L’atmosfera era giusta per ripartire. Nonostante la giornata lavorativa, e grazie ai prezzi popolari, lo stadio produce un bel colpo d’occhio con 50 mila persone a spingere il Napoli verso una vittoria fondamentale per restare in alto. Purtroppo ancora una volta così non è stato.
Il Napoli comincia con il suo solito e consueto gioco che se non è fatto a mille all’ora diventa noioso e prevedibile. Gli azzurri partono a mille ed anche stasera con un Insigne ispirato, lo scugnizzo si danna per tutto il campo e cerca di prendere per mano i compagni.
In attacco ritroviamo, per l’ennesima chance, Gabbiadini mentre in difesa vengono rispolverati Chiriches e Strinic. Quest’ultimo, nei primi venti minuti, soffre terribilmente chiunque giocatore affronti sulla sua fascia.
A centrocampo rientra Jorgihno. Nella prima frazione il Napoli blocca il Sassuolo nella sua metà campo ma ancora una volta manca nel tocco finale e così regna l’equilibrio tra le due squadre. Il guizzo però arriva dal migliore in campo fino a quel momento, Insigne, il quale riceve da Hamsik una bellissima palla sulla fascia sinistra, si accentra e lascia partire un fendente di destro che, deviato leggermente da Cannavaro, diventa imprendibile per Consigli. Il primo tempo finisce e tutto lascia presagire ad una vittoria serena.
Il secondo tempo il Napoli, nonostante le occasioni e le ripartenze concesse dal Sassuolo, non chiude l’incontro diventando, con i suoi innumerevoli passaggi, ancora una volta noioso e previdente.
Il Sassuolo colpisce una clamorosa traversa con Missiroli. Sarri inzia con le sue solite e spesso discutibili sostituzioni, toglie ancora una volta Gabbiadini e inserisce Mertens, in una sola mossa combina due disastri. Gabbiadini anche se non splendente faceva movimento e creava spazi ai compagni, mentre Mertens, l’unico diffidato, entra in campo forse troppo carico ed al primo fallo commesso permette al discutibile Valeri di ammonirlo e di fatto di farlo fuori per il big-match di venerdì con l’Inter.
Il Napoli crea due buone occasioni con Insigne e Mertens, il primo non riesce a chiudere un tap-in su cross di Callejon, il secondo con un tiro da fuori prova i riflessi di Consigli.
Come buona consuetudine il Napoli fa regali agli avversari che non si fanno pregare. Il Sassuolo mette Defrel passa al 4-2-4 e in ripartenza, su lancio di Gazzola, Defrel sbuca tra Hysaj e Chiriches trafiggendo un non incolpevole Reina. Nessuno esente da colpe.
Questa volta gli azzurri, a differenza delle altre volte, cercano di reagire per vincere l’incontro.
Sarri completa l’opera con una sostituzione tutta da capire, entra per gli ultimi 5 minuti Giaccherini per uno stanco Insigne ma, con un Giaccherini che neanche riesce ad entrare in partita, a questo punto non era meglio lasciare in campo Insigne anche se stanco? Anche la sfortuna fa capire al Napoli che non è serata per ripartire, all’ultimo secondo Callejon colpisce un palo clamoroso strozzando in gola ai tifosi azzurri l’urlo di gioia, guai però ad usare la sfortuna come alibi. La partita finisce lì.
Sufficienze per Hamsik, Callejon, Insigne e Koulibaly. Piccoli segni di risveglio per Jorgihno. Insufficienza piena per Strinic e mediocrità per il resto.
La situazione inizia a diventare delicata, era fondamentale vincere non per avvicinare la Juve ma per essere aggrappati al gruppone che ci precede. Il Napoli continua ad avere difficoltà a segnare, non vogliamo e non possiamo racchiudere la causa dei problemi solo nell’assenza di Milik. Gli azzurri sono monotoni, senza idee e avvolte svogliati e fragili mentalmente.
Sarri continua a suonare la stessa musica senza cambiare una nota, stasera il suo dirimpettaio Di Francesco con una mossa rimette la partita in piedi. Inserisce Defrel, cambia modulo e pareggia la partita.
Forse è arrivato il momento che anche il presidente faccia sentire la sua voce, va bene essere dietro la Juve ma essere dietro a Roma, Lazio, Milan, Atalanta ed a parità punti con il Torino crea non poche preoccupazioni. Gli azzurri si devono dare una mossa e cercare di restare il più vicino possibile ai primi posti fino a Gennaio, lì la società non potrà non esimersi da intervenire con decisione sul mercato.
Intanto venerdì arriva l’Inter di Pioli, la bestia nera del Napoli, o si vince oppure rischiamo per quest’anno di cadere nell’anonimato e dopo qualcuno ci darà spiegazioni.
Unica nota positiva 'l'abbraccio della curva b', a fine gara, a Paolo Cannavaro. Commovente.

