Il Napoli viene sconfitto anche al San Paolo dai Gunners e abbandona malinconicamente anche l’Europa League. A gli uomini di Ancelotti non resta che difendere il secondo posto in campionato. Ancelotti schiera la stessa formazione che ha battuto il Liverpool e pareggiato con il Psg nel girone in Champions con Maksimovic spostato sulla fascia destra nella difesa a quattro.
Dell’Arsenal “pericolante” in trasferta neanche l’ombra. I gunners sin dalle prime battute pressano a tutto campo e lasciano poco o nulla agli azzurri. I partenopei con i minuti prendono coraggio e sfiorano la rete prima con Callejon che calcia da buo na posizione su Cech e con Milik che solo spreca di testa. Tra le due occasioni annullata una rete proprio al polacco per un dubbio fuorigioco.
Nel miglior momento azzurro l’Arsenal chiude la qualificazione con una punizione di Lacazette. Nella circostanza è Meret colpevolmente a non coprire il suo palo. Nella ripresa è l’Arsenal a sfiorare il raddoppio con Aubameyang ma Meret compie un vero miracolo opponendosi al tiro del francese.
Il Napoli ci prova con poche idee e spesso in maniera confusionaria. Milik da zero metri ciabatta un facile tap-in e poco dopo Cech salva su una possibile autoreti. Probabilmente se si fosse giocato altri novanta minuti , stasera la palla non sarebbe mai entrata. Arsenal meritatamente in semifinale, la squadra di Emery dopo una gran gara all’andata interpreta nel miglior dei modi e con autorità anche la gara di ritorno.
Partita equilibrata ma con un Napoli sorpreso dall’inizio inglese, poi meglio ma il goal di Lacazette taglia definitivamente le gambe ai partenopei rendendo di fatto già qualcosa di difficile, impossibile. Gli azzurri continuano, come le ultime domeniche, a sbagliare troppo. L’impressione è sempre la stessa, gli uomini Ancelotti sono poco lucidi e poco brillanti. Si fa fatica a produrre ed a rendersi pericolosi. Il centrocampo spesso sofferente con uomini chiave sottotono.
Come già chiaro ed evidente le brutte partite contro Genoa ed Empoli non erano per distrazione alla partita di stasera ma solo segnali di una lenta e inesorabile parabola. Il Napoli di Ancelotti probabilmente è sparito al termine del girone di andata, probabilmente è da qui che devono partire le riflessioni così come non va dimenticato che i partenopei a Gennaio hanno perso sia Rog che Hamsik senza di fatto mai sostituirli.
Sufficienza solo per Koulibay. Peccato per l’ingenuità di Meret sulla rete, però anche queste cose fanno cresce. Nessuno potrà dimenticare la strepitosa partita dell’andata ed anche la parata del secondo tempo su Aubameyang.
Ora giusto tuffarsi completamente nel campionato con l’intento di mantenere il meritato secondo posto e per Ancelotti capire chi potrà essere utile alla causa l’anno prossimo e chi invece dovrà cambiare aria.
Pensieri e parole......di noi amanti del Calcio Napoli. Per persone che hanno la pelle azzurra!!
venerdì 19 aprile 2019
domenica 14 aprile 2019
Chievo Napoli 1-3, tutto facile per gli azzurri
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| Getty images |
E’ il Napoli che prova a fare la partita sin dalle prime battute. Si rivedono delle buone trame ma con poca precisione sottoporta ma l 13’ da calcio d’angolo Koulibaly di testa, in piena libertà, realizza il vantaggio azzurro. Gli uomini di Ancelotti senza strafare sfiorano il raddoppio, sempre di testa, prima con Chiriches e poi con Milik.
Nella ripresa non cambia il canovaccio del match. Il Napoli domina senza patemi ed il Chievo prova solo a non peggiore il passivo. Al 60’ è Milik, dopo uno strepitoso uno-due con Insigne, ad andare vicino al raddoppio con un tiro ravvicinato che finisce di un nulla fuori. Pochi minuti e proprio il polacco insacca da fuori con un preciso interno sinistro. Nel finale arriva prima il tris del Napoli, ancora con Koulibaly che su azione d’angolo mette in rete con un violento sinistro e poi il goal bandiera del Chievo con Cesar che di testa batte Ospina.
Partita lenta ed a tratti noiosa, classica di fine anno. Senza strafare si vede un Napoli voglioso di lasciarsi alle spalle le tante polemiche piovute in questi giorni. Primo tempo con buone giocate ma ancora con qualche errore di troppo in fase di appoggio. Nella ripresa gli azzurri alzano leggermente il ritmo e chiudono una partita mai in discussione. Peccato per il goal subito nel finale, più che altro perché arriva con una difesa praticamente immobile. Certo la vittoria va prese con le molle vista la pochezza dell’avversario ma segnali positivi rispetto alle ultime uscite se ne sono visti, soprattutto come voglia ed approccio. Buona la vittoria per trovare umore, per tenere a debita distanza l’Inter e per arrivare, almeno psicologicamente, più “leggeri” alla sfida di giovedì. Molto bene Koulibaly e non solo per la doppietta. Sguardo combattivo, voglioso e con grande grinta ovvero il Kalidu che conosciamo. E’ dalla sua personalità e dal suo attaccamento ai colori azzurri che il Napoli deve ripartire per provare l’impresa giovedì. Ora testa e cuore al match che vale una stagione con la consapevolezza ma anche con la leggerezza di dovere fare una grande prestazione. Servirà ritmo, voglia e una partita perfetta non solo in fase realizzativa ma soprattutto nella fase difensiva dove il Napoli da molte settimane continua a balbettare. Il resto lo farà il San Paolo.
venerdì 12 aprile 2019
Arsenal Napoli 2-0: disastro azzurro
Un bruttissimo Napoli esce sconfitto senza appello dall’Emirates e poteva andare anche peggio.
Ancora una volta un approccio sbagliato e questa volta non ci sono scusanti che tengano.
I Gunners con brillantezza e qualità giocano a piacimento e surclassano gli uomini di Ancelotti in largo ed in lungo. L’Arsenal passa con Ramsey al 14’ e dieci minuti dopo raddoppia con Torreira, anche se il tiro è deviato in maniera decisiva da Koulibaly.
Il Napoli non riesce ad uscire dalla propria metà campo sbagliando in continuazione anche le cose più elementari. Azzurri che stentano pure sul piano fisico arrivando sistematicamente sempre secondi su ogni palla. Nonostante un primo tempo inguardabile, il Napoli ha anche la palla buona con Insigne, ma lo scugnizzo di Frattamaggiore calcia alle stelle da buona posizione.
Nella ripresa la musica non cambia anche se qualche timida discesa gli azzurri la provano. Solo un grande Meret evita un passivo peggiore salvando in almeno altre tre palle goal per gli uomini di Emery. Il Napoli ha ancora la sua ghiotta palla goal, che avrebbe reso il ritorno tutt’altra cosa, ma Zielinski da pochi passi su assist di Insigne spara alto.
Come già evidenziato qualche giorno fa, il Napoli non ha solo problemi mentali ma ha decisamente uno stato di forma precario, soprattutto in certi elementi. Assurdo l’approccio viste tra l’altro che lo stesso Ancelotti aveva parlato nelle interviste pre gara di volere una squadra coraggiosa.
Il primo tempo degli azzurri resterà come uno dei più brutti della stagione. Giocatori impauriti, spaesati e senza idee. Emblematici gli sguardi degli azzurri e sorprendente che ad un certo punto gli azzurri addirittura rallentano il gioco quasi come tramortiti dalle folate londinesi.
L’Arsenal si diverte e fa divertire senza neanche troppi sforzi. Nella ripresa un pizzico meglio, un barlume di speranza per il ritorno.
Al Napoli tra un a settimana servirà un’impresa ma certamente Ancelotti dovrà fare qualcosa in più per stimolare una squadra che sembra non avercene più ne mentalmente ne fisicamente.
Insufficienza per tutti tranne per Meret, incolpevole sulle reti subite ma eccezionale in alcuni interventi e forse tutto sommato se il Napoli è ancora potenzialmente in corsa per la qualificazione lo deve alle parate del suo estremo difensore.
Ancora una volta non solo si è notata la rosa corta ma sopratutto la mancanza di un leader in campo, un uomo che con il solo sguardo possa dare linfa e coraggio ai suoi compagni.
Ancora una volta non solo si è notata la rosa corta ma sopratutto la mancanza di un leader in campo, un uomo che con il solo sguardo possa dare linfa e coraggio ai suoi compagni.
domenica 7 aprile 2019
Napoli Genoa 1-1, partenopei senza mordente
Ancora uno stop per gli uomini di Ancelotti, che non vanno oltre l’1-1 contro un buon Genoa.
Ancelotti rilancia Ghoulam a sinistra e Karnezis tra i pali. In panchina si rivede Insigne.
Partita divertente con ritmi decisamente alti. Il Napoli parte forte e sfiora la rete con Milik con un tiro alto sopra la traversa. Il Genoa risponde con un indemoniato Pandev che sfiora la rete in tre occasioni ma per fortuna degli azzurri il pallone non entra sempre per questioni di centimetri.
Al 28’ il Genoa resta in dieci per l’espulsione di Sturaro reo di un bruttissimo fallo su Allan. Nella circostanza è il VAR che richiama l’attenzione dell’arbitro. I grifoni accusano il colpo e gli azzurri passano al 35’ con Mertens che dal limite insacca. I rossoblu non si scompongono e continuano a giocare la loro ottima gara creando non pochi pensieri alla retroguardia azzurra. Nel finale prima è Callejon a sfiorare il vantaggio ma Radu compie il suo primo miracolo della serata e dopo è Lazovic che su assist di Pandev realizza il meritato pareggio genoano.
Nella ripresa il Napoli ci prova con più convinzione ma un po’ per imprecisione e un po’ per un grande Radu non riesce a passare. Il Genoa con ordine e applicazione porta a casa un punto importante per la sua corsa alla salvezza.
Speriamo di sbagliarci e soprattutto di essere smentiti giovedì sera ma il Napoli non ha solo staccato mentalmente la spina, c’è qualcosa che scricchiola pericolosamente in tutta la fase passiva. Il centrocampo sembra a corto di fiato e quasi sempre viene infilato dagli avversari. La difesa, con Koulibaly ancora una volta non perfetto, rischia sistematicamente ad ogni discesa avversaria. L’emblema di questo preoccupante momento lo si è potuto vedere quando nonostante la superiorità numerica il Napoli riusciva comunque a subire ripartenze pericolose del Genoa. Se poi ci metti pure che stasera si è ritornato a sbagliare anche sottoporta, diventa quasi automatico non vincere le partite.
Mancano quattro giorni ad una partita che potrebbe valere una stagione, vogliamo credere che Ancelotti riesca a riportare il giusto equilibrio e le giuste accortezze per ritrovare il vero Napoli. Presentarsi in questo stato a Londra si rischia addirittura di rendere vana la partita di ritorno. Hysaj ancora una gara insufficiente, la coppia Koulibaly- Maksimovic a fasi alterne. Ghoulam lontano dalla sua miglior forma . Zielinski evanescente e Milik poco incisivo, troppe le palle goal sprecate dal polacco. In generale tutta la squadra stanca fisicamente e mentalmente.
Un po’ tutti lo auspicavano sin dall’inizio ma vederlo materialmente mette tristezza. Domenica, con ancora sette giornate da giocare, lo scudetto verrà già assegnato, restiamo dell’opinione che bisogna trovare una formula per rendere questo campionato più avvincente.
Testa e cuore a Londra dove giovedì ore 21 il Napoli disputerà l’andata di finale di Europa League contro l’Arsenal di Emry, vero intenditore di questa competizione.
La speranza è di vedere un altro Napoli.
mercoledì 3 aprile 2019
Empoli Napoli 2-1, gli azzurri escono meritatamente sconfitti dal Castellani
Brutto Napoli, in certi frangenti anche irritante e superficiale. Come spesso sottolineiamo a questi livelli non esiste la scusa delle motivazioni. Una squadra che vuole o meglio ancora che è diventata tra le più importanti di Italia e anche d’Europa non può incappare in simili prestazioni contro un'avversaria largamente inferiore. Non ce ne voglia nessuno ma su questo c’è una differenza ancor maggiore dei diciotto punti che dividono il Napoli dalla Vecchia Signora. La compagine di Allegri, a prescindere gli interpreti, non lascia neanche le briciole per strada nonostante un campionato vinto mesi fa. La squadra vista stasera è apparsa svogliata, stanca e maledettamente distratta. Lo stesso Koulibaly, sempre tra i migliori, è sembrato spesso con la testa fra le nuvole. La sconfitta non dà e non toglie nulla agli azzurri ma sicuramente dimostra ancora un grosso limite mentale. L’Empoli dal canto suo lotta su ogni pallone e vince con merito senza rubare nulla. Pochi giorni fa avevamo esaltato, giustamente, il Napoli dopo la roboante vittoria sulla Roma ma avevamo anche sottolineato come la stessa prestazione doveva essere presa con le pinze vista la pochezza della squadra capitolina.
Le giornate di Campionato diminuiscono e gli obiettivi con esse ma sta ad Ancelotti dare le giuste motivazioni ai suoi o forse far comprendere banalmente che c’è differenza arrivare secondi a meno dieci rispetto che a meno trenta. Non crediamo di essere troppo duri ma semplicemente oggettivi, fa male, a prescindere la classifica, veder giocare e soprattutto perdere in questo modo una squadra che ha come obiettivo principale la costante crescita
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