Con tenacia e caparbia, il Napoli di Sarri supera quasi a pieni voti la “sindrome da prestazione” con le medie piccole.
Un po’ come ci capita di vedere da qualche domenica, il Napoli concede i primi dieci minuti all’avversario.
Il Chievo, ci mette tanta grinta e fisicità, pressing alto e buone ripartenze. In una di queste, Castro si presenta solo davanti a Reina ma invece di tirare serve, in maniera maldestra, Paloschi che arriva in ritardo per il possibile vantaggio clivense.
Finiti i primi dieci minuti, ecco il Napoli che conosciamo, pressing alto, veloce nella manovra e schemi collaudati, forse l’unico neo, con un Insigne non in vena. Il Napoli sfiora il goal prima con Callejon e poi con due magie del Pipita che gridano ancora vendetta. Uno due con Hamsik e palo di sinistra. Tiro meraviglioso da fuori area e palo di destra. Il primo tempo si conclude con l’amaro in bocca.
Nella ripresa gli uomini di Sarri, lasciano per qualche minuto il campo ad uno sterile Chievo.
In una notte fredda d’autunno veronese, arriva il lampo che scalda i migliaia di tifosi partenopei presenti sugli spalti. Discesa di Ghoulam sulla sinistra, cross rasoterra al centro, ed il Pipita da vero campione di prima intenzione, buca letteralmente le mani al povero Bizzarri. Ancora una volta da leader indiscusso il Pipita inventa una delle sue. Applausi a scena aperta.
La partita viene controllata dal Napoli che sfiora il raddoppio più volte sempre con il Pipita.
A quindici minuti dalla fine la stanchezza si fa sentire, ricordando che il Napoli giovedì ha giocato in Danimarca per l’E.L. IL Chievo prende il pallino del centrocampo, il Napoli corre ai ripari sostituendo un esausto Hamsik per Lopez per ridare equilibrio. Successivamente Gabbiadini per il Pipita e Mertens per Insigne che subisce un piccolo infortunio al ginocchio. Il Chievo gioca duro ma l’unica vera occasione, nasce da un quasi autorete di Koulibaly in anticipo su Castro.
La partita finisce, non il Napoli brillante di Juve, Milan e Fiorentina ma sicuramente un buon Napoli capace di soffrire e di crederci. La stanchezza delle tante partite ravvicinate inizia a vedersi ma quando si hanno campioni del calibro del Pipita anche quella può essere superata agevolmente.
Non è utopia pensare in grande, il Napoli di Sarri ha un’anima ed un gioco e con il passar delle giornata anche i calciatori si stanno rendendo conto che possono fare qualcosa di meraviglioso.
Esame superato, avanti con il prossimo dal nome Palermo.


