domenica 29 ottobre 2017

Napoli Sassuolo 3-1, gli azzurri si riprendono la testa della classifica



servizio di Vincenzo Capretto ©riproduzione riservata

Gli azzurri battono il Sassuolo in un San Paolo gremito e si riprendono la vetta della classifica.
Nonostante il risultato non è stata una semplice sgambata, anzi tutt’altro. Il primo quarto d’ora del match ci fa dare, ancora una volta, ragione a Mister Sarri che a parte il solito turnover a centrocampo cambia solo Chiriches per Koulibaly e Maggio per Hysaj. Il Sassuolo dimostra di non valere l’attuale classifica provando a giocarsela a viso aperto, sono proprio i neroverdi a sfiorare clamorosamente il vantaggio con una punizione di Sensi che sbatte sulla traversa. Il Napoli decide di fare il Napoli e bombarda il Sassuolo da ogni parte ma è solo su un errore del giovane Sensi che passa, Allan ruba il pallone al centrocampista emiliano poco fuori dall’area neroverde e trafigge Consigli. Gli uomini di Sarri continuano con il loro fraseggio e le loro giocate precise e veloci creando diverse palle goal, la più clamorosa è il palo di Ghoulam con un destro dal limite. Come spesso capita nel calcio, nel miglior momento del Napoli, il Sassuolo pareggia con Falcinelli che sovrasta Albiol di testa trafigendo l'incolpevole Reina, fortuna vuole che gli azzurri ritrovano subito il vantaggio direttamente da angolo con Callejon chiudendo il primo tempo avanti.
Nella ripresa riprende il monologo azzurro che si concretizza con il tris di Mertens che appoggia in rete l’assist di testa di Albiol. Il Napoli molla la presa e il Sassuolo diventa pericolosissimo, prima si guadagna un calcio di rigore che poi il Var lo trasforma in punizione dal limite, poi Cassata colpisce un palo clamoroso di testa, questa è l’ultima fiammata degli emiliani. I partenopei riprendono a schiacciare gli avversari sfiorando il poker in diverse circostanze con Hamsik ed Insigne, solo un grande Consigli ed un pizzico di sfortuna non permettono agli azzurri di arrotondare il risultato. La partita termina con un incredibile doppio palo di Zielinski. Bellissima l’atmosfera al triplice fischio, tutto lo stadio intona la canzone “un giorno all’improvviso” e l’emozione sale, una cosa è certa Napoli ci crede al sogno.
Analizzando la partita al microscopio ci si rende conto che il Napoli ha creato tanto ma non ha finalizzato lo stesso e purtroppo la seconda partita consecutiva che gli azzurri concedono goal e qualche occasione di troppo all'avversario, vogliamo sperare che questo sia solo un momento passeggero perché purtroppo gli azzurri, visto le avversarie, non si possono permettere di abbassare la guardia e di lasciare punti per strada. Ecco questo è un piccolo rammarico, è difficile trovare una squadra che vince dieci su undici partite di Campionato e avere “solo” tre punti di vantaggio dalle seconde (in attesa dell’Inter), per non parlare della Roma, quinta, che potenzialmente con il recupero con la Sampdoria potrebbe essere a meno quattro. Siamo tutti d’accordo che per lo spettacolo è meraviglioso un campionato del genere ma visto dalla sponda azzurra forse era meglio il solito torneo con due al massimo tre antagoniste.
Il peggiore è Chiriches, poco preciso e poco sicuro questo ci riporta di nuovo al solito interrogativo, davvero Maksimovic è inferiore al rumeno?! Sufficienza piena per tutti, i migliori sono Allan e Mertens, il brasiliano è un rullo compressore al centrocampo mentre il belga dimostra di non sentire per nulla la fatica regalando ancora una prestazione di alto livello.
L’obiettivo di giornata è stato raggiunto, ora mettere da parte il Campionato e concentrarsi anima e corpo alla partita di Champions di mercoledì dove il Napoli si giocherà buona parte delle chance di approdare agli ottavi, gli azzurri dovranno cercare la rivincita contro il Manchester City in un San Paolo ancora una volta esaurito in ogni ordine di posto, magari creando anche di meno e finalizzando di più ma soprattutto concedendo nulla perché gli inglesi non sono il Sassuolo!!

giovedì 26 ottobre 2017

Genoa Napoli 2-3, con sofferenza gli azzurri tornano in vetta

Gli azzurri vincono una dura battaglia nell’arena di Genova effettuando il controsorpasso in testa ai danni dell’Inter.
Il Napoli entra in campo con Chiriches al posto di Albiol e il “solito” turnover a centrocampo con Diawara e Zielisnski per Jorgihno-Allan.
L’inizio è da brividi, al primo affondo il Genoa passa: errore di allineamento della retroguardia azzurra e
Taarabt con un gran diagonale batte Reina. Gli azzurri faticano a riprendersi e commettono troppi errori sbagliando anche banali tocchi, il primo quarto d’ora conferma la poca lucidità, poca brillantezza e la stanchezza accumulata nelle ultime partite. Fortuna vuole che il Napoli abbia quei famosi top player tanto decantati, Mertens tra i peggiori negli ultimi incontri fa il fenomeno: pareggia con una magistrale punizione e ribalta con una nuova perla della sua stagione, lancio di Diawara per il belga che al volo stoppa e di prima intenzione fulmina Perin. Un Napoli brutto fino a quel momento si scrolla dal torpore e riprende a giocare il suo calcio, le giocate diventano più fluide, soprattutto nella mediana, e finalmente si rivede quella velocità e quel palleggio che contraddistingue gli azzurri in questo inizio di stagione ma nel finale del tempo è il Genoa a sfiorare il pareggio su un errore di Hysaj, fortuna è che Reina salva sul tiro di Lazovic. A fine primo tempo si ha la sensazione di un Napoli che va a strappi e che concede troppo all’avversario. Nella ripresa i partenopei sembrano più in palla e soprattutto più attenti in ogni zona del campo creando di più e concedendo meno al Genoa, ancora Mertens propizia il tris con un diagonale che viene deviato da Zukanovic nella propria porta. La partita appare finita lì, il Napoli amministra ed i rossoblu sembrano non averne più ma ancora una distrazione difensiva permettono al Genoa di rientrare in partita con il goal del napoletano Izzo su mischia. Non esente da colpe in questa circostanza anche Reina per un’uscita discutibile. Pochi minuti ed i grifoni sfiorano il clamoroso pareggio con Lapadula che con un tiro al volo sibila la traversa, finita la paura, gli azzurri con sofferenza portano a casa tre punti pesanti e fondamentali per la classifica e per le proprie aspirazioni.

Partita davvero strana e di difficile interpretazione, un approccio ancora sbagliato degli azzurri che permette agli avversari di crederci nonostante l’evidente divario tra le due compagini, poi grazie ad un fuoriclasse riprendono l’inerzia della partita dominandola con autorità e classe con l’unica pecca di non chiuderla definitivamente. Arriva la seconda clamorosa disattenzione difensiva della partita che fa rientrare il Genoa in corsa ma a parte qualche minuto di totale sbandamento il Napoli, nel finale, dimostra di saper soffrire e andare oltre l’ostacolo.
Stasera qualche scricchiolio di troppo in fase difensiva con giocatori spesso distratti e poco lucidi ma probabilmente doveva essere messo in conto visto il tour de force di questo periodo, l’importante è stato portare a casa i tre punti per dare un segnale forte alle avversarie e riprendersi la vetta. Chiediamo scusa a Mister Sarri che ancora una volta ha avuto ragione nello schierare Mertens titolare nonostante quasi tutta la piazza chiedesse il suo riposo.
Il peggiore della serata è Callejon in evidente riserva di energia, il migliore ritorna ad essere il nostro Ciro Mertens che da solo vince la partita e delizia tutto il calcio italiano è di un altro goal da antologia.
Ora recuperare le energie e non sottovalutare l’impegno di domenica contro il
Sassuolo per continuare a resistere lassù poi ci giocheremo il tutto per tutto con il Manchester City in Champions.

domenica 22 ottobre 2017

Napoli Inter 0-0, Handanovic e la stanchezza frenano gli azzurri


Gli azzurri non riescono a suonare la nona sinfonia, si ferma con un pareggio contro l’Inter di Spalletti la serie consecutiva di 8 vittorie.
Il Napoli ai punti avrebbe comunque meritato di vincere, partita come da canovaccio vede gli azzurri provare a fare il loro solito spumeggiante gioco mentre l’Inter gioca una partita accorta provando a sorprendere gli azzurri in ripartenza.
Primo tempo a tratti noioso con la tattica che la fa da padrone, poi gli azzurri trovano la giocata giusta a metà della ripresa con Hysaj che centra per Callejon, lo spagnolo colpisce di prima ma Handanovic respinge, lo sloveno si supera successivamente sul tap-in di Mertens parando di piede. Gli azzurri prendono il pallino del gioco anche se creano solo un’altra palla goal con Insigne che di testa impegna ancora il portiere nerazzurro. L’Inter si affaccia pericolosamente solo sul finire del tempo con Borja Valero che da distanza ravvicinata impegna severamente Reina.
Il secondo tempo riparte con un Inter che sembra più in palla ma invece è la stanchezza che prende il sopravvento incredibilmente su entrambe le squadre. L’Inter si rende pericolosa con Vecino in ripartenza ma Albiol anticipa sulla linea di portta l’intervento di Borja Valero. Gli azzurri ci provano ma con poca lucidità, Insigne con voglia ma con poca precisione ci tenta da ogni dove senza mai impensierire il portiere nerazzurro. Nel finale sono proprio gli azzurri che nonostante le tre partite in una settimana provano a vincere la partita.  Prima Zielinsky impegna Handanovic dalla distanza poi è Mertens che allo scadere da distanza ravvicinata ed in caduta porta ancora lo sloveno all’ennesimo miracolo della stagione. La partita termina con gli applausi convinti dei sostenitori azzurri.
Continuiamo a pensare che questa partita rigiocata in un momento diverso avrebbe visto gli uomini di Sarri vincere nonostante l’immenso Handanovic. Gli azzurri dimostrano sin dalle prime battute di avere le gambe pesanti e di patire la stanchezza accumulata in settimana, lo si nota nella velocità delle giocate, nelle verticalizzazioni e nel pressing che solo a tratti sono del solito meraviglioso Napoli. Nulla da dire ai giocatori di Mister Sarri che comunque ci mettono tutta la voglia e la determinazione per conquistare la nona vittoria di fila ma purtroppo oltre alla già citata stanchezza devono far i conti ancora una volta con un super Handanovic vero protagonsta di questo inizio di stagione dell’Inter.
Peccato perché con un pizzico di fortuna questa partita si poteva comunque portare a casa. Non perché di parte, sopresi e perplessi nel sentire tanti complimenti alla squadra di Spalletti. Come può essere soddisfatta una squadra che gioca solo ed esclusivamente di rimessa dopo aver avuto una settimana per preparare quest’incontro e soprattutto dopo che al suo cospetto ritrova, seppur da capolista, una squadra che gioca la sua terza partita di fila in una settimana?! Davvero poca cosa se questa è una squadra che si deve giocare il Campionato, contenti loro……
Il peggiore anche quest’oggi è stato Mertens, il belga è sembrato il più stanco della band di Sarri peccando di lucidità e di egoismo così come già evidenziato mercoledì contro il Manchester City, urge trovare o provare a trovare un’alternativa valida al belga, il folletto è in evidente debito di ossigeno. Non esaltano i suoi compagni d’attacco ma comunque danno l’impressione di essere più pericolosi, bene il centrocampo e la difesa anche se sarà opportuno fare qualche turn-over.
Ora, cercare di ricaricare le pile in vista della difficile trasferta di Genova contro i fratelli genoani e ricominciare da subito a proseguire sulla strada interrotta oggi.

mercoledì 18 ottobre 2017

A testa alta! Agli azzurri sono fatali i primi sciagurati trenta minuti, finisce 2-1 per gli inglesi.



servizio di Vincenzo Capretto @riproduzione riservata
Gli azzurri escono a testa alta seppur sconfitti all’Etihad Stadium.
Prima di addentrarci nelle considerazioni non possiamo non citare alcune esternazioni poco felici di allenatore e presidente nel pre-match. Non comprendiamo De Laurentiis che dichiara “non si devono vincere tutte le partite per passare” e ancora “dobbiamo pensare anche a sabato….. farei riposare qualcuno”. Passiamo a mister Sarri, uomo di pane e calcio, non accettiamo frasi del tipo “questa partita non conta….sono la squadra più forte d’Europa….dovrebbero vincerle tutte” per poi sistemare poi il tiro dicendo “voglio 11 giocatore con la faccia di caxxo”. Non solo, anche tante trasmissioni televisive hanno sottolineato come sia meglio per il Napoli pensare al Campionato tralasciando la Champions. Inconsciamente un giocatore cosa dovrebbe pensare?!
Ecco forse l’inconscio porta un Napoli ad essere nella prima mezz’ora una marionetta nelle mani del City con un approccio completamente sbagliato. La squadra di Guardiola come gioco al momento è davvero la squadra più bella e cinica d’Europa, mezz’ora di grande calcio: passaggi veloci, verticalizzazioni, devastanti e superiori in ogni zona del campo. Gli azzurri però ci mettono del loro, centrocampo inguardabile orfano di un Allan che probabilmente era l’unico che non doveva riposare, giocatori impauriti e sempre in ritardo sulle seconde palle. Nel primo goal è Zielinsky che si perde David Silva a centrocampo, l’azione poi prosegue con il tap-in vincente di Sterling, quattro minuti ed il City raddoppia con una dormita colossale di tutta la linea difensiva, è De Brunye che serve Gabriel Jesus per il facile raddoppio. Azzurri tramortiti ed Il City sfiora anche il tris più volte ma solo per sfortuna non lo ottiene. Dopo la mezz’ora, approfittando anche di un leggero calo del Manchester, il Napoli inizia a palleggiare e alzare finalmente il baricentro, sfortuna vuole che la delizia di questo inizio di stagione diventa la croce. Mertens sbaglia tutti gli appoggi peccando di egoismo, il folletto belga nel finale di tempo spreca, calciando centralmente, anche il calcio di rigore procurato da Albiol che poteva riaprire la partita.
Nel secondo tempo gli azzurri sulla scia degli ultimi quindici minuti del primo entrano in campo convinti e decisi schiacciando il City nella propria metà campo e facendo paura alla squadra di Guardiola. La pressione non si concretizza con vere palle goal, il Napoli comunque sfiora il 2-1 con Hamsik, lo slovacco non riesce a mettere in rete da pochi metri a portiere battuto, colpisce l’unico ostacolo, Stones. La pressione porta ad un nuovo rigore dopo una serpentina di Ghoulam, stavolta è un freddo Diawara che realizza. Purtroppo la partita termina così.
Peccato, peccato, peccato per quella maledetta mezz’ora dove il Napoli ha subito in largo ed in lungo il City, è da lì che si deve ripartire e comprendere il perché. Voltare subito pagina sapendo che a parte quella mezz’ora è stata fatta una prestazione di alto livello contro una squadra che sta mettendo sotto qualunque squadra affronti. Ansia per Insigne che lascia anzi tempo il campo per un risentimento muscolare anche se i pochi minuti del giovane Ounas fanno ben sperare nel caso lo scugnizzo di Frattamaggiore non c’è la facesse. La qualificazione non è compromessa del tutto ma certamente gli azzurri dovranno fare di tutto per vincere il return match al San Paolo con il City.
Il peggiore è Mertens seguito dal capitano Hamsik e Zielinsky. Insufficienza per Maggio, Callejon ed Hysaj, Il migliore è Diawara, vent’anni gioca come un veterano ed ha il coraggio di calciare un rigore pesantissimo. Bene anche Allan che dimostra di essere davvero in palla in questo momento della stagione. Segnali di stanchezza per Koulibaly.
Ora aspettando buone notizie dall’infermeria testa e gambe al big-match di sabato contro l’Inter di Spalletti per continuare a cullare un piccolo sogno. Senza togliere meriti all’Inter di questo inizio di stagione, al momento la cosa che più preoccupa in casa Napoli è la stanchezza sia fisica che mentale.

domenica 15 ottobre 2017

Vooooolaaaareee!!!! Gli azzurri passano anche a Roma contro i giallorossi, è +5 sulla Juve



Il Napoli scende in campo con la formazione tipo senza pensare, almeno apparentemente, al difficile incontro di martedì contro il Machester City.
Primo quarto d’ora equilibrato con poche emozioni ma grande tensione. Al 18’ gran palla di Hamsik nello spazio per Insigne, appoggio di testa per Mertens che entra in area e conclude, para in due tempi Alisson. Due minuti e gli azzurri passano, giocata verticale per Mertens, il belga appoggia per Insigne che in corsa vince un rimpallo, entra in area e piazza il pallone sul primo palo battendo Alisson. Prima delle fine del tempo gli azzurri si rendono pericolosi con Hamsik e Mertens entrambi di testa ma il portiere giallorosso para senza problemi. I ritmi si alzano nella ripresa, al 57’ Mertens ruba palla a Manolas ma colpisce fuori da buona posizione. Gli azzurri hanno due buone ripartenze con Hamsik e Mertens ma entrambi sono poco precisi. La Roma alza la testa e prima della fine della partita sfiora la rete due volte. Al 70’ è Fazio che colpisce a botta sicura di testa ma è Reina che con l’aiuto del palo salva. All’ 84’ è Dzeko che di testa colpisce la parte alta della traversa. Finisce con tanta sofferenza e pathos. Gli azzurri inanellano l’ottava meraviglia.
L’ANALISI: Diciamocela tutta se qualcuno ci avesse detto che la Juve avrebbe perso a Torino con la Lazio dopo 41 partite ed il Napoli avrebbe vinto a Roma gli avremmo dato del pazzo e invece a volte l’imponderabile accade. Gli azzurri scendono in campo con una serenità celestiale a differenza di chi la considera ancora una squadra non pronta per il grande salto, non sentono la pressione del risultato ne dell’Olimpico giocando il loro solito spumeggiante calcio. Guardando i giocatori del Napoli si nota come ognuno di loro prima che gli arrivi il pallone ha altri due compagni già vicini creando una sorta di tela dove i giocatori avversari possono solo vedere passare il pallone. Sorprende come questa squadra riesce ad imporre il suo gioco indifferentemente in casa o fuori senza farsi impaurire da nulla. Gara molto tesa ed equilibrata soprattutto nei primi quindici minuti poi con carisma e carattere il Napoli viene fuori, volendo trovare il pelo forse bisognava osare di più nei primi 45’ vista la timidezza della squadra di Di Francesco. Nel secondo tempo il Napoli abbassa i ritmi subendo il ritorno di una buona Roma che solo la sfortuna (due legni) non gli consente di acciuffare il pareggio. Finalmente, a prescindere la dea bendata, gli azzurri invertono il trend e subiscono ormai da un po’ di tempo meno reti e meno azioni pericolose, questo è lo step successivo che tutti auspicavamo. Va detto che qualsiasi tipo di sogno deve essere accantonato e magari ripreso a Gennaio, fino ad allora le partite da giocare sono tantissime, forse la rosa è corta ed il trabocchetto è dietro l’angolo, non c’è tempo per guardare la classifica ne tantomeno soffermarci ad esultare ma l’importante ora è essere lì.
Piccola parentesi, non capiamo come non venga preso neanche in considerazione il Var sull’evidente pestone di Fazio su Mertens nel finale in area romanista, fortunatamente agli azzurri non serve il Var per vincere!!
Qualche piccola insufficienza oggi vogliamo darla, Callejon ed Hysaj non convincono del tutto. Bene Reina soprattutto reattivo sul colpo di testa di Fazio, ottimi Ghoulam, Allan, Jorgihno e Albiol. La palma del migliore in campo va ad Insigne che segna il suo 100° goal pesantissimo e il suo primo goal alla Roma ed a Koulibaly, maestoso ed impetuoso.
Siamo solo all’ottava giornata e la Juventus qualche anno fa ha recuperato un -12, anche se sottolineiamo che non siamo di fronte alla stessa Juve ne allo stesso Napoli. Difficile mettere subito da parte questa strepitosa giornata ma purtroppo bisogna farlo e pensare al difficilissimo impegno di martedì in Champions contro il Manchester City di Guardiola che oggi ne ha rifilati sette allo Stoke City, gli azzurri visto il passo falso della prima giornata devono cercare di uscire indenni da Manchester.

domenica 1 ottobre 2017

Arriva la settima sinfonia, al San Paolo gli azzurri dominano il Cagliari

Arriva la settima sinfonia, gli azzurri fanno sette vittorie su sette e conquistano il diciannovesimo risultato utile considerando i dodici della scorsa stagione. 25 goal nelle prime sette giornate mai nessuna squadra aveva fatto tanto in Serie A.
LA PARTITA: Pronti e via, il Napoli è in vantaggio. Al 4’ scambio meraviglioso nell’area del Cagliari tra Mertens ed Hamsik, il belga serve nello spazio il capitano che da solo davanti a Cragno lo infila con un tiro potente e rasoterra. Al 23’ azzurri ad un passo dal raddoppio. Gran palla di Allan per Mertens che manda a vuoto un avversario con una finta e mette al centro per Insigne che da due passi dalla porta non la trova. Al 39’ minuto arriva il meritato raddoppio, Mertensrealizza su rigore procurato dallo stesso.
Ad inizio ripresa la partita viene messa in ghiaccio. al 46’ Jorginho serve su punizione Koulibaly che da due passi gonfia la rete. Gli azzurri continuano a macinare gioco divertendosi e dando spettacolo, sfiorano il goal con Callejon al termine di una giocata meravigliosa ma è il portiere a negargli la gioia della rete, poi è Insigne, Hamsik ed infine Ghoulam a sfiorare il tris ma per centimetri mancano la porta.
La partita termina tra gli applausi convinti dei supporters azzurri accorsi a Fuorigrotta.
L’ANALISI: Bello, bellissimo, perfetti o quasi. Il Napoli ancora una volta vince, convince e soprattutto diverte e regala uno spettacolo degno del miglior concerto di Beethoven. Finalmente non c’è neanche la solita sbavatura difensiva, difficile anche per gli avversari non ammettere il piacere che si prova nel vedere giocare questo Napoli. Cagliari tramortito sin dalle prime battute, mai in partita ed in totale balia della dolce melodia suonata dai giocatori del Napoli a ritmo di giocate di fino, precisione e velocità. Gli azzurri questa volta non abbassano mai la guardia dal primo all’ultimo minuto, entrano decisi e consapevoli del loro obiettivo. L’unico dubbio resta la bontà della rosa ancora inferiore a certe squadre, non parliamo dei tredici/quattordici elementi su cui contare ma su numeri più grandi. E’ emblematico l’episodio a fine partita quando Ghoulam si accascia a terra, la prima domanda che a tutti è passata per la mente è stata “Ed ora come facciamo?!”. Ecco questo è forse l’unico limite e forse anche l’unica paura che ad oggi ci preoccupa.
Non c’è un peggiore in campo, tutti ampiamente sopra la sufficienza. Merita una menzione particolare Koulibaly che oltre ad essere autore della terza rete, annienta gli attaccanti rosso-blu, Jorginho per i suoi innumerevoli e precisi passaggi e infine Hamsik mai come oggi al centro del gioco ed ormai prossimo a raggiungere il Pibe de oro in testa alla classifica dei cannonieri del Napoli di tutti i tempi. Il migliore ancora una volta è Mertens, non ci sono più parole e aggettivi per descriverlo: assist da urlo, rete, giocate da campione. Prima che sia troppo tardi cloniamolo!!
Ora, anche se è difficile, lasciamo i complimenti alle televisioni ed ai giornali e concentriamoci sin da subito sui prossimi impegni dove gli azzurri affronteranno in sequenza Roma, Manchester City (in Champions) ed Inter. A fine di questo ciclo potremmo tirare le prime somme, in questo caso servono soprattutto i risultati più che la bellezza per dare continuità al sogno primato.