lunedì 26 febbraio 2018

Cagliari Napoli 0-5, il Burian azzurro travolge i rossoblu



Gli azzurri devastano il Cagliari con una prova strabiliante e volano momentaneamente a più quattro sulla Juventus in attesa del recupero dei bianconeri contro l’Atalanta.
Nonostante l’ambiente ostile, il Napoli scende in campo da grande squadra facendosi scivolare di dosso parole e polemiche. Azzurri padroni del campo sin da primi minuti con una chiara differenza di valori in campo nonostante i sardi ci mettano tanto impegno e foga. Al 14’ rigore clamoroso non concesso agli azzurri per una trattenuta su Mertens in aera rosso-blu, probabilmente per i successivi due minuti il vento gelido che sta flagellando l’Italia ghiaccia anche il monitor del VAR, non c’è altra ragione che tenga. Il Napoli non fa una grinza e staziona costantemente nell’area cagliaritana creando diverse opportunità, forse per trovare il pelo pecca un po’ di praticità fino a quando non ci pensa Callejon al 28’ a sbloccare il match con un destro chirurgico su imbeccata di Allan. Il Cagliari fatica a riprendersi e i partenopei in chiusura di tempo raddoppiano meritamente con un tocco ravvicinato di Mertens su cross di Hysaj.
La ripresa non cambia, il Napoli fa la partita a piacimento ed il Cagliari arranca. Al 61’ Hamsik cala il tris con un sinistro di prima intenzione che piega le mani a Cragno, lo stesso portiere che prima della partita dichiarava che voleva far un favore alla vecchia Signora. Pochi minuti e anche il poker è servito con il rigore procurato e siglato da Insigne. La Sardegna Arena si ammutolisce sotto i colpi azzurri ma la ciliegina arriva al 90° con la manita di Rui che insacca di sinistro una meravigliosa punizione facendo rievocare il mito.
Applausi a tutta la squadra ma ancora una menzione fra tutti va fatta ad Allan che sembra essere bionico e Rui che partita dopo partita rende meno doloroso l’infortunio dell’amato Ghoulam. Ci sentiamo di fare i complimenti anche a tutto lo staff perchè vedere una squadra correre in questo modo a fine febbraio è il frutto di un lavoro certosino e mirato.
Partita perfetta, bella da vedere e anche da commentare. Una prova di forza, intelligenza, maturità e compattezza. Una squadra che difende ed attacca come una grande orchestra e che suona una meravigliosa sinfonia guidata dal maestro Sarri.
Spendere ulteriori aggettivi per questo Napoli potrebbe risultare scontato è anche semplice in questo momento, addirittura stucchevole ma davvero erano anni che non si vedeva una squadra così oggettivamente bella, è evidente però che è arrivato il momento di vincere e badare poco ai complimenti e questo gli azzurri sembrano averlo capito.
Gli applausi al termine di un concerto fanno piacere, certo, ma questa volta non bastano e non servono, questa orchestra merita la vittoria e la standing ovation finale!!!

giovedì 22 febbraio 2018

Lipsia Napoli 0-2, ad un passo dall'impresa

Epa



Il Napoli lascia con onore l’Europa ma non senza battagliare alla Red Bull Arena sfiorando una qualificazione che sarebbe stata dell’incredibile vista la partita dell’andata e visto l’avversario (il Lipsia è secondo nella Bundesliga ndr).
Sarri, dopo le parole di rivalsa in conferenza, passa ai fatti schierando ben sette titolari per provare a ribaltare l’1-3 della sciagurata partita di andata.
Gli azzurri sembrano recepire il messaggio del mister, scendono in campo concentrati e convinti dimostrando sin dalle prime battute di credere nell’impresa. Il Napoli pressa ed attacca, si affaccia più volte nell’area bianco-rossa anche se la prima palla goal è dei tedeschi: al 13’ è Tonelli che sfiora di testa una clamorosa autorete, fortuna per i partenopei che la palla si stampa sulla traversa a Reina battuto. Partita che resta equilibrata con un Mertens molto sottotono ed un Hamsik poco preciso. Gli azzurri tengono il campo con autorità e con piglio ma sbattono sistematicamente contro la difesa tedesca,  il vento sembra girare quando al 32’ con un’azione meravigliosa tutta di prima il Napoli passa con Zielinski, il polacco realizza in tap-in dopo la respinta corta del portiere Gulacsi su tiro di Insigne. Gli azzurri giocano bene e soprattutto con estrema razionalità gestendo le proprie energie. Il primo tempo finisce con il Lipsia che sfiora il pari ma ancora con una piccola labile speranza di qualificazione per i partenopei.
La seconda frazione è una battaglia, si lotta su ogni palla e su ogni contrasto. Il Napoli prova il tutto per tutto spinto anche dai tifosi azzurri che seppur pochi incitano senza sosta i propri beniamini, Il Lipsia si difende alto e prova in qualche fortunata ripartenza. Sarri lancia ancora titolarissimi in campo prima Hysaj poi Callejon ed infine Jorginho. Gli azzurri si rendono pericolosi più volte ma non arriva la zampata per riaprire i giochi. Quando tutto fa pensare ad un tranquillo finale per i tedeschi, all’85’ i partenopei trovano ancora una giocata delle loro e con Insigne raddoppiano. La Red Bull arena resta ammutolita e il popolo azzurro ci crede, gli ultimi minuti sono al cardiopalma ma purtroppo la favola non riesce ad avere il giusto lieto fine, la partita termina e con essa anche l’avventura del Napoli in Europa League.
I partenopei sfoderano una prestazione delle loro, una prestazione da primi della classe e con cuore e coraggio sfiorano una rimonta impensabile. Tutta un’altra storia rispetto alla bruttissima partita di sette giorni fa, già le premesse erano state piacevolmente positive fin dalla conferenza pre-match di Sarri che con rabbia e decisione aveva fatto comprendere a tutti che il Napoli in Germania era andato per tentare l’impresa. Gli azzurri lottano con tenacia e grinta, sciorinando una prestazione di alto livello, uscendo a testa altissima dall’Europa League. Ovviamente resta il grande rammarico pensando alla partita dell’andata e soprattutto a quel goal subito al 93° minuto che di fatto ha sancito l’eliminazione degli azzurri.
Stasera solo applausi e complimenti agli uomini di Sarri, non credevamo al “miracolo” ma auspicavamo una prestazione di carattere, con anima e soprattutto volevamo vedere giocatori che lottavano e onoravano la maglia, il Napoli ha fatto pure meglio perché è riuscito anche a trasmetterci l’emozione di potercela fare!!!
Ora tutto l’ambiente faccia cerchio e concentri tutte le proprie forze in un’unica direzione, quella chiamata SOGNO.

domenica 18 febbraio 2018

Napoli Spal 1-0, agli azzurri basta il minimo per riprendersi la testa della classifica


 

Il Napoli sotto il diluvio di Fuorigrotta batte la S.P.A.L. con il minimo scarto e si riprende la testa della classifica.
Gli azzurri entrano in campo con ferocia e cattiveria dimostrando fin da subito di voler cancellare la brutta figura di giovedì in Europa League e soprattutto ritornare in vetta della classifica. I primi minuti sono un capolavoro: squadra aggressiva, corta e compatta con solite giocate veloci, precise e ficcanti. Il Napoli sfiora il vantaggio due volte con Insigne ma la fortuna non sorride allo scugnizzo azzurro che prima sfiora il palo e poi lo colpisce a portiere battuto. Pochi minuti e ancora una solita azione champagne porta Allan a realizzare il goal vittoria.
Il Napoli sorprendentemente decide di alzare il piede dall’acceleratore e inizia, come già è accaduto in questa stagione, ad essere troppo lezioso provocando anche le ire di Sarri in panchina. I partenopei comunque si rendono ancora pericolosi con Callejon e Hamsik ma trovano un ottimo Meret che chiude la strada al raddoppio azzurro.
Nella ripresa il canovaccio non cambia, il Napoli senza strafare cerca di chiudere l’incontro, la S.P.A.L. prova a restare attaccata al match fino al 90° nella speranza di un qualche episodio positivo. I minuti passano e più che la sofferenza aumenta la preoccupazione tra gli stessi tifosi che vivono l’incontro con ansia e timore di una beffa finale. La conferma arriva quando una punizione di Mertens finisce fuori di un nulla e quando il VAR annulla giustamente per fuorigioco il raddoppio ad Hamsik. Gli ultimi minuti nonostante una S.P.A.L. mai pervenuta in aria partenopea sono vissuti in apnea da tutti, compresi gli stessi giocatori azzurri che non disdegnano di calciare anche i palloni in tribuna. Al fischio finale è una liberazione e una felicità rivedere ancora il Napoli in testa alla classifica.
Azzurri che eguagliano il loro record con la nona vittoria consecutiva che seppur non netta come punteggio resta comunque schiacciante come gioco e come occasioni da rete. Forse il Napoli paga una stanchezza mentale dovute alle tante polemiche post Europa League e anche la forte pioggia battente di oggi sul San Paolo che di certo non aiuta una squadra tecnica come i partenopei. E’pure vero che non sempre le partite possono essere vinte in goleada, l’importante oggi era vincere per riprendersi la testa della classifica e per dimenticare la nefasta notte di giovedì con il Lipsia; certo visto la pochezza dell’avversario ci aspettavamo e auspicavamo un pomeriggio meno “ansioso” e soprattutto vista l’importanza della posta in palio certe partite bisogna chiuderle assolutamente prima.
Tutti sufficienti con una menzione particolare ad Allan, che resta un leone e Rui che diventa sempre più fondamentale per questa squadra.
Ora testa e cuore a giovedì per il ritorno di Europa League in Germania, non ci aspettiamo la “remuntada” ma nel calcio nulla è scontato!!!

venerdì 16 febbraio 2018

Napoli Lipsia 1-3, disastro annunciato




Come da pronostico il Napoli viene sconfitto meritatamente dal Lipsia con un pesante 1-3 e si avvia verso l’uscita anche dall’Europa League.
I tifosi azzurri vista l’affluenza scarsissima dimostrano anche loro di crederci meno degli stessi giocatori e questo è già un dato che fa riflettere.
Il Napoli entra in campo con cinque titolari mentre il Lipsia mette in campo la miglior squadra disponibile. Pochi minuti di partita e tutte le aspettative della vigilia vengono confermate, gli azzurri giocano svogliati e con poca attenzione, la classica partitella del giovedì.
Il Lipsia dal canto suo dimostra di non essere per caso la seconda forza del campionato tedesco giocando un ottimo calcio tecnico e veloce contornato di tanta fisicità e grinta. Il primo tempo scivola con poche emozioni e qualche sbadiglio.
Nella ripresa al 53’ il Napoli quasi inaspettatamente riesce a passare in vantaggio con un bel diagonale di Ounas a termine di una bell'azione corale. Il Lipsia non si scompone e con veemenza inizia ad attaccare gli azzurri sfiorando il pareggio in un paio di circostanze. Al 61’ Diawara perde un pallone sanguinoso e il Lipsia in ripartenza impatta con Werner. Il Napoli senza troppa convinzione prova a riaffacciarsi in area tedesca e con Insigne sfiora il vantaggio. I tedeschi riprendono la partita in mano e al 74’ passano meritatamente in vantaggio con Bruma a termine di una fulminea ripartenza che sorprende la retroguardia azzurra.
Sarri inserisce Rui e Insigne nella speranza di vincere l’incontro ma la musica non cambia,  il Mister poi toglie sorprendentemente Ounas, in quel momento uno dei pochi a salvarsi.
La partita termina come peggio non poteva con il tris del Lipsia in contropiede ancora con Werner che chiude di fatto anche la qualificazione.
Bruttissima prestazione di squadra, apatica e senza mordente con errori tecnico-tattici macroscopici. Non salviamo neanche un azzurro. Come già detto mesi fa non comprendiamo le interviste di Sarri prima di ogni partita di Coppa, il Mister ai quattro venti dichiara che la squadra è più presa dal Campionato e questo sicuramente può diventare un alibi per la squadra stessa. Va bene il discorso della coperta corta e dei rincalzi non all’altezza dei titolarissimi ma non si comprende come degli azzurri che giocano così poco entrano con un approccio e una sufficienza imbarazzante. Neanche regge la scusa dei pochi minuti nelle gambe per alcuni giocatori perché la prestazione è stata deludente dal primo minuto. Si può perdere anche contro un’ottima squadra come il Lipsia ma ci sono modi e modi, soprattutto al San Paolo. Non apriamo processi ma è triste che una squadra come il Napoli con grandi ambizioni si ritrovi a Febbraio fuori da tutte le coppe e almeno due su tre volte è uscito senza neanche combattere. A tempo debito è opportuno fare grandi riflessioni a 360° in tutto l’ambiente azzurro perché se da una parte è meraviglioso e sorprendente giocarsi il Campionato stracciando record su record, è altrettanto assurdo fare certe figuracce in Europa, ci aspettiamo tra una settimana non un miracolo in Germania ma almeno una partita decorosa e giocata con voglia e cuore.
Siamo certi che questo risultato è figlio della volontà di squadra ed allenatore ma siamo anche certi che nessun napoletano stasera è contento della prestazione azzurra.
Ora “richiudiamo” gli occhi, dimentichiamo il Lipsia e continuiamo a sognare contro la Spal!!

domenica 11 febbraio 2018

Napoli Lazio 4-1, Standing Ovation per gli azzurri

Ansa



Con un secondo tempo stellare a ritmo di samba il Napoli si riprende, ancora una volta, il primato della classifica e continua la bellissima lotta con la Vecchia Signora mai doma nonostante i sei scudetti di fila. Riavvolgiamo il nastro.

Tutto faceva presagire questa volta al sorpasso bianco-nero anche gli astri sembravano dirci questo. Pochi giorni fa il nuovo infortunio a Ghoulam che era prossimo al rientro, poi si ferma Albiol per un risentimento muscolare, a poche ore dall’inizio del match anche Chirches alza bandiera bianca (ne avrà per una ventina di giorni ndr). Anche l’inizio dell’incontro faceva pensare ad una notte da dimenticare, al 3’ Immobile crossa al centro, azzurri sorpresi e De Vrij, come l’andata, buca Reina con una leggera deviazione. Nella circostanza il portiere spagnolo non è esente da colpe. Il Napoli fatica a costruire complice anche una buona Lazio ben messa in campo che gioca con impegno e cattiveria concedendo poco o nulla. Azzurri, con evidente nervosismo, risultato imprecisi anche nei semplici passaggi, centrocampo sofferente e attacco poco incisivo a parte qualche fiammata di Insigne. La scintilla azzurra arriva al 43’, Jorginho lancia Callejon sul filo del fuorigioco, lo spagnolo prima aggancia in maniera splendida e poi batte con freddezza Strakosha. Finisce il primo tempo e con esso tutte le paure partenopee.
Il secondo tempo è una sinfonia azzurra o meglio ancora un film da Oscar. Il Napoli scende in campo indemoniato, gioca a ritmi vertiginosi sciorinando un calcio champagne con giocate splendide e maledettamente ficcanti, crea occasioni e palle goal a grappoli prendendo gli avversari letteralmente a pallonate. Al 54’ cross di Callejon e Wallace per anticipare Insigne mette la palla nella sua stessa rete, due minuti e Zielinski trova il tris deviando un tiro di Mario Rui. Partita chiusa. La perla e la massima espressione del sarrismo arriva con il poker azzurro: Jorginho duetta con Zielinski, il polacco supera due avversari, si invola in area e inventa per Mertens che con un tocco morbido supera ancora una volta il portiere bianco celeste. Il resto dell’incontro è pura accademia per gli azzurri che sfiorano anche la cinquina, la partita finisce in una bolgia tra gli applausi convinti dei propri sostenitori e l’ormai famosa “un giorno all’improvviso”, giù il cappello davanti a questo Napoli. 

Primo tempo probabilmente figlio delle tensioni e preoccupazioni vissute in questo periodo senza nulla togliere alla Lazio, che resta una delle più belle soprese di questo Campionato. Secondo tempo bellissimo, perfetto, una goduria per tutti gli amanti del bel calcio. Forse proprio i tanti temuti infortuni alla fine del primo tempo “aiutano” gli azzurri: infatti è il capitano Hamsik a lasciare il campo per l’ennesimo infortunio degli uomini di Sarri ma al suo posto entra un devastante Zielinski uno dei protagonisti indiscussi della brillante seconda frazione. Chiudiamo con una piccola menzione a Tonelli. Lanciato all’improvviso nella mischia non si lascia sorprendere e dimostra di meritare insieme a tutti noi questo meraviglioso SOGNO!!!

lunedì 5 febbraio 2018

Benevento Napoli 0-2, gli azzurri si riprendono la vetta

Il Napoli vince il derby con il Benevento ed effettua un nuovo controsorpasso alla Juventus ritornando in testa alla classifica.
Partita tutt’altro che semplice, sin dal primo minuto si capisce che non è una gara come le altre e soprattutto i 50 punti di differenza tra le due squadre non si vedono affatto.
I primi dieci minuti sono un monologo del Benevento con un pressing asfissiante e inserimenti continui, il Napoli sorpreso, a fatica riesce a fermare gli attacchi sanniti. Finita la sfuriata giallorossa, gli azzurri cominciano a giocare da Napoli e sfiorano la rete con Insigne che con un pallonetto delizioso colpisce una clamorosa traversa. Pochi minuti e Hamsik calcia alle stelle da pochi metri dalla porta sannita, al terzo tentativo i partenopei passano con il “solito” eurogoal di Mertens che fine a quello momento era risultato non pervenuto, il folletto belga con un docile pallonetto batte Puggioni realizzando la sua quarta rete nelle ultime tre giornate. Il Napoli stacca di nuovo la spina senza affondare il colpo peccando spesso di presunzione e sufficienza, il Benevento riprende coraggio e finisce il tempo con una clamorosa palla goal sprecata da Duricic. La ripresa parte con il botto, errore in uscita dalla propria area del Benevento, Allan ruba palla, serve Callejon che centra per Hamsik per il raddoppio ed il suo 118° goal in maglia azzurra. Partita che sembra essere messa in ghiaccio ma mentre il Napoli continua a specchiarsi un po’ troppo con inutili giocate di fino, il Benevento con cuore cerca di riaprirla, ci sarebbe anche riuscito con il calcio di rigore assegnato da Di Bello a metà ripresa per un fallo di Koulibaly su Costa ma il VAR, giustamente, cancella il penalty per un fuorigioco ad inizio azione sannita. La partita in pratica termina lì.

Napoli bello a tratti con un approccio un pò molle e con la terribile pecca di non chiudere una partita che con i minuti rischiava di diventare una trappola ma c’è anche sottolineare che di fronte stasera c’era un Benevento davvero in palla che sicuramente non merita la classifica attuale, gli auguriamo che riesca nell’ardua impresa di salvarsi. I migliori sono Mertens e Hamsik, il belga con una nuova perla sblocca una partita che stava diventando pericolosa, il capitano si fa trovare presente sul tap-in vincente per il raddoppio azzurro e non possiamo non menzionare il lungo bacio dato alla maglia dopo la rete. Meno preciso rispetto al solito Koulibaly e di conseguenza un pò tutta la retroguardia. A centrocampo bene la coppia Allan - Jorginho.
A prescindere i colori
bisogna ringraziare questo Napoli che sta riuscendo a tenere aperto un campionato che altrimenti sarebbe, così come nel resto d’Europa, terribilmente noioso e scontato, gli azzurri stanno andando davvero oltre le più rosee aspettative nonostante una rosa sensibilmente inferiore alla pluri scudettata Juventus e questo è un dato oggettivo.
Finiamo con un piccolo sarcastico sorriso, immaginiamo nella testa dei tifosi napoletani cosa sia girato stasera all’uscita di Mertens per infortunio visto anche l'impegno duro di sabato contro una sorprendente
Lazio e questo è solo un esempio per far comprendere l’impresa che per ora gli azzurri stanno costruendo!!!