domenica 23 aprile 2017

Sassuolo Napoli 2-2. Gli azzurri sprecano l’occasione del sorpasso ai danni della Roma.

Gli Azzurri, nell’orario più discusso da Mister Sarri, non vanno oltre il pareggio a Reggio Emilia incappando in una giornata piuttosto sfortunata e non solo.
LA CRONACA:  Ritmo alto e aggressività da parte del Sassuolo che prova a sorprendere gli azzurri, la partita nei primi minuti resta equilibrata, al 20° contatto in aerea  tra Mertens e Dell'Orco che aveva perso palla ed era in ritardo, la situazione lascia molti dubbi. Prende campo il Napoli e si fa pericoloso, al 30° recupero palla a centrocampo degli azzurri, Mertens cerca il taglio di Callejon che arriva con un attimo di ritardo e colpisce l'esterno della rete. Un minuto dopo ancora un pallone perso da Pellegrini, Hamsik va in percussione centrale e va al tiro, bravo Consigli che riesce a bloccare. Pericolosa ancora la squadra azzurra: gran tiro da fuori di Insigne, palla insidiosa che Consigli respinge non senza affanni. Risponde ilSassuolo. Errore di Koulibaly che regala palla ai nero-verdi, Berardi prova il tiro a giro, palla che sfiora il secondo palo. Al 38° giocata da fenomeno di Insigne che salta secco Sensi e va al tiro, la conclusione è centrale e blocca Consigli. Poco dopo il Sassuolo risponde, Pellegrini prova il tiro da fuori, palla centrale bloccata da Reina. Il primo tempo si conclude con una conclusione di Defrel volante, bella ma poco efficace.

La ripresa è scoppiettante. Il Napoli parte a razzo, al 50° cross di Strinic per Hamsik che di prima, da posizione ravvicinata, prova ma non trova la porta di poco. Un minuto dopo arriva il vantaggio azzurro. Gran palla in verticale per Callejon, cross al centro per Mertens che di testa realizza l’1-0.  Arriva la solita distrazione. Errore grave di Hamsik che con uno sconsiderato retropassaggio verso Reina regala palla a Berardi che a tu per tu con la porta fa 1-1. Gli azzurri si riversano all’attacco e sfiorano ancora il vantaggio in due occasioni. Al 64° punizione splendida di Mertens, palla che colpisce in pieno la traversa. Al 74° ancora la dea bendata dice no agli azzurri. Conclusione perfetta di Insigne, incrocio dei pali interno e palla che rimbalza incredibilmente fuori. E la dura legge non scritta del calcio, all’80° calcio di punizione del Sassuolo calciato in area azzurra, Reina libera dove c'è Mazzitelli che batte e realizza il suo primo gol in A. Sarri gioca la carta Milik: il polacco entra al posto di Jorginho. E proprio l’ariete da azione d’angolo all’84° a trovare il pareggio con una bella girata.  L’incontro si conclude ancora con grandi proteste del Napoli che chiede un rigore per un tocco di mano in area di Cannavaro, l'arbitro concede solo calcio d'angolo. 

L’ANALISI: Un Napoli per l’ennesima volta che stecca una partita contro una “piccola”, non possiamo e non vogliamo appellarci all’orario insolito ne alla sfortuna, seppur nera, ne a D’Amato che tanto per cambiare ci lascia l’amaro in bocca con il suo arbitraggio all’inglese ma dobbiamo riflettere sugli errori colossali degli azzurri. Una gara che era da vincere a tutti i costi non può essere interpretata in questo modo. I partenopei entrano in campo quasi svogliati, subendo la grinta e la voglia di un Sassuolo mai domo nonostante l’evidente differenza di blasone. Nel secondo tempo il Napoli si ricorda cosa si sta giocando e riesce quasi subito a passare ma ancora una volta la sufficienza e la distrazione la fanno da padrone permettendo al Sassuolo in pochi minuti di pareggiare. Poi è tutto Napoli che sfiora il vantaggio più volte ma ancora una volta dimostra di avere grosse e ingenue lacune nella fase difensiva e solo il guizzo del ritrovato Milik nel finale permette agli azzurri di non subire una cocente sconfitta. E’ vero che se D’Amato concede il rigore all’ultimo minuto parleremo di altro ma è anche vero che non è possibile per una squadra che si gioca la Champions concedere tanto campo ad un modesto Sassuolo. C’è da riflettere se si vuole raggiungere l’obiettivo. Infine, una nota su Mister Sarri, non comprendiamo l’ingresso così in ritardo di Milik in un finale così convulso nell’area nero-verde.

IL MIGLIORE/PEGGIORE: Spiace giudicare come peggiori in campo due simboli di questo Napoli ma purtroppo la prestazione non deve tener conto di questo. Reina poteva e doveva fare di più sul secondo goal quando respinge in maniera insufficiente su Cannavaro; Hamsik grande filtrante per il primo goal ma pesa su tutta la partita lo sciagurato retropassaggio per il pareggio di Berardi. Appena sufficiente la linea difensiva che se la cava tra alti e bassi. Centrocampo senza lodi e senza infamie. I migliori sono Mertens che si dimostra essere sempre il più pericoloso con un goal e una traversa e Insigne, fresco di rinnovo, che continua a deliziarci con strepitose giocate e solo la sfortuna non gli permette di siglare una rete delle sue.

E ORA:  Gli azzurri steccano forse la partita più sbagliata della stagione mancando il sorpasso (seppur temporaneo) ai danni della Roma. La Lazio sicuramente si avvicinerà strapazzando il Palermo ormai quasi retrocesso ed i giallorossi hanno ottime probabilità di allungare domani contro il Pescara. Domenica il Napoli ha il dovere di mettere una pietra tombale sul terzo posto facendo una super  prestazione contro l’Inter di Pioli altre ipotesi non c’è ne devono essere, il rischio è troppo alto.

domenica 16 aprile 2017

Napoli Udinese 3-0: la Roma è vicina

San Paolo con un bel colpo d'occhio di pubblico nonostante il sabato Santo, i supporter azzurri non lasciano solo il Napoli in un match importantissimo visto il mezzo passo falso fatto nel pomeriggio dalla Roma. Sarri conferma in blocco gli undici che hanno strapazzato la Lazio una settimana fa.
LA CRONACA: Il Napoli nel primo tempo sbatte contro la roccaforte bianconera creando poco o nulla. All’8° minuto gran conclusione di Hamsik dalla trequarti, palla di poco fuori. Il resto del primo tempo è da sbadigli, solo alla fine del tempo si rivedono gli azzurri in attacco. Al 41° Callejon batte il corner, palla su Albiol che incorna di testa. Conclusione che finisce alta sulla traversa.  Un minuto dopo è Insigne che con una conclusione dalla distanza sfiora il palo. Il secondo tempo inizia con il botto per i partenopei. Al 48° bella palla in profondità di Jorginho per Mertens, il belga si infila nello spazio e colpisce con un colpo da biliardo. Karnezis non può nulla e azzurri in vantaggio. Al 59° Hamsik riceve sulla trequarti, conclusione di interno a giro che finisce di poco sul fondo. L’Udinese esce dalla propria tana e al 61° su gran cross di Adnan da sinistra, Zapata di testa colpisce il palo. La legge non scritta del calcio, dal possibile pareggio al raddoppio degli azzurri. Al 62° azione tamburellante del Napoli, Adnan controlla con difficoltà un pallone sul quale si avventa Allan, il brasiliano di forza recupera la sfera e scarica un bolide che finisce in porta. Azione viziata probabilmente da un fallo di Mertens che recupera il pallone facendo fallo su Badu. L’Udinese subisce il colpo ed esce definitivamente dalla partita. Al 72° azione rocambolesca del Napoli, prima Insigne prova a colpire di tacco, poi Mertens colpisce e trova una deviazione, infine Callejon si avventa sul pallone e scarica la stoccata sul palo lontano! L’incontro termina con un bellissimo colpo di reni di Reina sul “tentativo” di autorete di testa di Callejon.
L’ANALISI: Siamo sinceri la Roma ci regala la miglior sorpresa che potessimo trovare nell’uovo di Pasqua pareggiando nel pomeriggio con l’Atalanta. La pressione era tanta e si è fatta vedere soprattutto nel primo tempo. Tanto possesso e giro palla ma azioni da goal praticamente zero, è pur vero che l’Udinese parcheggia l’autobus davanti alla porta e sappiamo bene come gli azzurri soffrano queste squadra. Il secondo tempo arriva la giocata che rompe il muro bianconero e ci avvicina a quella Pasqua serena che tutti noi auspicavamo. Se poi arriva da un lato il palo dell’ex (Zapata) e dall’altra la rete dell’ex (Allan) per il raddoppio significa che per una volta è possibile pensare in anticipo alla “guerra” culinaria che ci aspetta domani e non ai soliti finali d’ansia. Bene Mister Sarri che conferma in toto la formazione vincente di Roma dando continuità. Vogliamo sottolineare la forte coesione e unione di intenti dei giocatori tutti riversi al raggiungimento di un obiettivo tanto difficile quanto ambizioso, è fondamentale in questo momento chiave essere più uniti che mai.
IL MIGLIORE/IL PEGGIORE: Anche questa domenica non esiste un peggiore se non comunque sufficiente. Sufficienza per tutta la linea difensiva con mezzo voto in più per Strinic che dimostra di attraversare un buon momento psicofisico. Bene Hamsik, Callejon e Insigne. La palma del migliore la dividiamo tra Jorginho, Allan e Mertesn. L’italo- brasiliano finalmente sta tornando sui suoi livelli della scorsa stagione, illuminante l’assist del primo goal per Mertens. Allan si danna, combatte e il goal è solo il frutto della sua straordinaria forza fisica e caparbia. Il folletto belga colpisce nel momento più delicato dell’incontro sbloccando una partita che si stava davvero maledettamente complicando.
E ORA: Se domenica scorsa ci credevamo oggi ancora di più. La Roma ha un calendario non semplice e l’ambiente non è sereno quindi l’importante è pressare e fargli sentire il fiato addosso e soprattutto vincere sempre. Gli azzurri con stasera sono l’unica squadra in Europa con quattro giocatori in doppia cifra, questa come altre è un’altra piccola soddisfazione.
Buona PASQUA a tutti.

domenica 9 aprile 2017

Canta Napoli, gli azzurri travolgono la Lazio all'Olimpico finisce 0-3

Gli azzurri sbancano l’Olimpico centrando la sesta vittoria consecutiva in trasferta ottenendo il record assoluto nella storia del Napoli. Nonostante la qualificazione della Lazio alla finale di Tim Cup non c’è il pienone all’Olimpico con larghi tratti di spalti vuoto.
 LA CRONACA: Partita equilibrata sin dalle prima battute con pressing alto da entrambe le parti con partita combattuta soprattutto a centrocampo. Al 6° cross di Felipe Anderson sul secondo palo si coordina Milinkovic, che incrocia il mancino al volo deviazione di Koulibaly che sfiora l’autorete mettendo la palla in angolo. Poi più nulla fino al 26° minuto quando Hamsik viene servito in area, sulla sinistra. Palla sul secondo palo, dove arriva Callejon che non sbaglia il tap-in per il vantaggio del Napoli. Le ultime emozioni arrivano sul finire del primo tempo, prima è la Lazio ad avere la palla del pari, lancio di Parolo per Immobile, che porta la palla fuori e scarta Reina. Poi tenta un tiro molto difficile e non inquadra lo specchio. Poi il Napoli a sciupare la palla del raddoppio con Insigne, Mertens appoggia al talento di Frattamaggiore, che spreca un'occasione clamorosa a tu per tu col portiere. Finisce il primo tempo. Secondo tempo meraviglioso. Si parte al 48° Hamsik grande bordata dai venticinque metri, col sinistro. Strakosha si allunga e arriva sulla sfera.  Ancora Hamsik, che proprio come in occasione del gol crossa basso verso il secondo palo. Il difensore tocca e Callejon non ci arriva di un soffio. Il raddoppio arriva al 51° scodellata di Allan in area per Insigne, che approfitta dell'esitazione della difesa e con una zampata anticipa l'uscita di Strakosha. La Lazio va all’arrembaggio. Keita appena entrato ha la palla buona ma perde il tempo giusto per battere a rete una volta arrivato davanti a Reina. Sugli sviluppi dell'azione Lukaku rimette il pallone in mezzo, ma Anderson non trova la deviazione giusta. Gli azzurri si riaffacciano con un tiro da fuori Hamsik, Strakosha blocca. I bianco celesti si riversano completamente nell’area partenopea. al 69°Keita lascia partire una staffilata dal limite, Reina è reattivo e respinge. Sugli sviluppi del corner successivo Hoedt raccoglie la sfera fuori area e calcia di prima intenzione, spedendo però a lato. La palla goal più clamoroso arriva al 75°, cross di Keita, deviazione di Wallace e Patric colpisce a colpo sicuro ma un immenso Insigne respinge sulla linea. La Lazio rallenta e il Napoli sul fischio finale cala il tris. Milik crossa sul secondo palo, dove Zielinski di prima intenzione scarica a Insigne. Tiro di prima dell'esterno di Frattamaggiore che batte ancora Strakosha.
Insigne festeggia
 L’ANALISI: Partita difficilissima per gli azzurri per diversi fattori. Il primo su tutti il Napoli affrontava la Lazio, una delle migliori squadre del momento con un morale alle stelle vista la qualificazione alla finale di Coppa Italia ottenuta in settimana contro i cugini della Roma. Il secondo fattore era l’umore dei partenopei reduci da due partite tiratissime e dispendiose di energie psicofisiche con la Juventus ottenendo dei risultati non all’altezza delle aspettative ed il terzo fattore che poteva influire era la pressione prima del match, il Napoli sapeva bene che non vincendo poteva dire addio ai sogni di una possibile rimonta sulla Roma e soprattutto rischiava di riaprire una corsa al terzo posto che al momento sembra essere chiusa. Se una risposta la chiedevamo stasera l’abbiamo avuta, il Napoli non è ancora morto anzi….
Finalmente si finisce una partita senza subire rete nonostante ancora una volta, soprattutto nella ripresa, si è corso qualche rischio di troppo. Con qualche minuto di ritardo a nostro parere Sarri nella ripresa vedendo la pressione della Lazio e la sofferenza a centroacampo ha apportato una modifica tanto richiesta cambiando Zielinski per Callejon passando ad un “falso” 4-4-2. I dieci minuti di difficoltà della ripresa questa volta li concepiamo, l’avversario era comunque di prima fascia e giocava in casa. Ora pensare a quello che poteva e invece non è successo è inutile, l'importante è esserci  fino alla fine.
IL MIGLIORE/IL PEGGIORE: Forse è la prima partita che lo facciamo ma calcolando il contesto di come è arrivato il Napoli a questo incontro e vedendo il risultato finale oggi non ci sentiamo di scegliere il peggiore. Tutti abbondantemente sufficienti e con diverse eccellenze come Hamsik, Allan, Jorginho,Callejon. Il migliore ancora una volta è l’oro di Napoli, Lorenzo Insigne. Meraviglioso tra le linee, gioca un numero di palloni infiniti. Si divora il gol del 2-0 a fine primo tempo, ma nella ripresa si scatena col 2-0 su un lancio non semplice di Allan ed il tris con un tiro imparabile. Arriva a 14 gol in campionato, superando il suo record di 12 con sette gare ancora da giocare. La ciliegina, evita anche un finale di sofferenza sul 2-0, salvando sulla linea un gol fatto di Patric. E’ arrivato il momento di chiudere con questo rinnovo.
E ORA: Non c’è molto da pensare, gli azzurri devono provare a vincerle tutte e guardare cosa succede se poi davanti sono stati più bravi per meriti propri e non per “forze esterne”, allora faremo i complimenti all’avversario e penseremo ad affrontare al meglio il preliminare di Champions facendo tesoro dell’esperienza di Bilbao di tre anni fa.

giovedì 6 aprile 2017

Non basta il cuore: al Napoli gli applausi, alla Juve la finale di Tim Cup

In un’atmosfera forse anche più bella di domenica il Napoli non riesce nella rimonta contro la Juve consentendo ai bianconeri di accedere alla terza finale consecutiva della Coppa Nazionale.
La Juve ripresenta Dybala in attacco e Neto tra i pali. Lancia Sturaro e Rincon al posto di Mandzukic e Marchisio. Gli azzurri ripropongono Milik al centro dell’attacco ed a centrocampo Diawara e Zielinski.
LA CRONACA: Sin dai primi minuti si capisce che la Juve non è la stessa squadra remissiva di domenica almeno nel primo tempo. L’occasione clamorosa per riaprire la qualificazione arriva al 12° minuto,  Milik di tacco infila in area per Insigne, l'attaccante napoletano mette al centro per Callejon che calcia da due passi. Risponde Neto che si ritrova il pallone addosso e respinge, la palla arriva a Zielinsky che prende solo l’esterno della rete. La partita resta in equilibrio, al 30° però è Chiriches che rischia la frittata, retropassaggio suicida che favorisce Rincon. Il bianconero colpisce di prima intenzione in piena area, palla alta. Il vantaggio juventino è solo rimandato, al 32°  minuto  Higuain  lascia partire una conclusione dalla distanza, tiro angolato che si infila nell'angolino basso alle spalle di Reina apparso poco reattivo nella circostanza. Gli azzurri accusano il colpo e solo sul finire del tempo si riaffacciano in area bianconera con Koulibaly che colpisce di testa da azione d’angolo ma la palla finisce in alto.
Nella ripresa il Napoli parte a razzo. Pochi minuti e gran conclusione dalla distanza di Milik, palla di poco fuori. Ancora il polacco impegna severamente Neto di testa. Al 53° arriva il meritato pareggio degli azzurri,  Hamsik si fionda su una palla vagante, dal limite colpisce e piazza il pallone. Neto spiazzato e palla in rete. Insigne ci prova due volte con il suo tiro a giro ma la palla finisce lontana dalla porta. La Juve si riaffaccia in area e raddoppia, gran palla su Cuadrado che viene lasciato solo da Ghoulam, scarica dentro per Higuain che praticamente con un rigore in movimento infila Reina. La partita sembra finita ma al 61° erroraccio di Neto che controlla male un pallone, Mertens in velocità si fionda sulla sfera e sorprende il portiere. Il belga la mette dentro e porta sul pareggio gli azzurri. Gli azzurri ci credono e dopo pochi minuti vanno in vantaggio, Callejon costruisce sulla destra, lo spagnolo salta un avversario e scarica dentro per Insigne che infila Neto nell'angolino basso. I partenopei ci provano con tanta voglia ma a parte un’azione di Pavoletti non impensieriscono più la retroguardia juventina. La partita finisce, al Napoli gli applausi alla Juventus la finale di Coppa Italia.
 L’ANALISI: Diciamola tutta giocare con il cuore, con l’anima, sudare la maglia avere i complimenti dagli addetti ormai non basta più, ci spiace schierarci con l’allenatore della nostra più “odiata” avversaria ma forse è meglio ricevere meno complimenti e vincere di più. Il primo tempo ci lascia perplessi sul futuro azzurro, i giovani vanno bene ma servono più campioni o almeno giocatori con più esperienza sotto ogni aspetto poi è ovvio che non vanno dimenticate tutte le differenze economiche, strutturali e di società tra Napoli e Juve. Il secondo tempo del Napoli è un film romantico, gli azzurri nonostante il destino già fosse stato scritto hanno provato con tutte le loro forze di contrastarlo fino all’ultimo secondo meritando sicuramente tutta la stima e gli applausi dei tifosi accorsi a Fuorigrotta. La partita della Juve è stata impostata differentemente, i bianconeri potevano tranquillamente attaccare ed esporsi avendo il doppio vantaggio dell’andata con la consapevolezza che il goal l’avrebbero trovato questo è stato chiaro sin dal primo minuto. Nel NAPOLI non comprediamo la scelta di Chiriches al posto di Albiol, il rumeno ne combina di cotte e di crude perdendosi sistematicamente Higuain. Assurda è anche la scelta di Zielinski per un combattente Allan così come non si comprendono gli ultimi minuti di Banti il quale permette un po’ di tutto in campo dalle perdite di tempo a falli sopra le righe. Non deve essere una scusante ne questa ne all’andata quando Valeri ne ha fatte di tutte i colori segnando di fatto la seminifinale e forse questo è l’unico rimpianto se non ci fosse stato quel 3-1 gli azzurri c’è l’avrebbero fatta?! Nessuno c’è lo potrà mai dire. Non conta ma ancora una volta i numeri dicono Napoli. Possesso 60 a 40. Tiri totali 17 a 9.
 IL MIGLIORE/IL PEGGIORE:  il peggiore è Chiriches impreciso, insicuro e perde quasi sempre tutti i duelli con Higuain permettendo all’argentino di siglare la doppietta. Bene il resto della difesa. Reina non raggiunge la sufficienza, il primo goal di Higuain è angolato ma lentissimo non vorremmo che lo spagnolo avesse ancora dolore al polpaccio. A seguire Chiriches tra i meno in palla c’è Zielinski che questa volta non incide e sbaglia facili passaggi. Bene Diawara ed  Hamsik. In avanti tutti sufficienti. Il migliore ancora una volta è Insigne, lo scugnizzo entra sistematicamente in tutte le azioni degli azzurri segnando anche il goal della speranza.
 E ORA: Smaltire il più velocemente possibile le tossine e la delusione di questa sfida e concentrarsi subito in vista dell’importantissimo match di domenica contro la Lazio, un crocevia per il Campionato per poter capire se bisogna lottare con i denti stretti fino alla fine per il terzo posto oppure è possibile ancora sperare di raggiungere il secondo posto e quindi la qualificazione diretta in Champions. Una cosa è certa una stagione fatta di grandi numeri e grandi apprezzamenti rischia di essere davvero deludente.

lunedì 3 aprile 2017

Napoli da applausi, al San Paolo gli azzurri dominano la vecchia Signora ma non basta

In un San Paolo gremito va in scena una partita sentitissima soprattutto a Napoli e soprattutto quest’anno dato che l’ultimo vero idolo passato dalle parti di Fuorigrotta ha deciso con incredibile freddezza e distacco di passare dalla vecchia Signora.
Il primo tempo dimostra chiaramente perché la Juve vince da 6 anni ininterrottamente, è una banalità ma in Italia vince sempre e comunque chi difende meglio e la Juve è la prova vivente.
LA PARTITA: Gli azzurri partono sin dalle prime battute con un pressing asfissiante ma la Juve al primo vero ed unico affondo della sua partita passa con Khedira. Al 6° palla in area azzurra respinta di Albiol, sulla seconda palla arriva Khedira, che va in uno-due con Pjanic, entra in area e di collo pieno batte un non incolpevole Rafael, il portiere brasiliano sostituiva l’infortunato Reina. Sull’azione del gol proteste del Napoli per una presunta spinta di Higuain, forse dà più fastidio i gesti di Orsato che prima sembra che voglia fischiare poi fa continuare. Gli azzurri ci mettono un po’ a riprendersi. Le palle goal arrivano tutte sui piedi del capitano. Al 20° Chiellini regala la palla ad Allan fuori l'area bianconera. Il brasiliano trova Mertens, che fa da sponda per Hamsik, il cui tiro è troppo strozzato e termina a lato. Dieci minuti ed ancora Hamsik, azione manovrata con Hysaj, palla a Mertens, che fa il velo a centro area per liberare Insigne al tiro. Tentativo murato che arriva sui piedi di Hamsik, che da posizione favorevole spara a lato. Gli azzurri schiacciano la Juventus nella propria metà campo. Al 34° Mertens lascia sul posto Chiellini e calcia centralmente permettendo a Buffon una facile parata. Al 40° è Insigne che va via a tre uomini in un fazzoletto, va al tiro a giro sul palo lontano con la palla che esce di pochissimo. Si chiude il primo tempo con un Napoli davvero in palla. Al 51° Insigne sfiora il pareggio con il destro a giro non va molto lontano dall'incrocio dei pali. Al 56° Hamsik serve Mertens, che calcia da fuori. Buffon respinge sui piedi di Callejon, che ribadisce in rete ma la posizione di partenza dello spagnolo è nettamente irregolare. Al 60° arriva il meritato pareggio del Napoli. Hamsik chiede l’uno-due Mertens. Il belga chiude il triangolo, mettendo il capitano a tu per tu con Buffon che con un destro preciso manda all'incrocio. Dopo pochi minuti il Napoli sfiora il vantaggio, errore della difesa bianconera con un retropassaggio corto di Asamoah. Mertens ci crede e va in contrasto con Buffon. Sul rimpallo la sfera si avvia fuori, ma Mertens ci arriva e a porta sguarnita da posizione defilata colpisce il palo. La stanchezza si fa sentire e la partita non regala più emozioni fino al termine.


L’ANALISI: Per scelta e soprattutto per meriti del Napoli la Juventus fa una partita totalmente di attesa e difensiva lasciando il pallino del gioco agli azzurri. Alla fine i dati dicono 60% a 40% di possesso palla per gli azzurri, 18 tiri a 5 e 5 occasioni ad 1 sempre per i partenopei. Ai punti il Napoli ampiamente avrebbe meritato di vincere. Peccato per quell’unica distrazione dopo pochi minuti, bella azione dei bianconeri ma certamente due uomini non possono e non devono impensierirne cinque!! Gli azzurri fanno tutto bene lasciando poco o nulla alla Juve, il vero rammarico è la mancanza di cinismo e precisione sottoporta. Forse per gli ultimi minuti avremmo preferito una punta di peso al centro dell’attacco come Milik ma ovviamente a bocce ferme è tutto più semplice. La Juve gioca da provinciale attendista, chiusa e timorosa ma siamo sinceri anche i campionati si vincono così poi può piacere o no.
IL MIGLIORE/PEGGIORE: I peggiori sono due questa sera e cioè i protagonisti in negativo del goal della Juve. Rafael che va troppo molle sul tiro di Khedira e Albiol che prima sbaglia il rilancio di testa e poi non riesce a chiudere l’uno-due dei bianconeri. Sufficienti Strinic, Koulibaly ed Hysaj. A centrocampo benissimo Allan che si danna e corre senza mai fermarsi. Sufficiente Jorginho. In avanti non brilla come il solito Callejon. Bene Insigne e Mertens. Il migliore è il capitano Marek per sostanza e quantità nonostante l’imprecisione del primo tempo. Ci permettiamo di dare il voto all’ex di turno. Higuain pochi palloni toccati e mai pericoloso, qualche buona giocata ma partita in totale mediocre.
E ORAQuesto pareggio che va molto stretto agli azzurri li allontana pericolosamente dal secondo posto e avvicina enormemente la Lazio proprio alle porte del big-match decisivo di domenica contro i bianco-celesti. Il primo round con la vecchia signora è terminato ora si pensa al secondo, molto più duro, di mercoledi in Coppa Italia. Si parte da un polemico 3-1 per i bianconeri. Il Napoli se vorrà provarci dovrà essere più preciso e più cinico sottoporta e non concedere nulla alla Juventus, è pur vero che servirà anche un pizzico di fortuna solo così gli azzurri potranno ritrovarsi a Roma. Chiudiamo con una piccola nota, complimenti ad Orsato per l’arbitraggio ed ai giocatori che hanno permesso all’arbitro di arbitrare in piena serenità.
Encomiabili i supporters azzurri a loro non serve attendere la fine del Campionato restano i Campioni d’Italia per amore e passione.