sabato 25 maggio 2019

Bologna Napoli 3-2: gli azzurri finiscono la stagione con una brutta sconfitta

Il Napoli chiude la stagione con una sconfitta al dall’Ara e Ancelotti non riesce ad eguagliare il primo anno di Sarri.
Il Napoli parte bene con grinta e voglia e nel primo quarto d’ora si vede solo una squadra in campo. Gli azzurri giocano in scioltezza e offrono anche giocate davvero godibili, si rendono pericolosi con Insigne, Milik e Verdi ma come spesso è accaduto in questa stagione, si crea tanto ma si raccoglie poco. Senza motivo a metà frazione gli uomini di Ancelotti staccano completamente la spinta lasciando il campo ad un voglioso Bologna. Gli uomini di Mihajlovic dopo aver sfiorato un paio di volte il vantaggio, lo ottengono con Santander che di testa colpisce indisturbato. Neanche un minuto Insigne perde una brutta palla a centrocampo e l’ex di turno Dzemaili raddoppia dopo una discesa in solitaria.
Gli schiaffi e probabilmente le grida di Ancellotti, svegliano il Napoli almeno per determinazione e voglia. al 12’ arriva la rete di Ghoulam prima annullata per fuorigioco poi convalidatoa dal VAR.
Ancelotti manda in campo Mertens per un ectoplasma Insigne e Callejon per un Verdi che, per l’ennesima volta, non lascia segno. Gli azzurri ci credono e arrivano al pareggio con il folletto belga a termine di una bell’azione asse Callejon – Younes. I partenopei provano a vincerla anche se nelle ripartenza rosso-blu si rendono sempre pericolosi, complice una fase difensiva azzurra davvero balbettante. 
Il Napoli rischia nel finale di ribaltarla con Zielinski che colpisce l’ennesimo palo della stagione, il ventisettesimo. Nel finale però, arriva il definitivo vantaggio emiliano ancora con Santader che colpisce, quasi per caso, tra le belle statuite Albiol e Luperto. Triplice fischio Bologna batte Napoli 3-2.
Finisce così la stagione azzurra con una partita chiaro oscura che contava poco o nulla ma sicuramente lascia dei segni e delle indicazioni per la prossima.
E’ evidente che questa squadra non può far a meno del miglior difensore della serie A e forse del mondo, così come non si deve lasciar partire a cuor leggero un leone come Allan. Luperto disastroso, nella prima rete si perde Santader. Nella seconda non chiude su Dzemaili lasciandolo tirare indisturbato, nella terza in associazione con Albiol conta le stelle in cielo. Bisogna riflettere se sia un bene lasciarlo a Napoli o forse sia più opportuno mandarlo a giocare con continuità altrove.
Altro capitolo è Verdi, mai incisivo e in ombra in quasi tutte le partite dove è stato chiamato in causa, giusto lasciarlo andare in prestito a ritrovarsi. Milik sbaglia ancora una partita, nell’ultimo mese il polacco ha avuto un repentino calo di forma, sarebbe molto utile oltre che romantico avere un uomo sulla panchina come Quagliarella. Purtroppo restano ancora un mistero le ultime prestazioni opache di Insigne nonostante le smentite di De Laurentiis crediamo che ci sarà un’estate calda intorno allo scugnizzo di Frattamaggiore. 
Benissimo Ruiz e Mertens, danno l’anima e sono gli ultimi ad arrendersi. Molto bene anche Ghoulam che sembra essersi ripreso definitivamente dal suo infortunio. Non si discute la bontà dei piedi di Younes ma sicuramente dovrà essere disciplinato maggiormente per diventare un perno importante di questa squadra. 
Si chiude una stagione positiva per gli obiettivi della Società, forse non esaltante e piacevole da ricordare per tutti i tifosi. Sia chiaro arrivare secondi a tre settimane dalla fine con una nuova gestione tecnica e mettere alle spalle squadre con fatturati superiori, resta comunque un successo.
Ora bisogna programmare rapidamente e soprattutto chiudere tutti gli acquisti sin dal ritiro in modo da permettere ad Ancelotti di partire subito forte alla ripresa della nuova stagione approfittando, forse, che gli altri si assestino con il cambio dell’allenatore.

domenica 19 maggio 2019

Napoli Inter 4-1: gli azzurri strapazzano una povera Inter

Il Napoli saluta il suo pubblico con una vittoria roboante e schiacciante giocando con intensità e quantità contro un Inter davvero piccola.

Si rivede Karnezis tra i pali mentre Insigne parte ancora dalla panchina.
Partita divertente e dai ritmi alti sin dalle prime battute con entrambe le squadre propositive e aggressive. Il Napoli si rende subito pericoloso con  Mertens che da pochi passi di prima intenzione spara alto. I nerazzurri ci provano e cercano di ribattere colpo su colpo ma senza creare vere occasioni. Con i minuti gli azzurri prendono il sopravvento e dominano in largo ed in lungo, al 15’ è Zielinski ad aprire le danze con un destro potente e preciso che si insacca all’incrocio dei pali. Gli azzurri si divertono e fanno divertire, in certi tratti si rivede il Napoli di metà stagione con ripartenze veloci, ficcanti e giocate davvero sublimi. Gli uomini di Ancelotti sembrano avercene di più nelle gambe mentre nella squadra di Spalletti si vede solo tanto nervosismo e confusione anche se allo scadere della frazione Lautaro, su errore della retroguardia azzurra, si ritrova il pallone del pari tra i piedi ma Karnezis respinge.
Nella ripresa il Napoli continua a schiacciare l’Inter nonostante le poche motivazioni, Malcuit è un treno sulla fascia, Ruiz e Zielinski giganteggiano a centrocampo, l’unico sottotono resta Milik meno lucido e cinico sotto porta del solito. Il raddoppio di Mertens di testa su assist di Callejon è solo la conseguenza di una supremazia imbarazzante. L’Inter avrebbe anche la chance per riaprire il match ma Koulibaly salva sulla linea un tiro di D’Ambrosio.

Gli azzurri mai domi arrivano anche al tris con Ruiz con un facile tap-in a seguito di un’ennesima bella giocata. L’Inter con la forza delle disperazione ci prova ma colpisce solo la traversa con Lautaro, pochi minuti ed i partenopei calano anche il poker con la doppietta di Ruiz. Nel finale l’Inter accorcia su rigore con Icardi.

Davvero serata convincente per gli uomini di Ancelotti, sin dall’inizio si vede una squadra affamata, determinata e lucida che con tanta qualità annichilisce la povera Inter.

Si chiude domenica con il Bologna con la possibilità di eguagliare il primo anno di Sarri e vista la grande rivoluzione di questa estate è davvero un eccellente risultato soprattutto considerando le griglie di partenze di tutti i giornali stilate ad inizio anno, con un Napoli dato quinto ai nastri di partenza. La cosa grottesca è che sono proprio gli stessi giornali che ora aizzano la piazza sottolineando che si poteva fare di più. Beata coerenza!!

domenica 12 maggio 2019

S.P.A.L. Napoli 1-2, all’ultimo respiro gli azzurri passano a Ferrara

Ansa
Il Napoli esce dal Mazza con i tre punti dopo una bella e divertente partita nonostante il diluvio sulla città emiliana.
Ancelotti orfano degli infortunati Insigne, Mertens e Ounas lancia Zielinski al fianco di Milik e Younes sull’esterno In difesa si rivedono Malcuit, Luperto e Rui.

La partita  sin dalle prime battute è godibile e piacevole da vedere, d’altronde nessuna delle due squadre aveva problemi di classifica. Al 5’ è Milik ha colpire il palo numero 26, ampiamente record europeo, sulla respinta è lo stesso polacco che impensierisce Viviano bravo a distendersi e salvare in angolo.
La S.P.A.L. in ripartenza crea qualche apprensione, soprattutto con Petagna ma senza impensierire seriamente Meret. Al 32’ Younes salta tutta la difesa spallina ma calcia, da pochi passi, incredibilmente fuori. Il primo tempo finisce a reti bianche nonostante diverse opportunità soprattutto azzurre. Nella ripresa al 51’ è Allan che dopo un’azione insistita insacca con un pregevole tiro a giro. Al 70’ ancora il Napoli a rendersi pericoloso con Ruiz che di testa impegna Viviano, sul successivo angolo è Malcuit a colpire i guantoni dell’estremo difensore bianco azzurro.
Al 74’ errore di Meret in disimpegno che serve Ruiz pressato da un avversario, la palla finisce a Petagna che calcia ma il giovane portiere si riscatta parando con i piedi. La S.P.A.L. accelera e schiaccia gli uomini di Ancelotti.  Al 76’ annullato e poi confermato dal Var il pareggio spallino con Floccari. Pochi minuti e ancora Meret che blocca un colpo di testa di Floccari. Al 82’ arriva il pareggio bianco-azzurro. Luperto atterra in area Floccari. Petagna insacca su rigore. Ipartenopei non ci stanno e all’87’ dopo un meraviglioso uno due Callejon- Rui quest’ultimo insacca il nuovo vantaggio con un violento tiro all’incrocio. In pieno recupero ancora Meret si supera prima su Jankovic e infine su Floccari. Finisce una delle partite più avvincente viste in questo campionato.

Il Napoli imbottito di riserve inizia bene, con un approccio propositivo e volitivononostante non ci sia più nulla da chiedere a questo campionato. Questo già rappresenta uno step successivo. Buone giocate nonostante il campo intriso di acqua anche se si notano alcuni giocatori distratti e un pò in affanno. Basta citare Zielinski e Ruiz con quest’ultimo che sbaglia anche le cose più banali. A centrocampo si rivede uno stratosferico Allan che corre per novanta minuti a tutto campo pressando e ringhiando su ogni giocatore spallino. Bellissimo il gesto del brasiliano dopo la sua rete, corre sotto il settore dei tifosi azzurri e bacia più volte la maglia, forse non è così scontata la sua partenza come determinate testate vogliono farci credere. Il Napoli a metà della ripresa stacca la spina subendo una buona S.P.A.L. Migliore in campo Meret, un predestinato. Un portiere che è destinato a far parlare di sé nonostante la sua giovane età. Ancora nuvole e dubbi su Verdi, l’ex bolognese sembra già essere con la testa altrove. Infine non possiamo non citare Younes, il tedesco continua a dimostrare di avere ottimi numeri ma anche ad essere estremamente egoista, toccherà ad Ancelotti disciplinare il talento per poter avere nella prossima stagione un’altra freccia al suo arco.
Domenica sera si chiude al San Paolo con un’affascinante sfida, il Napoli saluta il proprio pubblico sfidando l’Inter di Spalletti ancora alla ricerca di un posto Champions.

domenica 5 maggio 2019

Napoli Cagliari 2-1: in rimonta gli azzurri conquistano matematicamente il secondo posto


Il Napoli vince in rimonta contro il Cagliari e blinda definitivamente il secondo posto. Si rivede finalmente Albiol al centro della difesa. Nei quattro di centrocampo riposa Callejon per Verdi e viene ripresentato ancora il tedesco Younes.
Primo tempo noiosissimo. Parte meglio la squadra sarda almeno per intensità e voglia contro un Napoli svogliato e spesso impreciso. Con i minuti però gli azzurri prendono il controllo delle azioni ma senza mai impensierire la retroguardia rosso-blu eccetto un diagonale di Younes (in sospetto offside) fuori di poco. La prima frazione termina con un dato negativo mai registrato, se non nella lontanissima prima giornata di Campionato contro la Lazio, zero tiri in porta per la squadra di Ancelotti.
Nella ripresa arrivano i fuochi d’artificio. Il Napoli scende in campo più convinto e soprattutto con più ritmo. Si rende subito pericoloso un paio di volte con Mertens ma nel suo momento migliore è il Cagliari a passare con un diagonale dell’ex Pavoletti imbeccato da uno straordinario tacco di Barella. E’ la scintilla definitiva che accende l’incontro. Gli azzurri si riversano a testa bassa in attacco e complice anche i cambi di Ancelotti (Callejon per Verdi, Milik per Younes, Ruiz per Allan) producono palle goal a ripetizioni. Zielinsky scalda i guantoni di Cragno in due conclusioni da fuori poi è Milik a sfiorare la rete con un paio di conclusioni che finiscono fuori di poco. All’80’ Cragno con l’aiuto del palo compie un vero miracolo su colpo di testa di Mertens ma è lo stesso folletto belga che quattro minuti dopo insacca proprio di testa su cross pennellato di Ghoulam. Gli uomini di Ancelotti ci credono e chiudono il Cagliari nella propria area. Quando il pareggia sembra scritto, in pieno recupero Ghoulam crossa, Ionita colpisce il pallone con il gomito ma l’arbitro fa continuare. Dopo oltre minuto l’arbitro viene richiamato dal VAR e assegna, tra le proteste sarde, il rigore. Insigne con freddezza realizza e regala il secondo posto matematico agli azzurri con tre giornate di anticipo. La quinta volta nell’era De Laurentiis.
Non serve schierarci ma è opportuno fare solo delle piccole riflessioni. Quest’annata oggettivamente parlando non può considerarsi per nulla fallimentare con un secondo posto conquistato a tre giornate dalla fine e con un’uscita ai gironi di Champions contro due corazzate come Liverpool e PSG, tra l’altro eliminazione avvenuta solo per differenza reti. Così come non può essere considerata deludente o sorprendente l’uscita ai quarti di Europa League contro l’Arsenal di Emery sia per esperienza sia per blasone. Magari si può parlare di delusione nell’uscita dalla Coppa Italia per mano di un non irresistibile Milan o perché il Napoli non è mai stato realmente vicino alla Juventus.
Ma l’unica vera delusione, se questa può essere chiamata tale, è il gioco espresso dalla squadra di Ancelotti, purtroppo molto lontano da quello spumeggiante e invidiato da mezza Europa di Sarri. In fin dei conti in termini di risultati nulla è cambiato, considerando non solo che è il primo anno del mister di Reggiolo ma che anche tutte le maggiori testate giornalistiche ad agosto davano il Napoli quinto. Quindi parlare di fallimento sembra eccessivo e non veritiero. A solo scopo di pura cronaca questi sono i dati in fatturato al termine della stagione scorsa Juventus - 410,7 milioni, Inter - 297,3 milioni, Roma - 257 milioni, Milan - 219,8 milioni Napoli - 185,4 milioni a voi le sentenze e le opportune riflessioni. 
Questo sicuramente non vuole dire che vince e vincerà sempre la più ricca ma l’eventuale vittoria del Napoli è un’eccezione e non la regola. Non dimentichiamoci ancora che i partenopei sono l’unica squadra italiana sempre presente in Europa negli ultimi dieci anni e soprattutto con un fatturato virtuoso. Qualche tifoso storce il naso e vorrebbe vedere il Napoli vincere uno scudetto e magari l'anno successivo poi fare un Campionato anonimo ma considerando che De Laurentiis è un imprenditore e il Napoli non è altro che una sua società autofinanziata non si possono fare certi ragionamenti di cuore.