giovedì 27 dicembre 2018

Inter Napoli 1-0: tra rabbia e polemiche gli azzurri perdono nel finale

Il Napoli esce sconfitto per 1-0 nell’ultima partita del boxing day con una rete di Martinez nel recupero. L’Inter si avvicina a -5 e la Juve allunga a + 9. Gli azzurri non fanno la loro miglior partita ma guarda caso ogni volta c’è Mazzoleni succede sempre qualcosa di strano, dagli albori di Pechino. Facciamo un passo indietro.
Ancelotti sorprende tutti mettendo nei quattro dietro Callejon e lanciando Ruiz a centrocampo.
Il primo tempo scivola senza grosse opportunità anche se con un netto predominio nero-azzurro.  L’unica emozione è nel finale di tempo con una percussione di Icardi con relativo salvataggio sulla linea di Koulibaly.
Nella ripresa la partita diventa più equilibrata con un il Napoli che pian piano inizia a prendere campo ed affacciarsi dalle parti di Handanovic con più insistenza. Al 20’ è Callejon che impegna il portiere sloveno dalla distanza. I partenopei sembrano averne di più ma all’ 80 arriva l’episodio che cambia il finale di partita. Politano si invola sulla fascia, Koulibaly lo strattona e subisce un eccessivo cartellino giallo da parte di Mazzoleni. Il senegalese, irritato e innervosito dai continui cori razzisti, ingenuamente applaude l’arbitro che con zelo lo espelle.
Gli azzurri in dieci hanno anche una clamorosa palla goal prima con Insigne ma Handanovic si supera e sulla respinta è Zielinski che calcia centralmente a colpo sicuro ma Asamoh sulla linea si ritrova il pallone tra i piedi. La dura legge dal calcio viene rispettata, da goal sfiorato a goal subito. Due minuti dopo in pieno recupero è Martinez entrato da poco a siglare la rete decisiva. Nel finale di gara il Napoli finisce addirittura in 9 per la giusta espulsione di Insigne che scalcia a pallone lontano Keita ma anche in questo caso qualcosa non quadra. Giusto espellere lo scugnizzo ma era anche giusto mostrare il cartellino rosso al senegalese per una tirata di orecchie allo stesso Insigne.
Il Napoli come abbiamo già detto non fa una grande gara e soprattutto quello che forse preoccupa è che non è la prima. Gli azzurri sembrano in affanno nelle ultime uscite mancando di idee e velocità e con un Insigne ancora sottotono. Nel primo tempo i partenopei non fanno quasi nulla per impensierire i nero-azzurri anzi si schierano spesso e volentieri tutti dietro la linea della palla attendendo fin troppo l’avversario. Nella ripresa, approfittando molto probabilmente anche della stanchezza degli uomini di Spalletti, il Napoli guadagna metri e campo ma l’espulsione fa cambiare completamente le carte in tavola. Preso l’applauso di per se come gesto è da sacrosanta espulsione anche se dovrebbe essere sempre così a prescindere il colore della maglia che un giocatore indossa ma la cosa che più lascia, per usare un eufemismo, perplessi e che qualcuno ci dovrebbe spiegare e lo dovrebbe fare a Koulibaly, se è normale nel 2019 subire su un campo di gioco ancora attacchi di razzismo per una partita intera. Era stato detto in ogni dove che la partita doveva essere sospesa in caso di gesti chiari di razzismo. Mettiamoci per un momento nei panni del giocatore, difficile giocare e mantenere la calma con un ambiente del genere e la normale conseguenza è che lo stesso oltre ad innervosirsi perde di lucidità e quando gli viene mostrato un giallo alquanto discutibile gli parte la testa. Il gesto di Koulibaly è sbagliato ma una cosa è certa così come il Sig. Mazzoleni è fiscale nell’arbitrare il Napoli così poteva e doveva sospendere l’incontro come previsto e richiesto dallo stesso Ancelotti per ben tre volte, come dichiarato dallo stesso mister di Reggiolo. Forse la miglior soluzione, sempre auspicata dallo stesso, sarà per il futuro lasciare il campo dopo l’ennesimo gesto di razzismo.
Probabilmente il buon Allegri, con le sue dichiarazioni nel pomeriggio, ha raggiunto il suo vero obiettivo quello non tanto di mettere sotto i riflettori Banti per la giusta espulsione di Bentacourt ma quello di mettere pressione al mediocre Mazzoleni che quando vede azzurro (Pechino, Firenze ndr) vede il suo palcoscenico preferito per ergersi da protagonista.

sabato 22 dicembre 2018

Napoli Spal 1-0, con molta sofferenza gli azzurri si regalano un sereno Natale


Il Napoli supera di misura la un’ottima S.P.A.L. con una rete di testa di Albiol nel finale della prima frazione.

Ancelotti a sorpresa lascia in panchina Milik, l’uomo del momento e “rischia” i due diffidati Insigne e Koulibaly senza lasciarsi influenzare minimamente dal big match di mercoledì al Meazza contro l’Inter di Spalletti.
La partita fin dalle prime battute resta equilibrata nonostante una netta supremazia territoriale azzurra anche se decisamente sterile. La prima emozione arriva al 10’ grazie al VAR che ci mette ben due minuti per confermare l’annullamento per fuorigioco della rete di Insigne. Il dubbio era sorto dopo la deviazione del difensore spallino che se fosse stata volontaria avrebbe rimesso lo scugnizzo in gioco.  Gli azzurri ci provano ma senza convinzione e il tempo trascorre senza sussulti. Al tramonto della prima frazione arriva la giocata vincente. Mertens dall’angolo per Albiol che incorna imparabilmente.
Nella ripresa ci si aspetta un Napoli d’assalto ma nonostante i cambi gli azzurri continuano ad essere poco convinti e soprattutto poco precisi. Di fronte la Spal continua a fare una partita tosta e gagliarda e con i minuti inizia a prendere coraggio affacciandosi anche dalle parti di Meret. I partenopei ci provano con Koulibaly, Zielielinski, Insigne e Mertens ma solo quest’ultimo impensierisce Gomis con un tiro dalla distanza. L’azione più bella dell’incontro arriva all’80’, Insigne duetta in un fazzoletto con Mertens arrivando fino in porta, solo il palo ferma il tiro del folletto belga.
Il Napoli abbassa pericolosamente il baricentro e gli uomini di Semplici prendono campo e nel finale sfiorano il pareggio prima con Paloschi con un tiro violento ma centrale e all’ultimo respiro di testa con Fares ma in entrambi i casi Meret risponde presente, in particolare nella seconda occasione compie un vero e proprio miracolo facendo comprendere sin da subito perché il Napoli ha investito così tanto su questo giovane portiere.
Il Napoli riesce a vincere una partita giocando sottotono nonostante una percentuale di possesso palla schiacciante. Gli azzurri ci provano ma con poche idee, poche accelerazioni e con alcuni uomini in evidente debito d’ossigeno. L’importante era vincere per arrivare allo scontro diretto con l’Inter con un sostanzioso vantaggio. Di fronte, va però sottolineato, che c’era una bella squadra mai doma e che con vigore ha lottato per novanti minuti mettendo in seria difficoltà la squadra di Ancelotti. Condividiamo ancora una volta il pensiero dell’allenatore di Reggiolo nel dopo partita quando dichiara che il Napoli non deve pensare alla Juve ma deve pensare a solo a migliorarsi è questa l’unica strada per arrivare a certi traguardi che siano attuali o futuri. Segnaliamo ancora un mostruoso Koulibaly ed un grande Meret che nel finale permette a tutto l’ambiente di passare un sereno Natale in attesa del gran gala di mercoledì e allora BUON NATALE a tutti!!

domenica 16 dicembre 2018

Cagliari Napoli 0-1, una magia di Milik al 91' regala la vittoria agli azzurri

Gli azzurri riescono nel finale a strappare i tre punti al Sant’Elia con una magia di Milik. Facciamo un salto indietro. 
Ancelotti rivoluziona completamente la formazione lasciando in panchina per la prima volta contemporaneamente Insigne, Callejon, Mertens ed Hamsik.
Primo tempo equilibrato ed avaro di emozioni. L’unico sussulto è una ripartenza cagliaritana nata da un retropassaggio azzardato di Ounas. L’azione si esaurisce con la conclusione finale di Faragò respinta senza grossi affanni da Ospina. Il Napoli invece risulta disunito, privo di idee e soprattutto svogliato. Davvero troppo brutto per essere vero. 

Nella ripresa i partenopei rientrano indemoniati ed in cinque minuti sfiorano la rete in tre circostanze. Prima è Milik a mancare il tap-in vincente su assist di Ruiz, poi è lo stesso spagnolo che dall’interno dell’area apre troppo il piede calciando la palla fuori e infine è ancora il polacco da buona posizione a calciare sull’esterno della rete. La partita ritorna equilibrata ma sono ancora gli azzurri a sfiorare il vantaggio sempre con Milik ma Cragno è bravo a respingere il sinistro dell’ariete azzurro.
A metà ripresa botta e risposta tra le squadre. Inizia il Cagliari con Farias che tutto solo, colpisce alto di testa. Un minuto dopo è il Napoli a sfiorare ancora il vantaggio, Milik anche lui di testa colpisce una clamorosa traversa interna a Cragno battuto. Ancelotti per l’assalto finale manda in campo in sequenza Mertens, Insigne e Callejon. Il Napoli sembra averne di più ma non arriva la giusta giocata. E proprio al 90° è Milik, il migliore dei suoi, con una meravigliosa punizione a regalare tre punti pesantissimi e meritati alla squadra di Ancelotti.
Partita dai due volti. I partenopei ancora una volta regalano un tempo agli avversari e sin dalle prime battute si ha la sensazione di un Napoli sottotono e con poche idee, vero è che questa volta il turn-over di Ancelotti sembra un pò azzardato non tanto per il numero di cambi ma per gli interpreti cambiati, coraggioso lasciare fuori i quattro tenori.
Probabilmente non si saprà mai cosa il tecnico di Reggiolo abbia detto nell’intervallo ma il Napoli che entra in campo nella ripresa è una squadra cattiva, affamata e soprattutto gioca con intensità. Gli azzurri sfiorano il vantaggio a ripetizione ma un pò la sfortuna ed un pizzico di imprecisione non gli permettono il vantaggio. Ancelotti lancia tutta l’artiglieria pesante a dimostrazione di quanto ci tenesse alla vittoria. Il goal partita arriva però solo con un’invenzione di Milik che risolve, sempre nel finale, come contro l’Atalanta una partita davvero difficile e per certi versi ingarbugliata. 
Grottesche le proteste nel finale di Maran per avere un ulteriore minuto di recupero quando gli stessi suoi giocatori hanno smesso di giocare per lanciarsi a terra fino a quando le squadre erano in parità.
Tre punti importanti su un campo da sempre ostico che mette definitivamente alle spalle la dolorosa sconfitta di Anfield. Basta parlare di anti-juve o obiettivi a tavolino, il Napoli deve vincere qualsiasi partita giochi che sia per l’Europa League, che sia per la Coppa Italia che sia per un Campionato probabilmente già finito. Lasciamo ai pseudo giornalisti certi discorsi quando si parla di obiettivi, fallimenti e via cantando.

mercoledì 12 dicembre 2018

Liverpool Napoli 1-0, gli azzurri lasciano la Champions tra gli applausi


Il tanto temuto e spaventoso risultato arriva e con esso l’eliminazione degli azzurri dalla Champions. All’Anfield il Napoli perde per 1-0 contro il Liverpool, decide Salah. Riavvolgiamo il nastro.
La partita inizia con un buon Napoli che dopo un primo spavento con Salah sfiora il vantaggio con Hamsik che da buona posizione alza poco sopra la traversa. Gli azzurri dopo un buon primo quarto d’ora abbassano terribilmente il baricentro subendo le folate inglesi che anche se non creano grosse palle gaol stazionano stabilmente nell’aerea partenopea. Sorprendente gli errori gratuiti in fase di costruzione della squadra di Ancelotti. Difesa costantemente in affanno, centrocampo che non riesce a fare da filtro e attacco timido e sterile. I minuti passano e la pressione del Livepool si concretizza al 34’ con un tiro cross di Salah che beffa colpevolmente Ospina sul proprio palo.
Nell ripresa il Napoli continua a subire il gioco e il pressing dei reds rischiando più volte di capitolare ancora con Salah e Manè. Il Liverpool a dieci minuti dalla fine rallenta la morsa e il Napoli riesce ad affacciarsi nella metà campo inglese sfiorando la rete con Callejon che su lancio di Insigne spara alto da due passi da Alisson. Il match diventa vibrante, da un lato il Liverpool sfiora il raddoppio più volte con un Ospina che salva il salvabile dall’altra il Napoli con la forza della disperazione prova a segnare il goal qualificazione. Al tramonto della partita è Milik ad avere tra i piedi il match ball ma Alisson, da campione, salva i suoi portando la squadra di Klopp agli ottavi.

Sicuramente il Napoli di questa sera non ha fatto la sua miglior partita ed in pochi hanno raggiunti la sufficienza e con saggia onestà si può dire che gli azzurri hanno meritato la sconfitta. I partenopei hanno subito non solo la pressione e l’atmosfera dell’Anfield ma anche la splendida prestazione della squadra di Klopp, parsa in certi frangenti davvero irresistibile. Con la stessa lucidità e senza ombra di dubbio si può affermare che il Napoli meritava ampiamente di superare il girone per quello che si è visto nelle sei partite ma purtroppo non sempre vince chi merita e soprattutto spesso senza quel pizzico di buona sorte non si ottengono i risultati sperati. I rammarichi, poi, aumentano pensando al goal di Di Dimaria al 90° a Parigi, al goal subito al San Paolo dalla Stella Rossa e forse pesa anche la vittoria con il minimo scarto nella partita di andata contro il Liverpool con la bellezza di diciotto tiri a zero. 
Senza recriminazioni possiamo solo applaudire la squadra di Ancelotti sottolineando che il Napoli ha affrontato nel suo girone una delle squadre più ricche del Pianeta (PSG) e la squadra vice campione d’Europa uscendo solo per la differenza reti. Ancelotti ancora una volta ha dimostrato il suo valore così come ha dimostrato di avere una lucidità fuori dal comune nel post partita dichiarando non solo di non aver rimpianti ma che la rabbia che i giocatori hanno in questo momento dovranno riversarla in Europa League dove il Napoli vuole provare ad arrivare fino in fondo. Chapeau Mister.
Si riparte senza drammi e senza polemiche con un pizzico di tristezza ma anche con tanto orgoglio, orgoglio di aver sfiorato la qualificazione in un girone di ferro.

sabato 8 dicembre 2018

Napoli Frosinone 4-0, gli azzurri passeggiano sui ciociari



Il Napoli con un ampio turnover batte con agevolezza il Frosinone rimanendo a meno otto dalla Vecchia Signora e soprattutto allungando a più sei dall’Inter.
Si rivede in campo dopo oltre un anno Ghoulam e arriva l’esordio assoluto tra i pali per Meret. Ancelotti lancia nella mischia anche Luperto al posto di Albiol e Ounas per Callejon.
Gli azzurri entrano in campo decisi e convinti ben lontani dalla prestazione di qualche domenica fa con il Chievo. Al 7’ è già vantaggio. Su azione d’angolo la palla finisce tra i piedi di Zielinski che con un missile di sinistro fulmina Sportiello. Il Frosinone si rintana nella propria metà campo, il Napoli rallenta cercando lo spiraglio giusto ma a parte la supremazia totale in campo non crea tante occasioni. Al tramonto del primo tempo arriva comunque il raddoppio con Ounas che dalla distanza colpisce.
Nella ripresa gli azzurri bombardano la porta del Frosinone e ci vorrebbero pagine per descrivere le innumerevoli palle goal create. Sportiello dopo aver preso un pò di tutto deve arrendersi solo alla doppietta di Milik. La prima rete arriva di testa su angolo battuto da Ghoulam mentre la seconda arriva di tap-in ancora su assist dell’algerino. Da segnalare al 77’ anche l’esordio assoluto nel calcio italiano per Younes.
Non ci sono troppi giri di parole senza nulla togliere al simpatico e buon Frosinone ma oggi non c’è mai stata partita, troppo la differenza tra le due compagini. Possiamo dire che è stato un buon allenamento per la partitissima di martedì. Ben vengano però i rientri di Ghoulam e gli esordi di Meret e Younes. Il Napoli cioca con attenzione, cattiveria e concretezza anche se nel primo tempo forse per qualche minuto ritorna a specchiarsi un pizzico di troppo. Importantissimo e fondamentale il ritorno di Ghoulam, finalmente il Napoli ha due eccellenti alternative sulla fascia sinistra e sicuramente visti i tanti impegni non potrà che far bene questa sana rivalità. Ottimo Milik considerando i minuti giocati il polacco ha una media realizzativa altissima. I partenopei sono l’unica squadra a ritrovarsi con i tre lì davanti tutti a sette reti e questo è una nota positiva da non sottovalutare. Positivo Ounas che ancora una volta ha dimostrato quanta bontà c’è nei suoi piedi e bene Younes che ha fatto intravedere cose positive. Sarà felice Ancelotti oggi ha avuto le attese conferme sull’affidabilità di tutta la rosa azzurra. Siamo chiari il Napoli non ha una rosa ampia e del livello della Juve ma sicuramente ne ha che le permetterà di essere comunque protagonista in tutte le competizioni.
Ora testa e cuore alla battaglia dell’Anfield di martedì. Una cosa è certa, nessuno il giorno del sorteggio si aspettava una situazione di classifica all’ultima giornata, tutti davano il club di De Laurentiis spacciato. Il Napoli per quello che ha fatto vedere nel girone della “morte” meriterebbe ampiamente di passare ma comunque vada possiamo solo ringraziare gli azzurri per come hanno affrontato questa Champions. Siamo anche certi che questa squadra con questo allenatore anche se dovesse andare male martedì (facciamo i dovuti scongiuri) sarà protagonista ancora per molto in Europa con l’Europa League. Si tratta semplicemente di mentalità. Ancelotti è abituato a vincere e proverà a farlo sempre e comunque così come ci proverà fino alla fine anche contro questa marziana Juventus. E’ questa la garanzia per i tifosi azzurri!!

martedì 4 dicembre 2018

Atalanta Napoli 1-2, è Milik l'eroe di giornata



Il Napoli sbanca Bergamo allungando sull’Inter e lasciando inalterato il suo distacco dalla Juventus.
Vittoria bella anzi bellissima soprattutto perché sofferta e forse insperata visto l’andamento ma riavvolgiamo il nastro.
Pronti via, gli azzurri passano. In ripartenza Insigne si invola centra per Fabian Ruiz che insacca.
Il Napoli lascia, forse anche stranamente, il campo all’Atalanta che prova a schiacciare gli azzurri nella propria metà campo ma senza creare eccessivi grattacapi anzi sono i partenopei a sfiorare il raddoppio ancora con Ruiz imbeccato da uno strepitoso lancio dello scugnizzo azzurro. Lo spagnolo questa volta calcia malamente tra le braccia di Berisha. Il Napoli tiene botta agli attacchi neroazzurri spinti da un immenso Duvan Zapata e ancora in ripartenza sfiorano la rete con Insigne con un pallonetto da quaranta metri su uscita di Berisha, il pallone termina fuori di poco. La partita resta bella è godibile anche se non arrivano grosse occasioni ma si respira grande intensità ed agonisimo.
Nella ripresa l’Atalanta parte a testa basta e raggiunge il pareggio con Zapata, il migliore tra i suoi, che raccoglie la sponda di Haboer e da due passi fulmina Ospina. I minuti passano e le squadre lasciano il passo alla stanchezza. All’85’ quando ormai il pareggio sembra il risultato più scontato arriva la fiammata azzurra, Mario Rui lancia in profondità Milik che in una frazione di secondo stoppa e scaraventa in porta il pallone della vittoria. La partita termina tra il tripudio dello spicchio azzurro accorso allo stadio.
I partenopei vincono una delle partite più combattute e sudate dall’inizio del campionato.
Il Napoli, con la formazione da Champions, che scende all’Atleti d’Italia ha un approccio differente rispetto a tante uscite, accetta con umiltà di subire la pressione nerazzurra, forse fin troppo. Azzurri che giocano quasi tutta la partita a fiammate su un campo da sempre ostico. Forse è la partita dove si sono viste poco trame ma tanti lanci a superare la difesa orobica, probabilmente per scelta ma sicuramente strano per una squadra di Ancelotti. Non sempre precisi anzi spesso irritanti per errori banali e gratuiti gli azzurri vincono una partita importante non solo in termini di classifica ma soprattutto di morale e di convinzione. Nella ripresa alcuni azzurri sono sembrati sulle gambe. Inizia a sentirsi la stanchezza delle tante partite ravvicinate, accentuata anche spesso da campi non al top a causa del clima. Tra una decina di giorni l’ambiente che gli azzurri si ritroveranno a Liverpool e probabilmente l’impostazione di gioco sarà molto simile, certo è che il Napoli qualcosina in più dovrà farla se vorrà l’impresa.
Grande prestazione d Mario Rui nella retroguardia insieme al mostruoso Koulibaly. Ottimo Fabian Rui ma una menzione particolare va fatta ad Arkadiusz Milik troppo spesso contestato e criticato non solo dalla stampa nazionale. Il polacco entra con grinta e inventa un goal meraviglioso da vero bomber zittendo un pò tutti.
Ora testa a domenica pomeriggio per la gara al San Paolo contro il Frosinone ricordando la lezione della settimana scora con il Chievo e soprattutto lasciando fuori dalla mente la sfida decisiva di Champions del successivo mercoledì.

Napoli Stella Rossa 3-1, agli azzurri non basta la vittoria servirà l'impresa a Liverpool



Al San Paolo il Napoli supera la Stella Rossa con un netto 3-1, purtroppo a causa della concomitante vittoria del PSG contro il Liverpool non basta per accedere da stasera agli ottavi. I partenopei si giocheranno la qualificazione all’ultima giornata all’Anfield contro gli inglesi. Riavvolgiamo il nastro.
Dopo qualche minuto di attesa il Napoli inizia a giocare ed a dettare i ritmi dell’incontro e dopo la rete sfiorata da Mertens di tacco, gli azzurri passano con Hamsik con il suo primo goal stagionale, lo slovacco è lesto ad appoggiare un tap-in da azione d’angolo.
Gli uomini di Ancelotti continuano a sciorinare belle trame ma con un pizzico di imprecisione e frenesia sotto porta. La Stella Rossa nell’unica occasione sfiora il pari con Smic, bene Ospina nell’occasione a respingere.
Dopo il piccolo spavento i partenopei riprendono l’inerzia della partita e nel finale di tempo raddoppiano con Mertens su assist di Fabian.
Nella ripresa il Napoli la chiude con il tris di Mertens che lanciato da Hamsik insacca con un gran tiro all’incrocio. Gli azzurri calano abbassando notevolmente il baricentro permettendo ai serbi di prendere campo e coraggio. E’ così che Ben accorcia su una grande azione di Marin. La Stella Rossa prova a rientrare in partita senza esito. L’incontro termina tra la soddisfazione dei giocatori e tifosi ma con un pizzico di amarezza. Da Parigi purtroppo non arrivano buone notizie.
Il Napoli dopo il mezzo passo falso di domenica contro il Chievo parte con un altro piglio e pure non giocando una bellissima partita ma di sostanza e concreta raggiunge il suo obiettivo con relativa facilità. Si nota forse qualche cenno di stanchezza in alcuni elementi ma nulla di allarmante.
Essere primi dopo cinque giornate in un girone del genere in pochi lo avrebbero detto e anche pensato, resta per l’amarezza e un pizzico di rabbia perché nonostante l’ottimo bottino gli azzurri dovranno sudarsi fino all’ultimo secondo dell’ultima partita la qualificazione agli ottavi. In una meravigliosa atmosfera tra due settimane il Napoli dovrà giocare una battaglia, forse la più dura della stagione ma in un certo senso se l’impresa ci sarà, sarà stata ancora più bella così!! Confidiamo nell’esperienza di Don Carlo per superare questo girono della morte.
Gli azzurri si qualificano in caso di vittoria o pareggio ed in caso di sconfitta con una rete di scarto ma segnando quindi a partire dal 2-1. Nel caso invece il PSG vinca e il Napoli perda per 1-0, gli azzurri verrebbero eliminati perché essendo sia gli scontri diretti che la differenza rete uguale agli inglesi si prenderebbe in esame l’ultimo criterio e cioè il numero di reti fatte, nettamente in vantaggio degli inglesi. Infine in caso di arrivo a in tre a nove la classifica avulsa permetterebbe al Napoli di qualificarsi solo con una sconfitta per 4-3.