domenica 8 aprile 2018

Napoli Chievo 2-1, con il cuore gli azzurri restano ancora in corsa per il Campionato

LaPresse



Il calcio regala emozioni che la stessa vita spesso fatica a darci e questo sarà stato il pensiero dei cinquantamila che hanno riempito oggi il San Paolo. Il Napoli in 5 minuti passa dal baratro della disperazione alla gioia insperata della speranza ma facciamo un passo indietro.
Gli azzurri come ormai spesso capita nelle ultime uscite faticano a creare e la loro manovra è spesso prevedibile e senza mordente. Nel primo tempo nonostante il predominio territoriale con possesso palla disarmante (oltre l’80% ndr), il Napoli crea solo una vera palla goal. Insigne imbecca Callejon che da pochi passi spara alle stelle.
Nella ripresa si assiste ad un vero film che passa dall'essere horror, poi drammatico ed infine ad un commovente finale di un classico d’amore. Pochi minuti e Mertens si procura un rigore (un po’ generoso). Il folletto mette tutti d’accordo e lo sbaglia malamente. Gli azzurri accusano il colpo e con la condizione precaria ormai da settimane iniziano lentamente a spegnersi. Sarri mette energie fresche, entra Milik e il Napoli finalmente torna ad essere pericoloso nell’area giallo-blu. E’ lo stesso polacco che sfiora il vantaggio ma Sorrentino si immola. L’imponderabile succede al 72’, Koulibaly serve lungo Tonelli, che nella circostanza appare un po’ distratto, Giacchierini ruba la palla e lancia Stępiński che inesorabilmente batte Reina. Frittata fatta. Il Napoli con stanchezza ma con la forza della disperazione si riversa in avanti. Crea occasioni ma un po’ Sorrentino, un po’ la mancanza di lucidità sotto porta e anche la sfortuna con la traversa di Tonelli non consentono ai partenopei di impattare il risultato. I minuti passano e la sensazione della fine di un sogno si avvicina sempre di più.
Come dicevamo all’inizio il calcio è magia, passione, emozione pura e così che all’89’ Insigne fa un lancio di trenta metri per la testa di Milik che da vero bomber insacca di testa. Lo stadio ci crede, nonostante il poco recupero concesso dall’arbitro (3’ ndr). Fuorigrotta diventa una bolgiae proprio all’ultimo assalto alla porta clivense, è Diawara (suo primo goal in Serie A) che con un chirurgico e freddo destro a giro fa esplodere ed emozionare un intero stadio, lasciando di fatto ancora aperta la porta della speranza.
Gli azzurri anche se non brillanti e con un Mertens decisamente sotto tono meritavano di vincere contro un Chievo che ha giocato per novanti minuti con undici uomini dietro la linea della palla e che di fatto era riuscito a passare solo per un regalo della coppia Koulibaly e Tonelli. E’ evidente e palese che il Napoli è in debito di ossigeno. Le sue giocate sono poco veloci, prevedibili e con poca cattiveria soprattutto in alcuni interpreti. Non ce ne voglia il nostro folletto belga ma forse per la prossima e delicata sfida contro il Milan sarebbe opportunolanciare dal primo minuto Milikche oggi ha dimostrato di essere pronto a reggere il peso dell’attacco partenopeo. Magari lo stesso Mertens potrebbe diventare un’arma letale a partita in corso come lo era una volta. Bene Insigne che resta comunque il più mobile degli azzurri. Ancora perplessità sulla tenuta psicofisica di Koulibaly che sembra essere tornato allo scorso anno quando a fase alterne “regalava” qualche amnesia improvvisa.
Dopo la sconfitta interna con la Roma qualcosa si è spento, al momento evitiamo di puntare il dito contro qualcuno ma il Napoli di oggi contro una squadra davvero mediocre ha rischiato di chiudere anticipatamente il Campionato rendendo di fatto le prossime partite quasi superflue. Tutti siamo felici e contenti per questa vittoria al foto-finish ma se vogliamo giocarci questo sprint fino alla fine, Mister Sarri deve al più presto cercare di capire dove si è bloccato l’ingranaggio ed in qualche modo farlo ripartire anche utilizzando tutta la panchina perché siamo certi che non ci saranno sempre un Milik ed un Diawara di turno che riusciranno a raddrizzare una partita nata e proseguita storta.

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