mercoledì 27 settembre 2017

Riscatto Champions, il Napoli batte un modesto Feyenoord



I partenopei si mettono alle spalle la brutta sconfitta con lo Shaktar vincendo con merito contro il Feyenoord.
Sarri schiera i titolarissimi con l’eccezione Maksimovic che sostituisce l’infortunato Albiol. Pochi minuti e il Napoli passa, al 7’ Amrabat esce male palla al piede e Insigne gli soffia palla sulla trequarti. Lo scugnizzo va in percussione e scarica un destro angolatissimo sul primo palo battendo il portiere. Al 10’ Maksimovic pesca, con un meraviglioso lancio, Hamsik che purtroppo incespica e tira alto. Gli olandesi pressano a tutto campo ma il Napoli riesce ad arginarli abbastanza agevolmente. Gli azzurri gestiscono fino al 41’ quando Insigne riceve palla sulla sinistra punta Diks e trova lo spazio per scaricare il destro. Con qualche affanno respinge Jones. Un minuto dopo Mertens mette nello spazio per Callejon, che calcia ma sbatte su Jones, in uscita bassa. Il secondo tentativo di Jorginho viene respinto ancora dal portiere del Feyenoord.
Il secondo tempo si riparte con il raddoppio del Napoli, al 48’ retropassaggio insensato di Diks, che regala a Mertens il pallone a centro area. Tutto facile per l'attaccante del Napoli, che con il destro piazza il pallone alle spalle di Jones. Gli olandesi ci provano, gli azzurri escono male, EL Ahmadi ruba palla e va al tiro da fuori. Blocca Reina. AL 67’ Berghuis riceve in area e viene steso da Ghoulam. Contatto dubbio, ma per l'arbitro è penalty. Reina indovina l’angolo e neutralizza il rigore calciato da Toornstra. La regola del calcio non tradisce, dal possibile 2-1 al tris. Vilhena perde un pallone sanguinoso fuori area. Mertens lo ruba e serve Callejon, che incrocia il destro e infila la sfera all'angolino. Nel finale la solita amnesia difensiva permette al Feyenoord di accorciare. Indecisione di Koulibaly e Maksimovic si inserisce Amrabat, che entra in area e a tu per tu con Reina lo fredda sul primo palo mandando Sarri su tutte le furie.

ANALISI: Approccio buono, giusta tensione e giusta apprensione. Primo tempo con supremazia azzurra anche se le vere occasioni non sono tante, non si capisce se per scelta o per mancanza di energia il Napoli predilige la gestione, soprattutto dopo il vantaggio, stranamente il possesso palla è maggiore per gli olandesi e la velocità di manovra degli azzurri risulta essere molto più lenta rispetto al passato. Il Feyenoord non sembra irresistibile nelle retrovie ma i partenopei non affondano il colpo. Il secondo tempo parte con il botto con il raddoppio di “Ciro” Mertens, il Napoli gestisce abbastanza bene concedendo qualche tiro da fuori agli olandesi. Bellissimo il rigore (inventato) parato da Reina che si riscatta della partita in ombra di sabato. Condividiamo la rabbia di Sarri nel momento del goal del Feyenoord, distrazioni che non sono ammesse e che non devono accadere soprattutto a questi livelli e perché nella qualificazione potrebbero essere fondamentali la differenza rete. Gli azzurri si riscattano dopo la cocente sconfitta della prima giornata di Champions contro lo Shaktar vincendo anche con una certa facilità e tranquillità ritornando pienamente in corsa per la qualificazione. Forse non bello come tanta altre uscita ma questa sera contava solo vincere, forse poteva esse più rotonda ma orma è inutile pensarci. Il Napoli concede 6 tiri al  Feyenoord forse un pò troppi vista la differenza oggettiva tra le due squadre.
Non ci sono peggiori in campo, tutti sufficienti. I migliori sono le tre bocche di fuoco Insigne, Callejon e Mertens, a loro siamo felici di affiancarci Pepe Reina che si riscatta alla grande per le ultime prestazioni parando un rigore che poteva riaprire il match e facendo un altro paio di ottimi interventi. Lo vorremmo sempre così.
Ora testa al campionato evitando qualsiasi calo di tensione e sorprese indesiderate.

sabato 23 settembre 2017

Con sofferenza il Napoli supera una bella Spal, è record di vittorie



Il Napoli vince la sesta partita su sei soffrendo più del previsto contro un’ottima Spal.

Gli azzurri schierano Maksimovic dal primo minuto e Diawara e Zielinski sulla mediana. Primo tempo molto equilibrato nel quale non si nota la scontata differenza tra le due compagini. Al 6’ azione personale di Hamsik che salta un avversario da sinistra, si accentra e scarica il tiro, respinge Gomis in angolo. Al 13’ Antenucci sfrutta una disattenzione di Maksimovic e riparte, palla per Schiattarella che colpisce e trova l'angolino per l’1-0 spallino. Neanche il tempo di mettere la palla al centro e pareggio del Napoli, Insigne, riceve al limite e si gira in un fazzoletto di terra, conclusione potente e precisa sulla quale Gomis non può nulla. Il tempo finisce ancora con Insigne, gran palla di Ghoulam dalla sinistra, sul cross teso si avventa lo scugnizzo che colpisce ma trova la presa di Gomis.

La ripresa nonostante il Napoli risulti più pimpante è avara di emozioni fino al 72’ quando Ghoulam delinea un cross fantastico per Callejon che si infila da dietro, lo spagnolo viene dimenticato dalla difesa avversaria ed infila in porta di testa. Pochi minuti ed il Napoli sfiora il tris prima con Milik di testa e poi con Mertens con un gran diagonale ma in entrambe circostanze Gomis è bravo a respingere. Al 78’ Viviani trova il gol con una punizione che soprende Reina sul proprio palo. All’82’ azione fantastica di Ghoulam partito da sinistra, si accentra e punta la porta in velocità. Con un destro a giro trova l'angolino lontano alle spalle di Gomis e riporta gli azzurri in vantaggio. La partita termina con il brutto infortunio di Milik che crolla a terra dopo un movimento anomalo del ginocchio destro, da sottolineare che non si tratta del ginocchio operato pochi mesi fa.
L'ANALISI: Ancora una volta alcuni azzurri entrano in campo svogliati e senza mordente, il primo tempo nonostante l’evidente divario tecnico diventa equilibrato. La Spal gioca una partita molto attenta e scrupolosa, si difende con i denti creando molta densità al centro del campo, crea non poche apprensioni quando si affaccia dalle parti di Reina anche se il Napoli ci mette del suo, Diawara sbaglia continui appoggi, Zielinski in presenza di Hamsik diventa troppo spesso irriconoscibile e lo stesso Mertens fatica a trovare spazio. Maksimovic dimostra di essere timoroso e poco preciso anche nelle giocate più semplici.
Nel secondo tempo gli azzurri entrano in campo più determinati ma senza creare grosse palle goal, nel momento di stanca del match Ghoulam decide di fare il protagonista, prima serve un pallone d’oro a Callejon e poi decide di fare un coast to coast per il meraviglioso ed importante 3-2. Nel mezzo Reina sembra titubante sulla punizione che porta al pareggio la Spal. Il Napoli vince un’altra partita “sporca” dando, se ci fosse ancora bisogno, un ennesimo segnale al campionato. Se gli azzurri vincono partite non giocando a mille potrebbe essere un ottimo segnale per questa lunga stagione. Minuti di panico all’infortunio di Milik, a tutti è passato per la mente l’infortunio dell’anno scorso.
Qualche giocatore non raggiunge la sufficienza come Zielinski e Diawara. Maksimovic si riprende nella ripresa dopo un primo tempo mediocre, il peggiore è Reina e non solo per la rete subita su punizione sul proprio palo ma anche per qualche scelta discutibile su delle uscite. Male anche il migliore di questo inizio di stagione, Mertens. Il folletto belga è poco incisivo e sembra poco lucido. Benissimo Insigne e Callejon ma la palma del migliore è di Ghoulam, la vittoria passa dai suoi piedi prima con l’assist per Callejon e poi per il goal vittoria.
Ci preme sottolineare che è assurdo oggigiorno giocare in serie A su un campo da serie C, è ovvio fra l’altro che il Napoli risulta una delle squadre più penalizzate visto che il suo gioco si basa sul palleggio e la velocità.
Record raggiunto: con la vittoria di questa sera il Napoli raggiunge i 18 risultati utili consecutivi e, per la prima volta nella storia della società partenopea, vince consecutivamente le prime 6 del campionato (l’undicesima contando le ultime 5 della passata stagione). Ora testa e gambe alla Champions, martedì è una partita da non fallire con la speranza di avere buone notizie dall’infermeria per Milik.

mercoledì 20 settembre 2017

FantaNapoli, azzurri in rimonta asfaltano anche la Lazio




Gli azzurri tornano da Roma con tre punti pesantissimi ottenuti con una delle miglior squadre del momento, Sarri decide di schierare Maggio al posto di Hysaj, per il resto solita formazione.
Il primo tempo si gioca a ritmo molto alto ma le azioni pericolose sono davvero poco.
Al 28’ la Lazio passa, Immobile salta prima Allan poi Koulibaly e mette al centro per De Vrij che beffa Reina e porta la Lazio in vantaggio. Gli azzurri sfiorano il pari dieci minuti dopo, Insigne serve per l'inserimento di Hamsik che si presenta davanti al portiere e colpisce il palo esterno dopo aver provato a saltare l’estremo difensore.
Il tempo finisce con una palla goal per il Napoli. Lancio perfetto di Insigne per Callejon sul filo del fuorigioco, lo spagnolo si presenta davanti alla porta e conclude, ma Strakosha si supera e devia in angolo. Non è certo che il goal sarebbe stato convalidato per una dubbia posizione dello spagnolo, in quel caso il VAR avrebbe potuto annullare la rete successivamente.
Nella ripresa inizia una nuova partita, in cinque minuti il Napoli ribalta l’incontro, al 53’ cross di Ghoulam su calcio d'angolo, Albiol conclude ma trova un'altra grande parata del portiere della Lazio, sulla ribattuta però c'è Koulibaly che fa 1-1. Due minuti e c’è il sorpasso, assist perfetto di Hamsik per l'inserimento di Callejon che davanti al portiere realizza il gol del vantaggio azzurro. Al 58’ la ciliegina, lancio in profondità per Mertens, il portiere laziale esce e manda il pallone verso il fallo laterale, ma Dries da posizione defilatissima trova un pallonetto strepitoso e fa 1-3 per gli azzurri. La partita si trascina fino all’88’ quando Insigne colpisce il palo dalla distanza. Al 90’ arriva il poker azzurro, Jorgihno realizza su rigore per fallo su Zielinski.
ANALISI: Approccio non come le partite con Bologna, Atalanta e Shaktar ma sicuramente non con quella carica agonistica che ci si aspettava. La Lazio dimostra ancora una volta di essere una delle migliori squadre in questo inizio di stagione, ben messa in campo sia tatticamente che fisicamente. Non crea tanto ma sicuramente limita il gioco del Napoli. Il goal di De Vrij è un film horror per la difesa azzurra, Allan prima si fa saltare come un birillo, poi Koulibaly decide di affrontare Immobile con una sorta di posizione da karatekid facendo la stessa figura di Allan, infine De Vrij colpisce indisturbato in mezzo a quattro avversari. Non incolpevole Reina. Fortunatamente gli azzurri concedono in pratica solo quello. Il secondo tempo il Napoli lo inizia ancora titubante poi basta un episodio per far nascere un’altra partita. Dopo il pareggio di Koulibaly, gli azzurri in sei minuti ribaltano la gara dando una dimostrazione di forza e lanciando un grosso segnale al campionato. Bellissimi gli occhi e l’agonismo degli azzurri subito dopo il pareggio, è sembrato vedere una tigre pronta a sferrare l’attacco decisivo sulla sua preda. Il goal di Mertens è un capolavoro per astuzia, classe, bellezza e precisione, insomma un goal da applaudire qualsiasi sia la fede. Il Napoli è una squadra bella ed ha una sua identità specifica e quando non riesce ad esprimersi come vuole va in difficoltà, al momento resta l’unico limite. Va detto per onestà di cronaca che la Lazio perde per infortunio Bastos, De Vrij e Basta, sicuramente è stato un vantaggio non di poco conto per gli azzurri, così come va detto che anche gli infortuni fanno parte del gioco. Piedi per terra non è successo nulla, è ovvio che non si può non sognare anche perché la Lazio aveva battuto prima la Juve in Supercoppa e poi il Milan in campionato.
Ottimi Jorginho, ancora una volta il faro del centrocampo, Insigne che si muove e smania per tutto l’attacco. In netta ripresa Hamsik ma ancora una volta la palma del migliore in campo è di Mertens nonostante un primo tempo non all’altezza, il suo goal fa gridare ad un nome, D10S. Il Pibe ne fece uno simile 32 anni fa proprio contro la Lazio. Reina, il peggiore solo perché forse poteva qualcosa sul tiro di De Vrij. Non c’è tempo per festeggiare ma pensare subito all’anticipo di sabato da sottovalutare contro la Spal.

domenica 17 settembre 2017

E’ il Napoli che fa vedere le STREGHE al Benevento



Gli azzurri passeggiano sul Benevento mettendosi alle spalle la delusione di mercoledì in Champions. Sarri questa volta decide per il schierare la formazione “titolare” sorprendendo un po’ tutti. Resta soprattutto ancora il mistero Maksimovic.

Al 3’ è già vantaggio azzurro, grande progressione di Allan che appoggia per Mertens, conclusione da posizione defilata respinta corta da Belec sui piedi proprio del brasiliano che mette in rete e viene premiato per la splendida progressione. Dieci minuti e raddoppio, cross basso dalla sinistra di Ghoulam, Insigne si gira e tira immediatamente sul secondo palo indovinando una rara perla. Al 23’ è Hamsik a sfiorare il tris di testa su assist di Callejon, Belec respinge. Pochi minuti ed il Napoli chiude il match, palla fantastica di Insigne per l'inserimento di Mertens che tocca con grande eleganza e da due passi appoggia in rete. Cinque minuti e arriva il poker, cross basso di Ghoulam per Callejon che davanti a Belec non sbaglia e cala il poker. Benevento mai in partita, il tempo finisce con Mertens che sfiora il pokerissimo su assist di Albiol, il tiro finisce alto.

Il secondo tempo gli azzurri abbassano i ritmi e gestiscono la gara. Il Napoli sfiora la manita per due volte con Callejon ma è sempre il portiere giallo-rosso a dire no, la cinquina arriva comunque al 64’ su calcio di rigore di Mertens procurato da Giaccherini. Gli azzurri chiudono all' 89’ il set e la partita ancora con Mertens sempre su calcio di rigore procurato questa volta dal giovane Ounas.

ANALISI: Facendo la dovuta premessa che di fronte il Napoli aveva un avversario non irresistibile ed è anche evidente che tra le due compagini non può essere fatto un paragone vista la differenza di valori, va sottolineato comunque che gli azzurri dopo tre partite non sbagliano l’approccio entrando in campo convinti, concentrati e soprattutto con la voglia di rivalsa dopo la sconfitta di mercoledì. Il primo tempo è uno show, i partenopei rispolverano le loro meravigliose giocate fatte di tocchi rapidi e precisi a memoria e con i soliti inserimenti devastanti degli esterni. Reina spettatore non pagante, nessuna sbavatura in difesa e centrocampo che gira a mille con un Allan sontuoso. Attacco stratosferico, segnano tutte le bocche di fuoco. Buona anche la tenuta fisica calcolando la trasferta di Kiev di mercoledì. Il Benevento mai in partita e letteralmente surclassato per tutti i 90 minuti, in certi frangenti talmente la differenza tra le squadre che è sembrata la partita di allenamento del giovedì, va dato merito comunque agli azzurri che non hanno mai abbassato la concentrazione così come richiesto da sempre da Mister Sarri. Mantenere equilibrio anche nei giudizi, non eravamo brocchi mercoledì non siamo campioni oggi. Prima di capire se il Napoli ha superato quella piccola involuzione di gioco e soprattutto di approccio sbagliato palesato nelle ultime tre gare, aspettiamo di vedere gli azzurri nella difficile trasferta di mercoledì contro la Lazio, senza ombra di dubbio il primo vero ostacolo in questo inizio di campionato.
Tutti abbondantemente sopra la sufficienza, il migliore ancora una volta è Mertens non solo per la tripletta ma per la sua fame insaziabile di goal e soprattutto per quella cattiveria e voglia che mette sempre dal primo all’ultimo minuto.
Sottolineo ancora una volta come quest’anno il Napoli è un gruppo coeso dentro e fuori dal campo lo si nota sempre, quando si perde, quando si vince, negli abbracci per un goal, nelle sostituzioni ed anche in settimana a Castel Volturno, è certo che in una lunga stagione come questa potrebbe essere un’arma in più!!

mercoledì 13 settembre 2017

Shakhar Napoli 2-1, gli azzurri steccano l'esordio in Champions



Il Napoli viene battuto da un ottimo Shakthar nella prima giornata di Champions denotando i soliti limiti delle ultime partite.
Mister Sarri lancia Diawara, Zielinski e Milik lasciando Mertens, il mattatore degli ultimi incontri, in panchina.

LA PARTITA: Gli azzurri subiscono l’aggressione dello Shaktar risultando come Atalanta e Bologna spesso distratti e lenti.
Al 15’ gli ucraini passano, difesa immobile del Napoli: tre tocchi e Taison segna dal limite col destro, beffando Reina ed anche Zielinski, che supera con troppa facilità. Pochi minuti e lo Shaktar rischia di raddoppiare, Hamsik serve malamente Taison che si invola solo in area, Reina compie il miracolo salvando il Napoli. Alla mezz’ora due buone opportunità per i partenopei, prima Milik che riceve da una lunga rimessa laterale di Ghoulma ma non riesce a driblare il portiere e poi Albiol che colpisce alto su angolo. Al 36’ gli azzurri sfiorano il pareggio sulla deviazione di Rakitsky su cross di Ghoulam ma il pallone finisce di poco fuori. Sul finire del tempo è Insigne a sfiorare  il pareggio con il suo tiro classico a giro ma il portiere ucraino si supera deviando la palla in angolo.
L’inizio della ripresa sembra più promettente ma al 58' accade l’imponderabile, papera clamorosa di Reina. Cross dalla sinistra, lo spagnolo esce inspiegabilmente a vuoto e Ferreyra a porta vuota sigla il 2 a 0. Entrano Mertens e Allan ed il Napoli diventa più aggressivo. Al 70’ Milik accorcia su rigore procurato da Mertens. In un minuto due clamorose palle goal per entrambe le squadre. Cross di Srna e colpo di testa di Ferreyra, pallone sul palo a Reina battuto, sul versante opposto lancio lungo di Insigne, stop di Milik in area che col mancino, a tu per tu col portiere, calcia alto. Il Napoli ci prova fino alla fine ma non riesce a impattare.

L’ANALISI: “Commettere errori è umano, ma perseverare(nell'errore) è diabolico”, gli azzurri dopo Atalanta e Bologna entrano in campo poco concentrati, lenti e impacciati sbagliando banali appoggi e subendo l’aggressività e l’organizzazione degli avversari. Emblematico l’errore di Hamsik al 20’ che manda Taison in porta. Il Napoli a metà tempo prova ad alzare i suoi ritmi ma risulta ancora poco incisivo e soprattutto non riesce a prendere contromisure sulle ripartenze ucraine. Reina decide inspiegabilmente di rendere la partita ancora più in salita commettendo una papera colossale peccato perché lo spagnolo era stato decisivo nelle ultime partite e anche stasera aveva fatto una parata imprtante sull’1-0. L’ingresso di Mertens e Allan rivitalizzano gli azzurri almeno sotto l’aspetto combattivo. Il Napoli perde una partita regalando ancora un tempo agli avversari ed ormai diventa una costante gli approcci sbagliati, purtroppo non sempre si possono vincere le partite quando non le giochi bene. Pesa purtroppo l’errore di Reina e quello di Milik sottoporta. Tanti giocatori sottotono, solo in alcune circostanze si vede quel palleggio e quelle verticalizzazioni tanto amate e tanto decantate. Napoli confuso e con poche idee. Non comprendiamo come faccia l'agente di Hamsik a lamentarsi lo slovacco venga sostituto dopo un'ora, ci spiace per il capitano ma noi invece ci chiediamo perchè non riposa un pò.
Nulla è compresso ma il cammino in Europa parte in salita considerando che gli azzurri sulla carta erano la favorita insieme al Manchester City che intanto passeggia in Olanda contro il Feyenoord. Una sconfitta che fa riflettere e meditare anche se i segnali che il Napoli non girasse come le prime uscite già erano arrivati.
Tanti sotto la sufficienza, si salvano solo Allan e Mertnes entrati dalla panchina.
Le motivazioni possono essere tante dalle fisiche alle mentali, lasciamo a Sarri trovare i rimedi. Ora, mettere da parte questa sconfitta insieme alla valanga di complimenti arrivati negli ultimi mesi, le partite, i trofei si vincono con la bravura, la tenacia e….. l’umiltà.

domenica 10 settembre 2017

Un Napoli non bello espugna Bologna, gli azzurri fanno tre vittorie su tre



Nel solito clima infuocato del Dall’Ara con la sua, probabile, peggior prestazione dall’inizio della stagione il Napoli vince a Bologna.

LA PARTITA: AL 6°, il Bologna vicino al gol. Rossoblu molto aggressivi, recuperano palla e servono Verdi che disorienta Hysaj e va al tiro dall'interno dell'area da posizione defilata con un bel diagonale, palla fuori di poco. Pochi minuti ed un miracolo di Reina evita il goal su punizione calciata benissimo da Verdi. Il Napoli si affaccia nell’area solo al 33°, lancio di Allan per Callejon in posizione di ala sinistra, tocco per l'inserimento di Hamsik che tira a volo, palla centrale bloccata da Mirante. Il primo tempo finisce con l’infortunio di Chiriches, ancora una volta alla spalla.
Nella ripresa è ancora il Bologna che sfiora il vantaggio. Destro a tu per tu con Reina che esce benissimo e salva ancora, la palla rimbalza su Destro e corre verso la porta, ma Koulibaly salva sulla linea. Al 66’ gira la partita, cross di Insigne dalla sinistra per Callejon che buca Helander e di testa fa 1-0. Il Bologna si sgonfia minuto dopo minuto e all’82’ arriva il colpo del KO, Mertens ruba palla a Pulgar e si presenta davanti a Mirante, battendolo con una conclusione che si infila tra le gambe del portiere. Cinque minuti ed il tris è calato, azione meravigliosa del Napoli che arriva in porta con la palla, appoggio finale di Callejon per Zileinski che deve solo depositare in rete. Gli azzurri addirittura nel finale sfiorano il poker con Allan, oggettivamente esagerato.

L’ANALISI: Non comprendiamo la scelta di Sarri di schierare Jorginho ed Hamsik al posto di una mediana più tonica e combattente come Diawara e Zielinski. Diventa un mistero Maksimovic, al serbo ancora una volta gli viene preferito il rumeno Chiriches nonostante i suoi, già noti, problemi alla spalla. Primi venticinque minuti di marca bolognese, il Napoli letteralmente in balia degli avversari. Da un lato una squadra aggressiva e battagliera dall’altra una distratta e molle, gli azzurri sbagliano passaggi, anche elementari, in sequenza denotando un’incomprensibile svogliatezza. Si salvano solo Callejon e Reina, quest’ultimo autore del miracolo sulla punizione di Verdi.
Il secondo tempo è la copia del primo, Napoli rientra appena più pimpante ma è il Bologna che sfiora la rete con Destro, ancora Reina salva. Nel momento di stanca della partita, Insigne tira fuori dal cilindro l’assist da campione per Callejon che si fa trovare sempre presente. Il Napoli si sblocca, prende coraggio e approfittando del calo psicofisico chiude la partita con 1-2 micidiale. Risultato severo per il Bologna, gli azzurri sfruttano tutte le palle goal avute invertendo il trend che di solito lo contraddistingue. Il risultato non deve influenzare le valutazioni, c’è da capire perché il Napoli è entrato in campo così scarico mentalmente effettuando errori banali in continuazione e soprattutto molto lento rispetto al solito. Bene però, vincere questo tipo di partite, le cosiddette partite “sporche”. Giocare male, soffrire ed essere così cinici è un altro segnale di crescita mentale.
Peggiori c’è ne sono tanti oggi da Jorginho ad Hamsik, allo stesso Insigne, anche se allo scugnizzo va dato merito del pregevolissimo assist a Callejon che difatti spiana la strada alla vittoria per gli azzurri. I migliori sono Reina che salva con due parate fondamentali, Koulibaly un muro e Callejon presente ovunque. Se si vince così davvero possiamo pensare in grande……ora testa e gambe a mercoledì per la prima di Champions!!!

venerdì 1 settembre 2017

Fine calcio mercato, al Napoli 6,5



servizio di Vincenzo Capretto © riproduzione riservata

Leggendo il numero degli acquisti sarebbe facile dire che il mercato del Napoli è da 5 ma invece è opportuno fare le dovute valutazioni.
Gli azzurri non si indeboliscono, mantengono intatta l’ossatura e resistono agli assalti delle big per i suoi gioielli rinnovando a tutti il contratto. Se pensiamo che il Napoli è una squadra rodata, quadrata e quasi perfetta questo già basta a giustificare un voto positivo, a tutto questo si aggiunge che un magistrale Giuntoli  è riuscito a piazzare giocatori in esubero e giovani promesse in mezza Italia senza dimenticare il colpo Ounas, ne sentiremo presto parlare.

Pur vero che non parliamo di un voto altissimo e quindi analizziamo il perché.
Portieri: tutti o quasi siamo d’accordo che Reina non doveva andare via soprattutto a stagione iniziata, ma è difficile da comprendere come ancora non sia arrivato il portiere che sostituirà lo stesso spagnolo l’anno venturo, considerando anche il particolare gioco di Sarri ed i tempi tecnici per il suo inserimento. A questo punto non mi sorprenderei allora che Reina rinnovasse ancora per un altro anno.

Difesa: Massima stima a Maggio ma credo che non possa essere l’alternativa ad una squadra che punta a prestigiosi traguardi, fortuna ha voluto che Tonelli non trovasse squadra perché oltre ad essere un buon centrale (uguale o superiore a Chiriches) si adatta spesso a destra. Personalmente ho anche qualche dubbio che Rui sia superiore al buon Strinic che quando chiamato in causa non ha mai sfigurato.
Attacco: Saltando volutamente il centrocampo dove non si doveva fare oggettivamente nulla, l’attacco lascia qualche piccola perplessità. Non è stata trova ta un’alternativa a Callejon o meglio si è preferito puntare ancora su Giaccherini, giocatore valido ma che non svolge proprio lo stesso ruolo dello spagnolo. E’ evidente che si poteva e doveva fare qualcosa in più per la fascia destra. Da decifrare l’acquisto di Inglese, il Napoli cede Zapata alla Sampdoria (18+2 milioni), cede Pavoletti al Cagliari (2+12 milioni) e prende Inglese (26 anni a novembre) dal Chievo lasciandolo in prestito alla squadra clivense. E’ probabile ma non certo che con un guadagno economico (tra vendita ed acquisto) gli azzurri hanno voluto prendere una punta che si adattasse meglio al gioco di Sarri e che in caso di necessità possa rientrare a Gennaio o forse la vera speranza è, che Inglese esploda definitivamente quest’anno e il Napoli possa usarla come pedina di scambio per arrivare l’anno venturo ad altri obiettivi. La maggior parte degli addetti a lavori non comprende questa scelta, come sempre il tempo ed il campo ci dirà chi aveva ragione.