lunedì 29 ottobre 2018

Napoli Roma 1-1, un pari molto amaro


Finisce con un pari e ancora con un po’ di amaro in bocca il big-match della domenica sera tra Napoli e Roma.
Ancelotti decide di puntare su Fabian Rui lasciando Zieliski in panchina. Davanti ritorna Milik al posto di Mertens.
La partita inizia e subito si nota un Napoli distratto è forse un pò stanco anche se la prima occasione è azzurra al 7’ con Fabian Rui che dopo una serpentina serve un pallone d’oro a Insigne che calcia a colpo sicuro ma la palla è deviata da Manolas sopra la traversa. Al 14’ colossale dormita di tutta la difesa azzurra con Under che serve El Sharaawayche insacca indisturbato. Il Napoli ci prova con Milik ed Hamsik ma Olsen respinge in entrambe le occasioni. Ancora Milik sfiora il pari di testa ma la palla esce di un soffio. Al 35’ è la Roma che va vicina al raddoppio, Under serve Dzeko che prima viene frenato da Ospina in uscita ma poi riprende e calcia, è Albiol a salvare sulla linea.
Nella ripresa il Napoli parte a testa a bassa e sfiora il pareggio con Callejon imbeccato da Koulibaly ma ancora Olsen con l’aiuto del palo salva la Roma. Gli azzurri ci provano con tanta voglia ed agonismo ma con poca lucidità. E’ Insignead avere tre palle buone ma lo scugnizzo di Frattamaggiore non è in serata e calcia sistematicamente fuori. I partenopei con le ultime energie trovano il pari al 90°, Insigne centra per Callejon che svirgola ma involontariamente serve Mertensche infila Olsen. La partita in pratica termina lì perché nel recupero, con il permesso di Massa, si gioca poco o niente.
Gli azzurri sono sembrati un pò sulle gambe, svogliati e con la testa altrovesoprattutto in alcuni uomini chiave, probabilmente hanno pagato il grosso dispendio di energie fisiche e mentali nella trasferta di Parigi. Proprio i due uomini migliori di questo inizio di stagione, Koulibaly ed Insigne sono sembrati poco lucidi e con poco mordente. Koulibaly non solo sbaglia nell’azione del goal ma sbaglia appoggi e chiusure non da lui. Lo stesso dicasi per Insigne che gli manca il mordente delle ultime uscite e forse la frase pronunciata prima dell’inizio di gara era un segnale. Lo scugnizzo ai microfoni di Sky ha dichiarato che in Champions ci sono più stimoli. Speriamo che Don Carlo abbia "saputo" di questa frase in modo da tirare le orecchie al suo pupillo. Strano sentir dire una frase del genere proprio da lui, il simbolo di questa squadra. Il Napoli ormai non si può permettere simili esternazioni anche perché quest’anno è un’impresa riuscire a portare a casa un trofeo ma oggettivamente se parliamo in termini di percentuali la bilancia sicuramente pende verso il Campionato, quindi gli stimoli dovrebbero essere anche maggiori rispetto alle notti europee.
Nonostante le amnesie difensive il Napoli avrebbe comunque meritato ampiamente di vinceresia come occasioni da goal sia come mole di gioco contro una Roma che ad un certo punto, vista la somiglianza di maglia, è sembrata una piccola squadra di bassa classifica (Chievo) che badava solo ed esclusivamente a non prenderle. Da sottolineare la grinta, lo sguardo e la voglia di Mertens che subito dopo il pareggio corre a prendere il pallone per riportarlo a centrocampo. Forse stasera sono mancati proprio i Mertens di turno.
Venerdì arriva il buon Empoli al San Paolo con l’obbligo per il Napoli di fare bottino pieno per poi presentarsi tinto e lucido alla partita, probabilmente decisiva, di Champions contro il PSG.

giovedì 25 ottobre 2018

PSG Napoli 2-2, azzurri a due minuti dall’impresa



Il Napoli esce con un preziosissimo punto dal Parco dei principi con una prestazione davvero super ma anche con tanta amarezza in bocca. Riavvolgiamo il nastro.
Ancelotti ancora una volta mischia le carte presentando un modulo già visto ma ancora con interpreti differenti. Nei quattro di difesa come contro il Liverpool si rivede a destra Maksimovic. A centrocampo Ruiz ed in attacco i piccoletti Mertens – Insigne.
Il Napoli prova a fare il solito pressing a tutto campo ma dura pochi minuti perchè l’eccellente palleggio parigino costringe gli azzurri ad una tattica attendista. Con il passare dei minuti il PSG alza il baricentro conquistando per qualche momento la metà campo azzurra. Il primo tiro in porta arriva al 18’ con Cavani ma Ospina non si fa sorprendere.
Al 24’ minuto è clamorosa la palla goal per gli azzurri, Rui crossa dalla sinistra per Mertens che calcia al volo colpendo una clamorosa traversa. Un minuto e il Napoli si rende ancora pericoloso in ripartenza ma Callejon spreca tirando tra braccia del portiere.
Al 29’ arriva il giusto premio per gli azzurri, Callejon lancia Insigneche con un morbido pallonetto insacca. Gli azzurri rischiano anche di raddoppiare pochi minuti dopo, Mertens  scodella per Insigne che al volo spara in alto.
Al 37’ la palla goal più clamorosa francesce, Neymar lancia Mbappe ma uno strepitoso Ospina respinge di piede. Il finale di tempo finisce ancora con un’altra palla goal azzurra, Ruiz ruba il pallone centra per Insigne che calcia malamente fuori.
Nella ripresa si vede un PSG più pimpante, al 49’ Neymar con una grande azione personale costringe Ospina agli straordinari, pochi minuti ed è Meunier di testa ad impegnare ancora il portiere azzurro che si rifugia in angolo.
Al 60’ il PSG raggiunge il pareggio con una fortunata autorete di Ruisu cross di Meunier.
Dopo un momento di stasi del match al 77’ il Napoli ripassa, azione personale di Rui che tira, il pallone resta in aerea e Mertenscome un avvoltoio insacca il nuovo vantaggio azzurro. Gli azzurri tengono bene il campo ma al 93’ arriva la doccia gelata, DiMariacon gran tiro a giro insacca l’insperato pareggio pareggino
Ancelotti gioca con lo stesso modulo presentato due settimane fa con il Liverpool, 442 in fase di non possesso e con un 352 in fase offensiva con Rui che si affianca ai centrocampisti. Gli azzurri per i primi quindici minuti subiscono il fascino dei campioni parigini apparendo fin troppo timidi. Il PSG però a parte un tiro di Cavani non impensierisce la retroguardia azzurra. Finito il momento di assestamento e diremo di attesa il Napoli esce dal guscio e con quasi irriverenza inizia a dettare legge in campo e dopo aver sfiorato più volte la reta la realizza con una gran giocata sull’asse Callejon-Insigne. Il primo tempo ci lascia un Napoli davvero bello e convincente con i francesi in certi momenti addirittura in balia degli azzurri.
Nella ripresa, come ci si aspettava, il PSG spinge sull’acceleratore ma il Napoli crolla solo su una sfortunata autorete. La partita si mantiene equilibrata con un Napoli che tiene magnificamente il campo lottando con caparbietà e sagacia su ogni pallone. Insigne esce per infortunio ma i partenopei non si scompone più di tanto ed a metà ripresa arriva il giusto premio di una sfavillante prestazione di squadra con il vantaggio di Mertens. Peccato non aver sfruttato qualche buona ripartenza per chiudere definitivamente il match. Quando tutto faceva presagire ad un’altra piccola impresa dopo aver battuto il Liverpool arriva il goal da campione di Di Maria. Forse volendo vedere il particolare ingenuo Rui a dare il fianco destro all’argentino visto che non è nuovo a certi tiri ma nulla può comunque stasera scalfire la grande prova degli azzurri.
Probabilmente prima dell’inizio dell’incontro tutti avremmo firmato per un pareggio a Parigi ma dopo una prestazione di spessore, subire il pareggio a due minuti dal termine lascia tanto anzi tantissimo amaro in bocca seppur vedere un Napoli così autoritarioe contro una delle squadre regine d’Europa inorgoglisce e soprattutto fa capire quanta strada ha fatto la squadra di Ancelotti capace ormai di giocarsela con chiunque ed in qualsiasi stadio d’Europa.
Ora testa al campionato per restare in scia alla vecchia signora. Ci sarà tempo per concentrarci sul return match, probabilmente, decisivo tra quindici giorni contro Cavani & Co.

domenica 21 ottobre 2018

Udinese Napoli 0-3, gli azzurri a -4 dalla Juventus

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Il Napoli esce vincitore dalla Dacia Arena 3 a 0 ed accorcia sulla capolista Juventus fermata nel pomeriggio sorprendentemente dal Genoa allo Stadium.
Ancelotti questa volta conferma il positivo Malcuit sulla destra e lancia Verdi dal primo minuto mentre in avanti propone la coppia “strana” Milik-Mertens. A riposo Hamsik. Gli azzurri partono come spesso succeda a razzo con un pressing asfissiante a tutto campo recuperando palloni su palloni e proprio su uno di questi è Fabian Ruiz, entrato al posto di Verdi infortunato dopo pochi minuti, a realizzare il vantaggio con un meraviglioso destro a giro. Il Napoli dopo venti minuti di buon calcio abbassa un pò i ritmie su una dormita di Albiol è Lasagna a sfiorare il paraggio. Karnezis non senza problemi salva. La partita diventa equilibrata con continui ribaltamenti. Alla mezz’ora è Zielinski a sprecare da buona opportunità dopo un bel uno-due con Allan. Il primo tempo termina con uno spavento in aerea partenopea con Bussetto che in mischia sfiora il pari. Nella ripresa il Napoli lascia il campo ai friuliani che ci provano con tanto orgoglio e intensità seppur senza essere mai veramente pericolosi. A metà della ripresa anzi è Samir che sfiora una clamorosa autorete colpendo il palo esterno con un pericoloso retropassaggio. All’80’ Malcuit, uno dei migliori, dribbla due giocatori bianconeri serve Callejon che calcia ma Opoku colpisce la palla con il braccio. Rigore solare ma forse non per gli arbitri della Var. Dopo quasi tre minuti nel quale la Var vivisezionatutta l’azione del Napoli è Mertensa realizzare il raddoppio su calcio di rigore. Pochi minuti è arriva il tris di Rogentrato da appena quaranta secondi. Il finale è una melina azzurra tra il tripudio dei supporters accorsi al Friuli. Il Napoli doveva vincere e lo ha fatto forse non nella maniera più netta e nitida ma l’importante erano i tre punti soprattutto dopo il mezzo passo falso della Vecchia Signora nel pomeriggio e anche per arrivare con il morale alto nella sfida Champions quasi impossibile di mercoledì contro i campioni di Francia
Gli azzurri partono bene contro una mediocre Udinese segnano quasi subito con Ruiz ma come spesso accade abbassano i ritmi, iniziano a specchiarsi e lasciano l’Udinese in partita. Errori banali e piccole amnesie spalancano autostrade ai bianconeri che fortunatamente non ne approfittano. Nella ripresa il Napoli entra come aveva finito il tempo, fiato corto, poca lucidità ed errori banali soprattutto in ripartenza. Fortuna che a chi invece non manca mai la lucidità è Koulibaly, immenso e insuperabile. Non sbaglia praticamente nulla. La mano di Opoku a dieci minuti dalla fine permette al Napoli di mettere in ghiaccio una partita che con i minuti poteva trasformarsi in una vera trappola.  Non si può non menzionare la Varche stasera sembra funzionare fin troppo. Nel primo tempo richiama Mariani dopo un’ammonizione di Milik facendo rischiare un’eventuale assurda espulsione al polacco per un fallo che seppur duro certamente non meritevole di un cartellino rosso. Quasi comica invece la scena del calcio di rigore dove l’azione viene vista e rivista per tre minuti per sanzionare poi il legittimo calcio di rigore. Ci auspichiamo che in tutte le partite venga utilizzata così minuziosamente questa potente e meravigliosa tecnologia mettendo sempre i dubbi nelle scelte, anche se giuste, dell’arbitro di campo.
Non al meglio Milik e Zielinski. Qualche amnesia di troppo per Albiol. Bene Ruiz. Il migliore ancora una volta è Koulibaly ed è chiaro che anche per Don Carlo è imprescindibile. Il tecnico di Reggiolo nonostante la diffida del senegalese e con alle porte la sfida con la Roma di domenica lo lancia ancora nella mischia. Da clonare. 
Arriva in Champions, probabilmente, la vera sfida decisiva per un inaspettato passaggio del turno. Mercoledì gli azzurri sono di fronte ad una squadra di fenomeni ed un risultato positivo sarebbe davvero un’impresa non da poco. La speranza è l’ultima morire.

domenica 7 ottobre 2018

Napoli Sassuolo 2-0, gli azzurri ripartono

Il Napoli supera, come da pronostico,  il Sassuolo per 2 a 0 con uno sfavillante primo tempo e con una seconda frazione un po’ altalenante.
Ancelotti per l’ennesima volta sorprende tutti schierando la decima formazione differente dall’inizio della stagione, la novità più importante è Ounas dal primo minuto al posto di Insigne.
Come ormai spesso accade gli azzurri partono a mille ed al 2’ sono già in vantaggio con Ounas. Il franco-algerino approfitta di un errato disimpegno di Locatelli per realizzare la sua prima rete in serie A. Il Napoli continua ad attaccare e pressare a tutto campo sfiorando il raddoppio a ripetizione, la più ghiotta delle occasioni è sui piedi di Mertens solo davanti a Consigli calcia malamente fuori.
A metà tempo gli azzurri calano i ritmi ed il Sassuolo inizia lentamente a prendere campo ed affacciarsi dalle parti di Ospina. Nella ripresa partita equilibratissima. De Zerbi con alcuni cambi dà un maggiore equilibrio alla propria squadra. Gli azzurri provano nei primi minuti ancora con il pressing alto e sfiorano il raddoppio sempre con Ounas ma il suo tiro finisce fuori di poco. I minuti passano ed i partenopei sembrano essere svogliati e sempre più imprecisi anche nelle giocate più semplici e soprattutto fa strano vedere tanto spazio  tra i reparti. Il Sassuolo prende coraggio e sfiora il pari su due occasioni prima con Berardi e poi con Djuricic, Ospina senza non poche difficoltà risponde presente. Fortuna vuole che nel miglior momento nero-verde arriva la perla di Insigneentrato al posto di Ounas. Hysaj vince un rimpallo sulla fascia centra per lo scugnizzo che con un tiro a giro insacca sotto la traversa.
Il risultato sembra in cassaforte ma gli azzurri non hanno la forza di tenere la squadra di De Zerbi lontano dall’area e solo un superbo Ospina non permette alla squadra emiliana di rientrare in partita. La partita termina infine con l’espulsione diretta di Rogerio per un fallo su Callejon.
Il Napoli centra la sesta vittoria in Campionato riprendendosi il secondo posto in solitaria, una vittoria meritata ma non così semplice come poteva apparire sulla carta. Pronti via e gli azzurri in vantaggio proprio con la novità della serata, Ounas. Il Napoli surclassa gli avversari attuando un efficace pressing a tutto campo e con azioni veloce e perentorie arriva con estrema facilità alla conclusione. Il Sassuolo nei primi venti minuti probabilmente neanche vede la palla e solo l’imprecisione azzurra e un ottimo Consigli permettono ai nero-verdi di restare in partita. Non è il primo match che gli azzurri non sfruttano appieno tutte le opportunità create e forse questo è un qualcosa su cui lavorare per Re Carlo. Nella ripresa il Sassuolo con gli ingressi di Boga al posto di Locatelli e Berardi diventa più equilibrato e il Napoli inizia ad accusare le scorie della partita di Champions di mercoledì contro il Liverpool. Un pizzico di fortuna e la bravura di Ospina, seppur esteticamente non bello da vedere, permettono al Napoli di restare in vantaggio ed anzi con Insigne di chiudere l’incontro. Lorenzihno sta vivendo sicuramente il più bell’inizio di stagione da quando è in maglia azzurra. La sua rete è fantastica ed i suoi festeggiamenti in primis con Hamsik e poi con il resto della squadra fanno comprendere quanto questo gruppo sia coeso ed unito. Forse una delle immagini più belle di questa domenica. Il Sassuolo, una delle sorprese di questa prima parte di campionato, non si arrende e con voglia prova a rientrare in partita ma Ospina si supera.
Si conclude una settimana che nonostante la sconfitta di Torino con la Juve ci lascia una Napoli alla sosta di campionato ancora in gioco su tutti i fronti e con la sensazione che ci siano ulteriori margini di miglioramento.
Stasera l’importante erano i tre punti per rimanere lassù, la sosta servirà ad Ancelotti per capire cosa è successo nella ripresa ed attuare gli opportuni accorgimenti. Infine c’è da sottolineare che ancora una volta Don Carlo dimostra a tutti di poter vincere le partite con tutta la rosa che ha disposizione, facendo la felicità del patron azzurro.

giovedì 4 ottobre 2018

Napoli Liverpool 1-0, i partenopei dominano e stendono i vice campioni d'Europa

Un meraviglioso Napoli con cuore e merito batte nell’arena di Fuorigrotta i vice campioni d’Europa del Liverpool con un goal del suo scugnizzo. Ancelotti ancora una volta sorprende tutti schierando dal primo minuto Maksimovic al fianco di Albiol e Koulibaly con Mario Rui spostato sulla linea di centrocampo, una mossa che si è rivelata uno scacco matto. Un 3-5-2 che all’occorrenza si trasforma in un 4-4-2.
Gli azzurri partono concentratissimi e maledettamente motivati lasciando sorpresi non solo gli avversari ma anche tuti gli addetti ai lavori. Il Napoli staziona costantemente nella metà campo dei reds dominando in largo ed il lungo, il primo tempo si chiude in parità ma con il Napoli che sfiora il vantaggio con Insigne che calcia fuori di poco e con Milik che impegna Alisson con un tiro dal limite.
La ripresa è puro orgasmo per i supporters azzurri. Il Napoli gioca da grande squadra senza timori e con grande caparbia. Il Liverpool prova a rendersi pericoloso ma un’ottima fase difensiva dei partenopei accompagnata anche da un superbo Ospina concede poco o nulla. Gli azzurri alzano il ritmo, capiscono che il colpaccio è dietro l’angolo e affondano da ogni parte, ci provano ancora con Milik ma Alisson si supera, poi è Callejon ma la palla viene salvata sulla linea e infine è Mertens a colpire una clamorosa traversa su cross di Rui. Quando tutti iniziano a pensare ad un’altra serata amara, a quel pizzico di fortuna che spesso manca arriva la giocata giusta, un’azione bellissima da vedere è commentare. E’ l’89° quando Callejon duetta con Mertens, lo spagnolo crossa forte e teso a tagliare la difesa e Lorenzinho in scivolata insacca. Il San Paolo è in delirio. Gli ultimi minuti sono di pura ansia accompagnata ad una grande eccitazione e soddisfazione. Arriva il triplice fischio, l’incontro finisce ed il petto si gonfia, il Napoli ha compiuto una piccola impresa. Vittoria strameritata e preziosissima.
Un Napoli stratosferico mette sotto una tra le migliori squadre d’Europa nonché l’attuale capolista del campionato inglese. Ancelotti non sbaglia una mossa, dalla formazione alle sostituzioni e sicuramente alle parole che hanno inciso nella testa dei sui ragazzi. Un Napoli sfavillante che ha dominato ed ha convinto per novanta minuti e pure qualcuno si aspettava un tracollo sia per la forza della squadra avversaria sia per le scorie della cocente sconfitta di Torino con la Juventus ma forse qualcuno non aveva fatto i conti con il pluridecorato Don Carlo. Un allenatore che non è caso è l’allenatore italiano più vincente e sono bastati pochi mesi per capire quanto sia un coach di livello internazionale capace di leggere le partite come in pochi sanno fare, capace di cambiare uomini e schemi in ogni dove ed in ogni quando senza timore. Sin dalle prime battute si è visto un Napoli compatto, attento e aggressivo che non lasciava nulla al caso. L’idea di Maksimovic nei quattro in fase difensiva e nei tre in fase d’attacco con Rui che diventa all’occorrenza un esterno offensivo di destra sorprendenon poco Klopp e la sua banda quasi mai pericolosa nonostante i campioni che annovera. Partita perfetta, vinta in ogni dettaglio.
Stasera i sette fioccano, difficile menzionare tutti e decidere il migliore. Si va dal bionico Allan, a Callejonl’immortale, al maestoso Kolulibaly, al sorprendente ma non troppo Maksimovic. La palma del migliore però non può non essere data a Insigne che con il suo goal continua a far sperare e sognare il popolo azzurro nel girone della “muerte”!!