sabato 31 marzo 2018

Sassuolo Napoli 1-1, tanti rimpianti per gli azzurri

Afp

Il Napoli sbatte contro il Sassuolo e non riesce ad andare oltre l’1-1 contro i neroverdi.
Gli azzurri partono bene con piglio anche se si nota fin da subito errori gratuiti, tanti dovuti anche al campo scivoloso per la pioggia. Al 6’ Consigli para su Insigneche chiude un gran triangolo con Jorginho, i partenopei mantengono il pallino del gioco ma soffrono terribilmente le ripartenze emiliane soprattutto visto un Koulibaly non proprio in serata. Al 22’ è proprio Politano, che tanto avrebbe voluto l’azzurro, a siglare il vantaggio per il Sassuolo raccogliendo il pallone respinto dal palo su colpo di testa di Peluso. Ancora una volta gli azzurri dimostrano grossi limiti sui calci da fermo.
Il Napoli ci mette qualche minuto a reagire e sfiora il pareggio solo dieci minuti dopo ancora con Insigne: prima calcia clamorosamente fuori davanti a Consigli e poi da pochi metri colpisce letteralmente il portiere nero-verde. Decisamente una serata no per lo scugnizzo di Frattamaggiore.
La ripresa è una via crucis per i partenopeimantenendoci in clima pasquale, il Napoli ci prova ma più con la forza della disperazione che con vere trame. Il ritmo e le idee mancano. Di fronte un Sassuolo che si difende a denti stretti e addirittura ci prova in ripartenza. Sarri lancia Milik(troppo tardi) e il Napoli crea finalmente alternative al suo gioco. All’ 80’ arriva il pareggio su autorete di Rogerioche pressato da Callejonappoggia la palla nella sua porta. Il tempo ci sarebbe per il sorpasso ma il Napoli appare terribilmente stanco e la troppa frenesia non gli permette neanche di fare le giocate più semplici, l’ultima emozione arriva all’83’ con Milikche di rovesciata colpisce una beffarda traversa.
Speriamo di sbagliarci ma la cosa che colpisce di più è la tenuta psico-fisica. Con i minuti il Napoli si lascia trasportare dallo sconforto e dal nervosismo, concede ad una squadra modesta troppe ripartenze pericolose e ancora una volta terribilmente fragile sui calci piazzarti. I minuti passano e la sensazione è di una squadra sulle gambe che non ne ha più. La tenuta fisica, come già accennato qualche settimana fa, inizia ad essere deficitariasoprattutto in alcuni uomini e la settimana di riposo, con le nazionali in campo, in realtà non è servita a nulla. Pochi raggiungono la sufficienza piena.
Peccato. Resta una grossa delusione e l’amaro in bocca perché nonostante tutto con un pizzico di precisione e fortuna, che oggi è totalmente mancata, la partita poteva essere vinta. Ora non bisogna fare drammi, il campionato non era finito prima del pareggio della Juventus con la S.P.A.L., non è finito stasera.  Certo è che, il Sassuolo rischia di diventare davvero la bestia nera del Napoli, dopo una sconfitta due anni fa ed il pari dell’anno scorso, che costò di fatto la Champions diretta, oggi arriva un altro pareggio che potrebbe pesare come un macigno a fine stagione.
Buona Pasqua a tutti!!

lunedì 19 marzo 2018

Napoli Genoa 1-0, azzurri a -2 dalla Juventus



servizio di Vincenzo Capretto ©riproduzione riservata

Gli azzurri con grinta ed orgoglio superano il Genoa ed approfittando del mezzo passo falso di ieri della Juve vanno a -2 dalla testa della classifica.
Il Napoli nella prima mezz’ora probabilmente sente la pressione di una partita che in qualsiasi modo doveva vincere per continuare a coltivare il suo sogno. Il Genoa dal canto suo si dimostra un avversario tutt’altro che semplice nonostante i quaranta punti di distacco in classifica.
La prima occasione è dei grifoni, al 10’ Lazovic con un’incursione da destra spaventa Reina calciando sull’esterno della rete. I partenopei sembrano distratti e pochi minuti dopo è ancora il Genoa a sfiorare il vantaggio con un gran tiro di Bertolacci con il pallone che passa a pochi centimetri dall’incrocio. Finalmente gli azzurri si affacciano in aerea rosso-blu e creano una clamorosa palla-goal: Jorginho imbecca Mertens che defilato entra in area ma invece di passare agli accorrenti Callejon e Insigne calcia a giro con il pallone che termina inesorabilmente fuori. La parte centrale del primo tempo sfila senza grosse emozioni. Al 34’ Spolli da azione d’angolo colpisce di testa a botta sicura ma il pallone finisce fuori di un soffio fuori La notizia buona per i partenopei che questa è l’ultima vera occasione per il Genoa. Il Napoli si sveglia dal torpore e finalmente alza i ritmi dando quella sensazione di voglia di vincere. Al 40’ Allan “riesce” a sbagliare un calcio di rigore in movimento calciando il pallone alle stelle. Il tempo finisce con un clamoroso palo colpito di testa da Insigne.
La ripresa si riapre come era finito il primo tempo, Mertens dal limite con un gran destro colpisce un altro clamoroso palo interno. La tensione sale, i minuti passano ed i brutti presentimenti aumentano, il Napoli staziona costantemente nella trequarti genoana ma non riesce a trovare la giocata giusta per sfondare il fortino grifone. Il calcio è uno sport bello, affascinante, cattivo e spesso anche romantico ed ecco che al 73’ Albiol dopo due anni dall’ultima sua rete e soprattutto alla sua duecentesima partita in azzurro segna di testa su angolo il goal vittoria ed il goal che lascia inalterate i sogni azzurri e di una piazza intera. Nel finale in contropiede Insigne sfiora il raddoppio ancora con un inutile pallonetto fermato agevolmente sulla linea da un genoano. Forse è arrivato il momento che qualcuno faccia capire allo scugnizzo che in questo momento della stagione è deleterio fare certe giocate senza pensare alla sostanza.
Il Napoli doveva vincere in qualsiasi modo, l’obiettivo erano i tre punti e gli azzurri li hanno portati a casa poi si può analizzare anche la prestazione e si possono trovare dei pregi e dei difetti. Premesso che il Genoa in trasferta è una delle migliori squadre del nostro campionato e come spesso capita a parte qualche ripartenza è venuto a Napoli chiudendosi nella sua metà campo, gli azzurri sono sembrati molto nervosi, poco precisi e soprattutto nella prima mezz’ora molto lenti e poco lucidi. Insomma non è un bel Napoli. Hamsik esce per infortunio, Zielinski entra ma non sembra in giornata. In avanti Mertens ed Insigne risultano essere spesso prevedibili perdendosi in inutili fronzoli. Verso la fine del primo tempo e poi l’inizio della ripresa gli azzurri riescono ad alzare i ritmi e qualcosa di buono si vede anche se a parte i pali non arriva la giusta scintilla, fortuna però che arriva la “capoccia” di Albiol che rompe l’equilibrio. Partite semplici da quì alla fine non ce ne sono e sembra un sacrilegio al momento pensare già al famoso scontro diretto con la Juventus del 22 Aprile, il Napoli deve pensare partita dopo partita sperando di recuperare al più presto quella brillantezza che sembra mancare da alcune settimane, l’importante però stasera è essere tornati a sperare!!!

lunedì 12 marzo 2018

Inter Napoli 0-0, gli azzurri perdono la testa della classifica


Reuters


servizio di Vincenzo Capretto ©riproduzione riservata

Un Napoli nervoso e poco cinico non va oltre lo 0-0 contro l’Inter e abdica la testa della classifica a favore della Juventus vittoriosa ancora una volta contro l’Udinese. Partita brutta e con poche emozioni, vince la paura per entrambe le squadre.

Nel primo tempo l’unica mezza opportunità è dell’Inter con un tiro da fuori di Candreva che sfiora il palo.
Nella ripresa con la stanchezza che prende il sopravvento si vede qualcosa in più. L’Inter colpisce un palo con un colpo di testa di Skriniar mentre il Napoli sfiora il vantaggio due volte con Insigne: prima con un tiro a giro che finisce fuori di poco e poi con una “scavetto”, probabilmente fuori luogo, con la palla che finisce sopra la traversa. Il Napoli con poche idee ci prova con Mertens ma ancora una volta senza precisione. La partita finisce con uno scialbo 0-0.


Il Napoli fin dalle prime battute sembra essere poco lucido e soprattutto poco incisivo. Troppi errori in fase di costruzione e di appoggio nonostante la buona velocità di giro palla. Di fronte una buona Inter che pressa in ogni parte ed in ogni dove ma nonostante questo gli azzurri con i minuti prendono in mano le redini del match anche se non riescono mai a rendersi veramente pericolosi. Il punto di forza degli azzurri questa sera diventa il punto debole, la fase offensiva sbaglia sistematicamente tutte le scelte negli ultimi sedici metri e quando finalmente arriva la giocata da Napoli, Insigne a tu per tu con Handanovic decide di fare il pallonetto invece di “bucare” la porta, magari anche con un tiro sporco. Campionati del genere si vincono con i piccoli dettagli e questo potrebbe essere stato uno decisivo. Non possiamo e non vogliamo buttare la croce su una squadra che ha davvero dato tutto e che siamo certi darà ancora tanto ma è palese ed evidente che il Napoli oltre ad avere una rosa ampiamente inferiore alla Juventus manca ancora nel gestire certe pressioni e palesa evidenti limiti mentali.
La sensazione è che il campionato del Napoli sia finito con il goal di Dybala otto giorni fa al 94’ minuto a Roma, non tanto per i numeri ma per un fattore mentale, forse la troppa pressione di queste settimane su una squadra così giovane ed inesperta è stata davvero logorante.
C’è anche da dire che non si comprende perché nel girone di ritorno è stato deciso di utilizzare all'uncino il VAR e “condizionare” certe partite. Questa è un'altra storia.
Probabilmente il sogno è svanito ma è chiaro che fin quando la matematica non dirà il contrario, gli azzurri e l’ambiente Napoli deve continuare a crederci.

Una menzione ai tifosi azzurri, stasera con le oltre dieci mila presenze hanno supportato la squadra dal primo all’ultimo minuto facendo sentire tutto il calore di un popolo ai giocatori, è da quì che bisogna ripartire. Il sorpasso ormai è fatto e virtualmente anche il -4 ma il Napoli deve continuare a divertirsi ed a far divertire come ha sempre fatto, comunque vada gli applausi ci saranno lo stesso!!

domenica 4 marzo 2018

Napoli Roma 2-4, il sogno si trasforma in incubo

E’ arrivato quel giorno tanto aspettato e tanto voluto da tanti anche se non ci spieghiamo il perché, Il Napoli perde al San Paolo in maniera netta e clamorosa contro una Roma data fino ad oggi per morta e rischia di dire addio ai sogni di gloria.
Ansa

La partita inizia in un’atmosfera surreale a causa della vittoria (con l'unico tiro in porta della partita) della Juventus contro la Lazio negli ultimi secondi dell’incontro che lascia in tutto l’ambiente azzurro un senso di impotenza. Fra l'altro non senza polemiche per un rigore solare non dato alla Lazio.
Al 5° la Roma sfiora il vantaggio con Perotti che da pochi, di testa, manda la palla sopra la traversa, nel ribaltamento di fronte il Napoli passa con Insigne e la serata sembra mettersi bene; invece dopo solo un minuto e la sorte indica agli azzurri da che parte ha deciso di stare, recupero di palla a centrocampo di Nainggolan che lancia Under, il turco tira e una deviazione di Rui crea una parabola imprendibile per Reina. Il Napoli non demorde e con Insigne sfiora di nuovo il sorpasso ma il solito Alisson gli nega la doppietta. Una buona Roma attenta e maledettamente cinica ribalta l’incontro con Dzeko che di testa sovrasta Albiol. Il primo tempo finisce così.
Nell ripresa il Napoli si fionda in avanti e sfiora il pareggio due volte sempre con Insigne, nella prima circostanza è ancora Allison che risponde per l’ennesima volta presente mentre nella seconda è sempre la sfortuna che nega la gioia allo scugnizzo partenopeo, il suo tiro a giro finisce fuori di un nulla, se poi ci mettiamo anche un palo di Callejon da angolo si capisce che serata nera è stata. La Roma si riaffaccia nell’area partenopea ed ancora una volta fa male, Dzeko con un gran tiro a giro chiude la partita. Il San Paolo si ammutolisce per qualche minuto. Con la forza della disperazione il Napoli ci riprova sempre con Insigne ma ancora l’uomo ragno brasiliano chiude la porta. La Roma spietata in un capovolgimento di fronte cala il poker con Perotti che riprende una goffa respinta di Rui e batte Reina. Gli azzurri sfiorano ancora la rete con una punizione di Mertens con il pallone salvato sulla linea da Florenzi, il folletto poi sigla l’inutile 2-4 nel finale con un gran tiro da fuori.
La partita finisce tra i meravigliosi applausi del popolo azzurro.
Risultato severo per gli uomini di Sarri, partita strana da analizzare soprattutto vedendo i numeri, 26 tiri a 11 di cui 13 nello specchio contro 5. Il fattore mentale é stato determinante, scendere in campo sapendo come aveva vinto la tua antagonista per questa squadra é stato davvero troppo destabilizzante, poi diversi episodi sfortunati che hanno indirizzato il match, di fronte una Roma che ha giocato la sua buona partita cinica e compatta dando davvero tutto e che si spera faccia lo stesso alla penultima quando incontrerà la Vecchia Signora. Certo il Napoli ci mette anche del suo in termini tecnici, male il centrocampo con Zielinski in apnea e Allan meno pimpante rispetto al solito, in avanti a parte uno straordinario Insigne sottotono Callejon e Mertens. Giocate meno veloci rispetto al solito e poca lucidità negli undici metri, qualche errore di troppo anche in fase di appoggio e costruzione con un marcato ed evidente nervosismo. La difesa e forse più in particolare la fase difensiva da rivedere con Rui protagonista in negativo su tre dei quattro goal.
Non facciamo retromarcia su quello detto in questi mesi, il Napoli, almeno in Campionato, sta facendo una stagione meravigliosa e miracolosa, vista la rosa, riuscire a lottare spalla a spalla con chi ha tutto più di te. La speranza ora è che non venga buttato tutte alle ortiche mantenendo alta la concentrazione, senza cadere in un’inutile depressione anche perché se dovesse succedere questo campionato diventerebbe noioso come nel resto d’Europa!!
Una menzione va fatta al pubblico del San Paolo, IMMENSO. Al triplice fischio cori e applausi per gli uomini di Sarri a significare come i tifosi hanno capito che gli azzurri stanno dando davvero tutto!!