domenica 19 marzo 2017

Napoli con sofferenza batte l'Empoli 3-2

In un mezzogiorno di fuoco, viste le temperature quasi estive, il Napoli non cade nella trappola Empoli. Gli azzurri scendono in campo con una variante difensiva visto il prossimo big-match con la Juventus: Chiriches al posto del diffidato Koulibaly

LA CRONACA: L’Empoli parte a razzo attaccando il Napoli fin dalla propria metà campo. Al 2° spavento in casa azzurra: Hamsik serve di testa la palla a Reina sulla traiettoria interviene El Kaddouri che, sempre di testa, colpisce debolmente consentendo al portiere spagnolo di parare.
Al 6° Mertens ruba palla e viene atterrato appena all’ingresso dell’area, difficile capire neanche a replay se il fallo è dentro o fuori, c’è di fatto che per Damato è rigore. Il folletto belga mette tutti d’accordo calciando un bruttissimo penalty centrale e con poca forza permettendo la parata a Skorupski. Il Napoli senza affannarsi al 19° minuto passa: rimpallo in area toscana, la palla va ad Insigne che trafigge sul primo palo il portiere dell’Empoli. Al 23° Mertens per farsi perdonare dell’errore dal dischetto insacca una strepitosa punizione dai 25 metri. I partenopei continuano a gestire tranquillamente la gara ed al 37° minuto Callejon conquista il secondo rigore della giornata: stop di petto a seguire dello spagnolo in aerea di rigore e fallo di Pasqual. Questa volta dagli undici metri va Insigne che realizza la sua doppietta personale ed eguaglia il suo record personale stagionale di goal in maglia azzurra. Il primo tempo termina con un tiro dalla distanza dell’empolese Thiam con la palla che sfila fuori di poco.
La partita sembra chiusa ma gli azzurri riescono, come purtroppo capita spesso, a rimettere il risultato in discussione. Al 58° minuto in mezza rovesciata Thiam sfiora l’incrocio dei pali, pochi minuti ed ancora il senegalese. che da buona posizione tira centralmente permettendo a Reina di respingere.
Al 70° minuto El Kaddouri accorcia con il gol dell’ex: punizione non irresistibile, la barriera si apre, Allan si abbassa e Reina è sorpreso sul primo palo.
L’unico tiro del Napoli nella ripresa è al 71° con Callejon ma il pallone non impensierisce Skorupski. All’81° Ghoulam commette un fallo stupido quanto inutile su Krunic in area di rigore. Dal dischetto Maccarone riapre l’incontro rendendo gli ultimi minuti un finale thrilling. La palla del clamoroso pareggio è sui piedi di Maccarone che in area, servito ancora una volta da uno strepitoso Thiam, non colpisce bene mandando la sfera sul fondo. Termina tra gli applausi del Castellani una pazza partita.

L’ANALISI: Parto dal dire che era fondamentale vincere a prescindere il modo. Nel primo tempo si è visto un buon Napoli a tratti ottimo che grazie ai suoi fuoriclasse è riuscito a mettere la partita sul giusto binario. Tutto faceva presagire ad una scampagnata. Invece il Napoli è riuscito come spesso capita a riaprire una partita praticamente chiusa. Gli azzurri ancora una volta sono sembrati fragili mentalmente riuscendo nell’impresa, fortunatamente solo sfiorata, di far recuperare all’Empoli lo svantaggio di tre reti. Non dimentichiamo che la squadra toscana prima di oggi aveva fatto appena 15 reti nell’arco dell’intera stagione. Per vincere campionati bisogna crescere ancora tanto, non basta venire al Castellani e finire il primo tempo sul 3-0 se poi non si riesce a gestire il vantaggio con la serenità e la prepotenza di una grande. Il Napoli del secondo tempo fa rabbrividire in prospettiva entra in campo svogliato e poco attento concedendo metri ed entusiasmo ad un mediocre Empoli. Gli azzurri dopo il 2-3 sono andati in confusione mentale e tattica e probabilmente solo la pochezza dell’Empoli non ha portato ad un risultato diverso. Non si capisce neanche Sarri del perché non muova una pedina visto quello che stava accadendo, non basta inserire a una manciata di minuti dal termine Giaccherini e poi Milik serviva qualcos’altro. Il fischio è stata come una liberazione e molti di noi hanno festeggiato molto di più di quanto avremmo dovuto.

IL MIGLIORE/IL PEGGIORE: Reina non incolpevole sulla punizione di El Kaddouri dell’1-3. La difesa va troppo in affanno calcolando l’avversario. Albiol ma soprattutto Chiriches sono imprecisi e spesso distratti anche se il peggiore, soprattutto per il fallo da rigore che ha portato ad un’inutile sofferenza finale, è Ghoulam.
Centrocampo ottimo con coriaceo Allan ed un attento Jorgihno male Diawara al suo ingresso. Sufficienza piena per Callejon e Mertens, il migliore ancora una volta Insigne che apre e chiude lo score azzurro.

E ORA: L’importante era vincere per mettere pressione alla Roma e distanziare ulteriormente una diretta avversaria come l’Inter. Ora c’è la sosta per le nazionali e poi il doppio big match con la vecchia signora. Gli azzurri hanno la possibilità, vincendo entrambe le sfide con i bianconeri, di arrivare ad un finale di stagione scoppiettante e soprattutto azzurro regalandosi una nuova finale di Coppa Italia e la possibilità ancora una volta di arrivare direttamente ai gironi Champions.


domenica 12 marzo 2017

Napoli–Crotone 3-0, doppio Insigne e Mertens mettono KO il Crotone

Il Napoli batte come da pronostico il Crotone e vola, in attesa della sfida della Roma al Barbera, al secondo posto.
LA CRONACA - Bel colpo d’occhio di spettatori al San Paolo grazie ai prezzi popolari decisi dalla società, il Napoli scende in campo con diversi cambi: in difesa Chiriches al posto di Albiol e Strinic al posto di Ghoulam, a centrocampo c’è la coppia Rog – Jorginho mentre Pavoletti è al centro dell’attacco.La prima palla goal arriva subito al 5° con Callejon che dalla destra impegna con un tiro-cross Cordaz costretto a rifugiarsi in angolo, pochi minuti e ancora il portiere calabrese si esibisce in una miracolosa parata su tiro di Insigne. Il Napoli controlla e domina ma un errore di impostazione di Strinic fa involare Trotta che con un diagonale fa la barba al palo con Reina battuto. Al 30° Insigne conquista un rigore che lo stesso scugnizzo realizza per il vantaggio del Napoli. Il primo tempo si chiude con un tiro di Rog, al termine di una bell’azione, che finisce fuori di poco.
La seconda frazione si riapre ancora con un errore in uscita da parte degli azzurri, Falcinelli sfiora il pareggio con un gran tiro che solo un attentissimo Reina evita. Al 50° uno spento Pavoletti ha sulla testa la palla del raddoppio ma la spreca malamente, è proprio questa l’ultima azione dell’ariete sostituito, comunque fra gli applausi, da Mertens. Al 52° Rog viene graziato dall’arbitro che non estrae il secondo giallo nei confronti del croato per un brutto fallo su Crisetig.AL 65° Hamsik, in leggera posizione di offside, entra in area e Dussenne lo tocca leggermente e l’arbitro con molta generosità assegna il secondo rigore della giornata. Mertens dal dischetto realizza chiudendo di fatto l’incontro. Cinque minuti dopo Jorginho con un fantastico lancio serve in area Insigne che realizza il tris per gli azzurri e la sua prima doppietta al San Palo. Mertens semina il panico nella difesa calabrese e in due circostanze sfiora il poker, nella prima dopo una serpentina viene fermato dall’ottimo Cordaz mentre nella seconda il diagonale del folletto belga, a portiere battuto, la palla viene salvata sulla linea da Martella. Finisce così l’incontro tra applausi convinti dei supporters azzurri.
L’ANALISI – Il Napoli non brilla ma tutto sommato sciorina una buona prestazione nonostante i tanti cambi. Non era semplice affrontare quest’incontro dopo la grossa delusione di martedì con l’esclusione dalla Champions. Gli azzurri, come richiesto da Mister Sarri, entrano concentrati e con la cattiveria giusta nonostante le tante scorie, soprattutto mentali, lasciate dopo la sconfitta con il Real Madrid. I partenopei anche se non soffrendo sono parsi lenti in alcune circostanze finendo per sbattere contro un buon Crotone. Si è provato a sfruttare i centimetri di Pavoletti al centro dell’attacco con cross dalle fasce ma purtroppo resta evidente che gli schemi del Napoli continuano a facilitare il gioco con Mertens. Fortunatamente la classe dei singoli ha sbloccato una partita che stava per diventare rognosa e difficile da sbrogliare. Non possiamo non ricordare la pochezza della squadra calabrese.
IL MIGLIORE/IL PEGGIORE - Difesa bene con qualche piccola disattenzione da parte di Chiriches e Strinic. Più che sufficiente Rog e Hamsik e con un ottimo Jorgihno ritornato, almeno per oggi, ad essere il faro del centrocampo azzurro. Sufficienza piena per Callejon anche se risulta ancora una volta meno incisivo rispetto a qualche partita fa. Mertens entra e spacca ancora una volta la partita facendo impazzire la difesa del Crotone ma la palma del migliore va ancora una volta ad Insigne che trascina letteralmente tutta la squadra con le sue giocate e il suo spirito combattivo. Il peggiore purtroppo è Pavoletti ancora fuori dal gioco del Napoli, la punta centrale si danna e si arrabbia dimostrando tutta la sua frustrazione.
ED ORA - L’importante era vincere a prescindere il gioco per mettere pressione alla Roma costretta questa sera a vincere contro il Palermo del neo presidente Baccaglini.  Nonostante l’uscita dalla Champions il Napoli ha ancora due obiettivi da raggiungere e non è questo il momento di abbassare l’attenzione.
Chiudiamo sottolineando il bellissimo striscione della Curva nei confronti di Quagliarella in attesa dell’“abbraccio” che sancirà l’inizio di una nuova storia tra il popolo azzurro e la punta di Castellammare.

mercoledì 8 marzo 2017

Napoli delusione Champions. Azzurri fuori a testa alta.

In un San Paolo pieno all’inverosimile con un’atmosfera magica ed unica si infrangono i sogni di “remuntada” del Napoli e del popolo napoletano lasciando molto amaro in bocca ma anche tanto orgoglio. Sarri sorprende tutti scegliendo a centrocampo Allan come spalla di Diawara e la scelta, almeno nel primo tempo, è quella giusta. Gli azzurri scendono in campo con una concentrazione ed uno spirito di sacrificio fuori dal comune trasformandosi loro nei galacticos. Il Real resta sorpreso non solo dallo straordinario ambiente ma anche da un Napoli praticamente perfetto. Azzurri che pressano a tutto campo non lasciando ragionare i blancos che spesso e volentieri sono costretti ad errori sul disimpegno.
Dopo l’urlo “THE CHAMPIONS” sentito fino a Madrid, due minuti e Mertens, con un tiro da fuori e complice una deviazione, rischia di far esplodere subito il San Paolo con la palla che finisce alta sulla traversa. Pochi minuti e Hamsik ancora da fuori calcia ma la sfera termina a lato. AL 20° è Bale con una gran giocata ad impensierire Reina che blocca senza problemi la conclusione del gallese. Al 24° il Napoli passa con una delle azioni più belle della stagione: Insigne per Hamsik che di prima serve Mertens, il belga entra in aria e con un bolide di sinistro buca Navas. Il San Paolo esplode di gioia. Pochi minuti dopo e il Real ricorda di essere la squadra campione d’Europa e del Mondo in carica, Ronaldo sorprende Koulibaly, dribla Reina ma il suo tiro finisce sul palo. Gli azzurri rispondono quasi subito: contrasto tra Allan e Kross poco prima dell’area madrilena, la palla finisce a Mertens che di prima intenzione tira ma il pallone scheggia il palo. Il primo tempo termina con un tiro di Hamsik ben respinto da Navas. Azzurri stellari.
Secondo tempo che comincia come era finito il primo, gli azzurri ancora con pressing alto chiudono il Real nella propria metà campo. Al 50° il vento gira ed il destino dell’incontro cambia. Hamsik in ripartenza serve il Real costringendo Hysaj a rifugiarsi di fretta e furia in corner. Dallo stesso arriva la doccia fredda, Ramos sovrasta Albiol e insacca per il pari. Il Napoli accusa il colpo ed al 57°, su ancora azione d’angolo, Ramos sovrasta Koulibaly e complice una deviazione di Mertens raddoppia. Napoli gelato insieme a tutti i suoi tifosi, clamoroso dopo un primo tempo del genere i partenopei si ritrovano fuori dalla Champions al 60°. Partita che in pratica finisce quì insieme a tutti i sogni azzurri. Per onor di cronaca il Real sfiora il tris con Carlvajal mentre gli azzurri reclamano un giusto rigore con Mertens, nel finale arriva comunque l’1-3 con Morata che non dimentica i suoi trascorsi bianconeri andando a zittire la curva. Caro Morata, nella vita si è campioni non solo con i piedi.
La partita termina con un caloroso abbraccio sottoforma di applausi del popolo azzurro alla squadra, sancendo di fatto con malinconia e tristezza l’uscita degli azzurri a testa alta dalla Champions.
Partita difficile da analizzare: un Napoli praticamente perfetto per 50 minuti mette sotto una squadra di campioni come il Real dimostrando che può giocarsela con chiunque. Questa volta nessuna paura, nessun senso di inferiorità, i partenopei sfoderano una prestazione con la famosa cazzimma lasciando annichilito un Real che tutto è sembrato tranne che “galattico”. Sarri letteralmente distrugge Zidane in largo ed in lungo. Purtroppo le grandi squadre anche nelle giornate più nere riescono a trovare l’asso nella manica ed ecco che il “bomber” Ramos non nuovo a queste cose in sei minuti ribalta la partita. C’è da chiedersi si poteva fare di più contro uno specialista se non nel primo almeno nel secondo goal?! Probabilmente sì, anche se di fondo è nella differenza che il Napoli ha, senza nulla togliere, Albiol mentre il Real Madrid ha Ramos che in due azioni evidenzia tutti i limiti fisici e tattici in fase difensiva degli azzurri. Sicuramente, invece ci dispiace che gli azzurri una volta andati sotto non hanno avuto la forza mentale e fisica di provare a non perderla e qui si ritorna a quei grossi limiti mentali che dovranno essere superati.
Koulibaly, ancora con qualche sbavatura di troppo viene sovrastato con Hysaj da Ramos in occasione del secondo goal. Albiol sufficiente fino al primo goal di Ramos, poteva fare meglio. Esterni di difesa non riescono a spingere come si voleva. Ottimo centrocampo con un Hamsik questa volta nel pieno del gioco, peccato per l’errore che porta all’angolo del vantaggio madrileno. Bene l’attacco anche se Callejon leggermente sottotono rispetto al passato, la fatica inizia a farsi sentire.
Bellissima esperienza per gli azzurri, il Napoli esce a testa alta agli ottavi di Champions e dimostra di essere sulla buona strada per poter dire la sua in futuro anche in Europa. Si pecca ancora in alcuni momenti chiavi dell’incontro dimostrando quell’ingenua inesperienza che solo il tempo può dare. Gli azzurri devono ripartire dai 50 minuti stellari fatti per poter al più presto ritornare a giocare partite del genere. Via la delusione e la tristezza, ripartire subito da domenica contro il Crotone per centrare l’obbiettivo e per poter continuare a cantare anche l’anno prossimo “THE CHAMPIOOOOONS”!!!

sabato 4 marzo 2017

Canta Napoli, azzurri sbancano l'Olimpico.

Il Napoli esce corsaro dall’Olimpico di Roma battendo i giallo-rossi per 2-1 presentandosi più vivo che mai al big match di martedi per tentare la “remuntada” contro il Real Madrid.
Primi venti minuti partita bloccata con le due squadre che si studiano senza affondare i colpi anche se gli azzurri dimostrano di essere più affamati e concentrati. L’unica emozione la concede Mertens che al 13° alza di testa da buona posizione. Al 35° il Napoli passa: Hamsik lancia nel corridoio Mertens che con un dolce “scavetto” supera Szczesny.
La Roma rialza la testa e Strootman sfiora il pari con un tiro da buona posizione ma la palla sorvola la traversa. Il primo tempo finisce con un goal annullato a Mertens per un fallo su Fazio. Dubbi sulla volontarietà del fallo che neanche la VAR avrebbe tolto.
Secondo tempo scoppiettante e al cardiopalma. Si parte con il raddoppio del Napoli: ripartenza magistrale, Hamsik lancia Insigne sulla sinistra che serve al centro un cioccolatino a Mertens per lo 0-2. Partita chiusa? Macchè, con il Napoli tutto ed il contrario di tutto è possibile.
A metà ripresa sono ancora i partenopei a rendersi pericolosi, Mertens su assist di Callejon viene anticipato di un soffio da Rudiger. La Roma si scrolla dal torpore e inizia ad alzare i ritmi e l’intensità. Dzeko sfiora il goal con un gran diagonale da buona posizione, il pallone finisce fuori di poco. Al 68° manca il secondo giallo a De Rossi per un calcetto a Reina. All’84° Rog decide di mettersi in proprio, parte da centrocampo e solo un grande intervento di Szczesny salva i giallo-rossi. Gli azzurri forte del 2-0 abbassano i ritmi e la concentrazione. Reina sbaglia un semplice rilancio e Salah lo grazie colpendo un clamoroso palo. La pressione della squadra di Spalletti si concretizza all’89°: Perotti dal fondo crossa per Strootman che fulmina Reina. Partita riaperta e minuti conclusivi con un alto tasso di pathos. La Roma chiude il Napoli nella propria area di rigore, Perotti sfiora il pareggio con un tiro a giro che termina fuori di poco. Il clamoroso arriva al 94°: ancora l’argentino tira da fuori area, la palla viene deviata e Reina con un colpo di reni riesce a salvare, il pallone finisce sulla traversa e torna in campo ma lo stesso spagnolo calcia la sfera fuori anticipando Rudiger. La partita termina con quest’ultima emozione.
Primo tempo del Napoli ottimo con grandissima autorevolezza, pressing alto e buon giro palla con una Roma sorpresa e spaesata. A dispetto delle attese Sarri schiera i tre “piccoletti” in attacco avendo di gran lunga ragione e confermando a furor di popolo Rog. Il croato dimostra una classe innata contornata di una potenza esplosiva non comune e si candida con prepotenza ad un posto da titolare martedì contro il Real. Il Napoli gioca per 70 minuti una partita tosta, gagliarda e con la famosa tanto decantata “cazzimma”, squadra che conferma di essere ancora viva sia mentalmente che fisicamente dando una grande risposta a tutti i detrattori e non. Peccato per quei minuti di panico dopo l’1-2, ecco è lì che il Napoli deve migliorare soprattutto per la delicata sfida di Champions contro il Madrid che a differenza della Roma non perdonerà nulla.
Tutto il Napoli abbondantemente sufficiente. Sufficienza stentata a Jorginho che sbaglia poco ma incide meno. Ancora piccole sbavature per Hysai. Bene, a parte gli ultimi minuti, in generale la difesa con un Koulibaly finalmente ritornato ad essere il muro che conosciamo. Centrocampo sopra la sufficienza con un Rog che in certi momenti è devastante. Zielinski, quando entra, è meno incisivo rispetto al solito. Il “peggiore” in attacco è Callejon poco propositivo, probabilmente per la stanchezza accumulata. Bene Insigne con un nuovo illuminante assist al bacio. Migliore in campo è Mertens che ancora una volta si dimostra di essere più decisivo di tanti altri bomber, segna e crea scompiglio nella difesa giallo-rossa ad ogni palla che tocca. La palma di migliore è divisa con Reina, le sue parate e la sua reattività nel finale valgono quasi tutti i tre punti.
Gli azzurri si apprestano martedì a disputare la partita più importante della stagione e lo fanno nel miglior dei modi. Tornare da Roma con il bottino pieno non era così scontato, soprattutto con una bella prestazione spazzando i malcontenti e le polemiche della piazza. Il Napoli non ha nulla da perdere considerando l’avversario che ha di fronte, l’importante è entrare in campo concentrati, decisi e soprattutto senza paura e ansia, ricordando che la REMUNTADA è possibile ma non OBBLIGATORIA!!!

mercoledì 1 marzo 2017

Napoli, prima si illude poi tra rigori e proteste finisce 3-1 per la Juventus

Finisce con una vittoria in rimonta della Juve per 3-1 sul Napoli l’andata della semifinale di Coppa Italia. Partita purtroppo condizionata da episodi arbitrali alquanto discutibili anche se al netto la Juve dimostra ancora una volta di essere più squadra sopratutto nei momenti chiave.
Il Napoli scende con le novità Strinic per Ghoulam ed a sorpresa Rog al posto di Zielinski, ritorna Milik al centro dell’attacco.
I partenopei partono meglio aggredendo i bianconeri nella loro metà campo dimostrando un forte spirito di rivalsa dopo il flop con l’Atalanta. La Juve dopo quindici minuti di apparente calma ha la prima palla goal del match con Dybala ben neutralizzata da Reina. Nella stessa azione c’è una leggera spinta di Strinic sull’argentino prima del tiro, che probabilmente non condiziona l’esito del tiro. Subito dopo, è ancora il portiere spagnolo costretto ad alzare sulla traversa un colpo di testa di Mandzukic. Gli azzurri alleggeriscono gli attacchi bianconeri con tiri dalla distanza prima di Insigne e poi di un ottimo Rog, in entrambi i casi Neto para senza problema. A metà ripresa la Juve sfiora il goal con Higuain che spara alto, goal mangiato goal subito. Meraviglioso uno due Insigne – Milik con lo scugnizzo che serve poi l’assist per il più facile dei goal a Callejon. Lo spagnolo dopo il goal in campionato si ripete in Coppa allo Stadium. Il primo tempo si chiude con una doppia parata di Reina prima su Mandzukic e poi sul tap-in di Liechsteiner.
Il secondo tempo la Juve lancia Cuadrado e l’inerzia dell’incontro cambia. Pochi minuti e Albiol si perde Dybala su una rimessa laterale, l’argentino in area dopo essersi disfatto della palla subisce un lieve pestone da un ingenuo Koulibaly e Valeri assegna il calcio di rigore. La Juve impatta con lo stesso Dybala. I bianconeri alzano i ritmi e mantengono il pallino del gioco, al 65° Reina decide di catturare qualche farfalla in area e Higuain con un tiro-cross porta in vantaggio i bianconeri.
Azzurri feriti ma non morti si riversano in attacco e al 70° si decide l’esito della semifinale: Albiol viene chiuso irregolarmente da Pianjc e Bonucci in area ma per Valeri è tutto regolare, sul contropiede susseguente gli azzurri si fanno trovare incredibilmente sorpresi e Dybala serve Cuadrado, Reina anticipa il colombiano toccando prima la palla e poi travolgendo lo stesso, per Valeri è ancora rigore. Dybala cala il tris. L’incontro praticamente finisce qui. Si passa in un minuto dal potenziale 2-2 al 3-1 per la Vecchia Signora.
Episodi a parte che nel dubbio questa sera vedono sempre favoriti i bianconeri, il Napoli pecca ancora di una condizione mentale precaria. Gli azzurri sono entrati in campo vogliosi, concentrati e con uno spirito combattivo per poi perderlo minuto dopo minuto.  Nel primo tempo gioca anche abbastanza bene e passa in vantaggio ma così come è successo qualche settimana fa a Madrid subiscono il ritorno dell’avversario dimostrando una fragilità mentale preoccupante così come una tenuta fisica deficitaria. Nel secondo tempo i partenopei non si avvicinano mai alla porta avversaria se non nell’episodio di Albiol e questo fa molto riflettere. Errori difensivi su tutti e tre gli episodi che hanno portato la Juve alla rete. Non si comprendono ancora una volta certe decisioni di Sarri, è incomprensibile la sostituzione di Hamsik, unico capace di dare geometrie al centrocampo azzurro e al quanto discutibile il cambio di Milik con uno spento Mertens. Allegri invece con il solo inserimento di Cuadrado cambia l’incontro e probabilmente la vince.
Il peggiore alla fine diventa Reina anche se nel primo forse è il migliore. Lo spagnolo purtroppo con la papera al 65° apre alla vittoria bianconera. Bene Maggio, solite sbavature di Koulibaly ed Albiol. A centrocampo il migliore in campo è Rog, questo ragazzo rappresenta il futuro del Napoli: tecnica sopraffina e classe da vendere. Bene Hamsik fin quando è rimasto in campo. In attacco ancora sottotono Mertens e segni di miglioramento di Milik.
Il Napoli perde la terza partita ufficiale su quattro subendo nove reti e facendone cinque, se non è un campanello d’allarme poco manca. E’ vero pure che gli azzurri al momento sono ancora in gioco su tutti e tre i fronti ma sicuramente ci deve essere un’inversione di rotta per poter ribaltare i risultati con Real Madrid e Juventus e diremo soprattutto per uscire imbattuti sabato dall’Olimpico di Roma. Calma e sangue freddo è ancora tutto POSSIBILE!!!