giovedì 18 giugno 2020

La Coppa Italia è azzurra

Il Napoli vince la sua sesta Coppa Italia battendo per 4-2 ai rigori la Juventus. Ad onor di cronaca se non l’avessero vinta gli uomini di Gattuso sarebbe stato quasi un sacrilegio.
Nonostante l’improbabile tentativo di simulare il pubblico virtuale, la partita si gioca in un clima surreale. Se poi pensiamo anche che era una finale, la tristezza aumenta esponenzialmente. 
I primi minuti vedono gli uomini dell’ex Sarri schiacciare sul piede dell’acceleratore ma solo un errore di Callejon in uscita permette a Ronaldo di calciare da buona posizione. Meret sventa con tempismo. I minuti passano e la sensazione è che seppur i bianconeri hanno possesso palla risultano essere sterili in fase offensiva. A metà ripresa è il Napoli a suonare il suo primo squillo con una punizione di Insigne che colpisce il palo esterno. La partita resta estremamente equilibrata. Nel finale Demme da pochi passi calcia su Buffon.
Nella ripresa il canovaccio non cambia ma con i minuti la Juve rallenta vistosamente mentre gli azzurri con voglia e cuore provano a vincerla. Milik spreca da buona posizione poi nel finale di partita Buffon si supere su un colpo di testa di Maksimovic e nella stessa azione un clamoroso palo di Elmas nega la vittoria nei tempi regolamentari agli azzurri.
Nella lotteria dei rigori sbagliano subito Dybala e Danilo. Il Napoli è impeccabile. Il rigore decisivo lo realizza Milik.
Così come con oggettività, probabilmente ai punti, gli uomini di Gattuso contro l’Inter non avrebbero meritato la finale, così possiamo dire che il Napoli visto ieri ha meritato con merito di vincere la sua sesta Coppa Italia. Squadra concentrata, accorta, con grinta, voglia e cuore. Possiamo dire che ogni singolo giocatore azzurro sceso in campo sembrava un Gattuso. Complimenti Mister e complimenti alla Società che ha creduto in lui. Juve annichilita sotto tutti i punti di vista. 
Il migliore è Meret sia per la reattività in un paio di interventi che per il primo rigore parato. A seguire, ancora, una sontuosa partita di Makismovic. Qualche sbavatura per Koulibaly. Bene Demme. Ancora non convincenti Zielinski e Fabian. In avanti sufficienza piena per tutti tranne per Callejon, ormai vicinissimo all’addio.
Da Repubblica.it
Chapeau al presidente della Juve Agnelli: meraviglioso il gesto di consegnare le medaglie ai vincitori ma non solo, encomiabile il suo viso ed il sorriso. Complimenti alla Società Juventus per il tweet di congratulazioni al Napoli. Sarebbe bello se tutto fosse vissuto sempre così.
Capitolo Sarri, impossibile non parlarne. Ormai la maschera è caduta. Non si può ascoltare al termine della partita frasi del tipo : “Il Napoli ha vinto perché ha tirato meglio i rigori” o “Avevamo delle assenze”. Mister meglio un laconico silenzio.
Bastava una semplice frase: “Il Napoli ha giocato meglio di noi ed ha meritato. Dobbiamo capire dove abbiamo sbagliato”. Con poche parole si sarebbe dimostrato sportivo ed avrebbe detto al mondo juventino che presto capiranno dove hanno sbagliato.
Una stagione partita male, proseguita peggio ma che ora sembra si possa salvare. Intanto il Napoli da ieri è qualificato direttamente ai gironi di Europa League.
Sembrano utopie in questo momento recuperare il quarto posto in Campionato o superare il Barcellona, ma con lo spirito di sacrificio e l’abnegazione vista ieri nulla è precluso.

domenica 14 giugno 2020

Un Napoli all’italiana vola in finale di Coppa Italia.

Con copertura ferrea, ripartenze e con un “ringhio” di Mertens il Napoli vola in finale di Coppa Italia dove mercoledì incontrerà la Juventus dell’ex Sarri.
La partita è vera. Sentita. A tratti ansiogena, nonostante il clima surreale che si respira sin dalla prime battute. Pochi minuti e Ospina si fa infilare direttamente da angolo dal redivivo Eriksen. Alzi la mano chi non ne ha dette di tutti i colori al portiere colombiano.
L’inversione di rotta, tanto auspicata e quasi trovata nel momento della sospensione del campionato, è una conferma. Gli uomini di Gattuso non si scompongono nonostante la terribile doccia fredda. L’Inter gioca meglio e tiene il pallino del gioco. Ospina inizia attraverso strepitose parata a fare il mea culpa per il gollonzo subito. La partita avrebbe potuto avere una svolta se Rocchi avesse espulso Yong per doppio giallo, ma per “sfortuna” azzurra non è così. 
Il portiere colombiano decide con un lancio da oltre cinquanta metri che è arrivato il momento di farsi ricordare per aver portato il Napoli in finale. Pallone ad Insigne che con uno stop a seguire si invola in area, palla a Mertens che insacca per la sua rete numero 122. Record assoluto per un giocatore in maglia azzurra.
Nella ripresa il Napoli prende campo e riesce anche ad impensierire la difesa neroazzurra. I minuti passano e lo stop di 95 giorni si fa sentire. Nemmeno le dieci sostituzioni riescono a dare linfa ed energia agli uomini campo. Nel finale l’Inter ci prova chiudendo gli azzurri nella propria aria ma è ancora uno strepitoso Ospina che, con gli interessi, si fa perdonare l’errore iniziale. 

Getty Immages
Il fischio finale è una liberazione, nonostante i divieti, gli abbracci azzurri fioccano. Oltre ad Ospina non si può menzionare uno strepitoso Maksimovic ed un sontuoso Insigne. Bene Koulibaly che sembra aver trovato la giusta strada per rivederlo ad alti livelli. Male gli esterni di difesa ma c’è tutto il tempo per recuperali. Ciro Mertens sempre letale.
Il pensiero vola in cielo a chi non c’è più. 
Gli occhi fissano il pallone e si pensa già alla finale di mercoledì di Coppa Italia contro la Juve. Una partita da sempre diversa. La partita delle partite. 
Ancora un clima speciale e soprattutto contro l’indimenticato ex condottiero azzurro Sarri.  La Juve parte favorita, è oggettivamente più forte, ma questo Napoli non ha paura di nulla e di nessuno. Ci sarà da divertirsi.
Ben tornato CALCIO, quanto ci sei mancato.