
L’Atalanta conquista clamorosamente tre punti al San Paolo andando ad insidiare lo stesso Napoli al terzo posto. Partita che inizia sotto un’abbondante pioggia che di certo non ha aiutato l’attacco leggero scelto da Sarri.
Gli azzurri fin dai primi minuti sembrano completamente assenti, l’Atalanta dal canto suo pressa a tutto campo con una ferocia ed una cattiveria da invidia per chiunque. Il primo squillo arriva dai nero-azzurri con Kurtic che impegna Reina con un bel diagonale, il Napoli risponde con Insigne che scheggia la traversa con il suo marchio di fabbrica: il tiro a giro. L’Atalanta controlla senza troppi affanni e va in vantaggio con il neo juventino Caldara che insacca di testa su azione d’angolo. Non esenti da colpe sia Albiol che Reina. Il Napoli ci prova senza troppe idee con tiri dalla distanza che non impensieriscono Berisha. A metà della ripresa Mertens tira a lato da buona posizione dopo un’ottima azione personale, subito dopo è Insigne a rendersi pericoloso ma il suo tiro è troppo lento. Il tempo si chiude con una punizione di Mertens che scheggia l’incrocio dei pali dopo una deviazione dell’estremo difensore bergamasco.
Ci si aspetta un Napoli arrembante nella ripresa ed invece è ancora l’Atalanta a sfiorare il raddoppio con Petagna che, complice un errore di Maksimovic, si presenta a tu per tu con Reina fortunatamente sparando sullo stesso.
I partenopei provano a rialzarsi senza convinzione e l’unico pericolo arriva da un tiro di Mertens bloccato senza problemi da Berisha. Arriva l’episodio che potrebbe cambiare l’incontro: a metà della ripresa Kessie prende due ammonizioni in pochi minuti lasciando l’Atalanta in dieci. Neanche questo scuote il Napoli, è l’Atalanta che in contropiede raddoppia ancora con Caldara. Cala il gelo sul San Paolo e sui quarantamila tifosi accorsi. Gli azzurri con la sola forza d’inerzia provano a riaprire l’incontro e sfiorano l’1-2 prima con Zielinski con un tiro dalla distanza che finisce fuori di un nulla e poi con Callejon di testa che a pochi passi dalla porta atalantina tira incredibilmente a lato. Si abbassa il sipario su un pomeriggio da dimenticare per gli uomini di Sarri.
Non comprendiamo la scelta di Sarri di non inserire dal primo minuto una punta centrale visto anche il terreno, così come non capiamo perché non dare respiro a Ghoulam e Hysaj che da un po’ di partite sono in evidente affanno. Approccio degli azzurri completamente sbagliato, squadra che appare stanca fisicamente e mentalmente sin dalle prime battute e bisogna interrogarsi sul perché si è arrivati in questo modo.
Azzurri spaesati, lenti, prevedibili e con poche idee contro una bella Atalanta che non lascia nulla al caso combattendo su ogni pallone dal primo all’ultimo minuto. Napoli incapace di arginare un Atalanta che Gasperini schiera in maniera impeccabile.Restiamo sbigottiti davanti ad una prestazione del genere nel momento cruciale della stagione, il Napoli rischia di compromettere un intero anno con partite del genere. Gli azzurri perdono dopo 14 utili consecutivi e subiscono la seconda sconfitta interna della stagione, la prima fu contro la Roma.
Nessun giocatore raggiunge la sufficienza anzi c’è qualcuno che non la sfiora neanche. I peggiori sono Maksimovic che sembra la brutta copia di quello ammirato con il Torino, Zielinski troppo affaticato e Callejon che stranamente riesce a sbagliare sia la fase offensiva che quella difensiva.
Mister Sarri resta un maestro del calcio da cui apprendere ma oggi ha fallito totalmente e così come l’andata è riuscito a farsi imbrigliare da Gasperini senza trovare una valida alternativa di gioco. Formazione come detto sbagliata e cambi ritardatari. Trovare ora un colpevole non è il momento, l’importante è compattare al più presto il gruppo perché c’è poco tempo per leccarsi le ferite, martedì arriva già la semifinale di Coppa Italia contro la Juve: prima che sia troppo tardi, SVEGLIA!!




